5196 di 5196 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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La soggettività è oggettiva.
La felicità richiede coraggio.
Chi inganna se stesso inganna anche gli altri.
A volte è più utile disimparare che imparare.
Condividere o non condividere? Questo è il dilemma.
Siamo stati formati dalle persone che abbiamo incontrato.
La psicologia è lo studio delle logiche nascoste e inconsce.
L'incomunicabilità tra le persone non finisce mai di stupirmi.
Per l'universo sono un microbo, per un microbo sono l'universo.
Dio, salvaci da quelli che prendono troppo sul serio la loro religione.
Le parole servono a trasmettere verità e falsità, consigli, ordini e inganni.
Se A disprezza qualcosa che B apprezza, A e B sono nemici di fronte a quella cosa.
Ogni atto umano, ad eccezione di quelli fisiologicamente necessari, è un atto sociale.
Durante il sonno, nel mio cervello si formerà una nuova idea. Al risveglio la conoscerò.
Ogni disordine è relativo ad un certo ordine, è la differenza rispetto ad un certo ordine.
Di ogni umano ci chiediamo (consciamente o inconsciamente): può farmi concorrenza? In cosa?
Ciò che una cultura ignora, nega o proibisce può essere più importante di ciò che essa afferma.
Quando un megalomane riesce a conquistare il potere politico assoluto, sono guai per l'umanità.
In ogni gesto, in ogni azione, in ogni espressione umana è implicito il messaggio "io appartengo a ...".
Molte discussioni sono gare a cui la sa più lunga, ovvero a chi è più meritevole di onori e di autorità.
Consciamente o inconsciamente, ognuno di noi vorrebbe essere un dittatore (nel senso di dettare legge).
Se vuoi farti benvolere da qualcuno non dire cose troppo elevate rispetto alle sue capacità di comprensione.
Cerco di usare il verbo essere il meno possibile, perché è facilissimo usarlo in modo inappropriato. E sottolineo "è".
Per riprodurre un fenomeno ci sono due modi. Copiarne la forma o copiare la formula che ha generato la sua forma.
La vita di un individuo serve a mantenere quella della sua specie. La vita di una specie serve a mantenere se stessa.
Una soluzione che non tiene conto di tutti gli aspetti di un problema rischia di aggravarlo o di creare nuovi problemi.
Se dici a uno stolto che è stolto, aspettati una reazione stolta. Se dici ad un saggio che è stolto, aspettati una reazione saggia.
Inventare non significa creare cose inesistenti, ma mettere insieme e collegare in modo nuovo e funzionale cose già conosciute.
Amore: il bisogno di interagire simbioticamente con una certa persona o altro essere vivente o non vivente, in modo duraturo, possibilmente eterno.
Questo comune nemico (il coronavirus) ci allontana fisicamente ma ci avvicina mentalmente e ci ricorda cosa è davvero importante per un essere umano.
La filosofia non serve ad insegnarci come essere felici, ma a combattere quelle idee e quei modelli di comportamento che ci impediscono di essere felici.
Per ottenere uno stesso bene, certe persone debbono pagare, in denaro, in fatica o in umiliazioni, molto più di certe altre. Così si misura la disuguaglianza sociale.
Una società è costituita dalla propria gente, ovvero dagli esseri umani che la compongono, oltre che dalle istituzioni e dalle risorse culturali e materiali che la gente usa e consuma.
Non dobbiamo dare sempre ad altri la responsabilità dei mali della società. La società siamo noi, ognuno di noi, siamo tutti, chi più, chi meno, corresponsabili dello stato della società.
La bellezza non si può catturare perché anche le cose più belle, se possedute e ripetute stancano. La bellezza, per sedurre e affascinare, deve essere nuova o esser vista con occhi nuovi.
La prima disgrazia di un essere umano, il suo primo incontro con l'ingiustizia del mondo, è il fatto di non poter scegliere i propri genitori, e di non poterli nemmeno giudicare, almeno nei primi anni di vita.
Mai come oggi gli esseri umani hanno avuto tante opzioni tra cui scegliere. Il nostro futuro dipende dalla nostra capacità di scegliere ciò che è meglio per noi come individui, come società, come specie e come ecosistema.
Il pensiero produttivo serve a soddisfare dei bisogni e/o a risolvere dei problemi. Prima di pensare in modo volontario, chiediamoci dunque quali bisogni i pensieri che ci accingiamo a pensare dovrebbero soddisfare e/o quali problemi dovrebbero risolvere.
Non è lecito criticare una cosa che non si capisce, ma è lecito (e appropriato) dire che non la si capisce. Anche perché il motivo per cui non si capisce una cosa è che non si è abbastanza intelligenti e istruiti oppure perché essa è intrinsecamente confusa, assurda o falsa.
Gli altri ci giudicano (e ci trattano di conseguenza) non per ciò che siamo né per i nostri meriti, ma per quanto ciò che siamo conviene loro, cioè per la misura in cui ciò che pensiamo, diciamo e facciamo è in armonia (o in contrasto) con i loro interessi e le loro visioni del mondo.
La mente proietta il futuro in base al passato, mentre il corpo vive il presente. Per il corpo, il passato e il futuro non esistono, esiste solo il presente. Per la mente il presente non esiste, esistono solo il passato e futuro. Per questo il corpo e la mente sono spesso in conflitto tra di loro.
Ogni discorso è parziale, incompleto, insufficiente. Non si può dire tutto con poche parole, nemmeno con molte, nemmeno con un numero infinito di esse. Perché le parole non bastano per descrivere la realtà, ma possono richiamare solo una piccola parte di essa, solo qualche suo aspetto limitato.
Una funzione fondamentale della mente umana (conscia e inconscia) è quella di determinare, sia tatticamente che strategicamente, come ottenere dagli altri la massima cooperazione al minimo costo in termini di beni, servizi, fatiche, impegni, frustrazioni, sofferenze, rinunce, finzioni, inganni ecc.
I conflitti nascono "naturalmente" sia dallo "status game" (a cui nemmeno i santi sono immuni), sia dal fatto che abbiamo idee, priorità, interessi e bisogni diversi. Perciò, in un certo senso ed in una certa misura, la presenza di conflitti è un segno di buona salute, sia dell'individuo che del gruppo in cui interagisce.
Ogni essere umano, per sopravvivere e per soddisfare i suoi bisogni, ha bisogno della cooperazione (volente o nolente) di un certo numero di altri esseri umani, e di tutto ciò che può essere utile per ottenerla e mantenerla Allo stesso tempo ha bisogno di evitare tutto ciò che può ostacolare o diminuire tale cooperazione.
Quando si chiede perché una certa cosa ha certe qualità o caratteristiche, si assume che quella cosa abbia quelle qualità o caratteristiche. Ebbene, ciò potrebbe non essere vero affatto o in parte, quindi, prima di chiederci il perché di qualcosa, bisognerebbe assicurarsi di aver capito come quella cosa è fatta e come funziona.
È l'inconscio che stabilisce per primo cosa sia per noi conveniente o sconveniente, e ce lo dice scatenando le emozioni di attrazione e repulsione sulla base del suo giudizio, che noi subiamo. Per esempio, per l'inconscio è sconveniente qualsiasi comportamento che rischia di isolarci socialmente, di farci escludere dalla comunità, di farci disapprovare.
I computer non viventi sono estensioni di menti umane, come qualsiasi altro oggetto o forma culturale (che oggi chiamiamo "meme"). Infatti non esistono computer non viventi che non siano stati prodotti dall'uomo. I computer viventi sono invece i sistemi nervosi di piante e animali ottenuti per selezione naturale o per selezioni e modifiche genetiche operate dall'uomo.
Rinunciare alla competizione significa scegliere di vivere come eremiti o come servi. Io credo che la competizione non debba essere eliminata, ma demimistificata, svelata, regolata, limitata, arbitrata, gestita con intelligenza, lealtà ed empatia, insieme con la cooperazione, la selezione (che implica una certa competizione) e l'imitazione, le quattro motivazioni sociali fondamentali.
Raccontare i propri pensieri è pericoloso perché a qualcuno potrebbero non piacere. Per diminuire il rischio di farci dei nemici, dato che è quasi impossibile non comunicare i nostri pensieri, conviene adattare le nostre idee ai desideri e alle aspettative della maggioranza dei membri della comunità a cui apparteniamo. Se invece vogliamo essere liberi di pensare in modo indipendente, dobbiamo difenderci da ogni sorta di antipatie, calunnie e rappresaglie da parte di coloro che si sentono offesi o minacciati dall'irriverenza delle nostre idee, specialmente quando queste mettono direttamente o indirettamente in discussione le loro visioni del mondo e le loro sedicenti motivazioni e intenzioni.
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