4912 di 4912 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Dio è un fatto sociale.
Quanto valgo? Per chi? Perché?
Le scienze uniscono, le religioni dividono.
La svalutazione interpersonale genera guerre.
Voglio trasformare in forze le mie debolezze.
Io sono ciò che penso, ciò che sento e ciò che voglio.
Il peggior nemico della democrazia è la democrazia stessa.
Se vogliamo un futuro migliore, dobbiamo criticare il presente.
L'inconscio è, per lo più, ex conscio automatizzato e dimenticato.
Il ridere è causato dall'improvvisa diminuzione di un'inquietudine.
Non possiamo fare a meno di imitare, ma possiamo scegliere chi imitare.
Le parole servono a trasmettere verità e falsità, consigli, ordini e inganni.
Informare e governare sono professioni che richiedono competenze diverse.
Quanto più una cosa o una persona ci valorizza, tanto più noi la valorizziamo.
È difficile costruire qualcosa di nuovo senza sfidare qualcosa di antico o di usuale.
La felicità di un individuo dipende molto da come esso si sente trattato dagli altri.
Essere amati è una fortuna. Infatti essere amati non è un diritto, né amare un dovere.
Molti non amano coloro che con la propria luce mettono in ombra la loro minore intelligenza.
Quando si ammira un autore si trova sempre il modo di giustificare e di valorizzare ciò che ha scritto.
A chi sono utile? A chi potrei essere utile? Sono due domande a cui dovremmo avere una risposta pronta.
Chi tace acconsente, sia al bene che al male. Oppure non ha tempo per commentare, o ha paura di farlo.
Ogni cosa ha un senso, o più sensi, ma questi possono essere difficili o impossibili da capire, e sgradevoli.
Durante il sonno, rispetto alla veglia, sono attive (o inattive) diverse zone della mente e diverse soggettività.
Due persone sono unite nella misura in cui condividono certe gerarchie etiche, estetiche, logiche e politiche.
Non basta stare insieme a qualcuno per non sentirsi soli. Ciò che conta è il reciproco desiderio di stare insieme.
L'appartenenza sociale è basata sulla imitazione e riproduzione di certe forme caratteristiche di una certa comunità.
Quando due persone interagiscono, coloro che interagiscono non sono le rispettive coscienze, ma i rispettivi inconsci.
Facciamo tante cose per abitudine, ma il fatto che un'attività o un'idea sia stata utile in passato non implica che sia utile oggi.
L'uomo è parzialmente in grado (chi più, chi meno e in una certa misura) di conoscere e modificare alcuni dei propri automatismi.
Nell'inconscio di ognuno, e di conseguenza nella società, si combattono due dèmoni: quello della conservazione e quello del cambiamento.
Le mezze verità sono più pericolose delle falsità totali, perché una verità parziale può nascondere falsità e lacune o essere presa per totale.
In una condivisione i ruoli possono essere simmetrici o asimmetrici. Il secondo caso implica una subordinazione del donatore o del beneficiario.
Ogni valore comporta un disvalore, ovvero il disprezzo di tutto ciò che si oppone al valore stesso. Viceversa, ogni disprezzo comporta un valore.
Ognuno desidera (consciamente o inconsciamente) che gli altri condividano i propri sentimenti, compreso l'amore o l'odio verso certe persone o certe cose.
Da un certo punto di vista, la masturbazione è un esperimento neurologico in cui si osservano gli effetti delle simulazioni percettive sui processi emotivi e fisiologici.
La paura di dissacrare il sacro è uno dei più grandi ostacoli al cambiamento sociale, così come il bisogno di dissacrare è uno dei principali motori dell'evoluzione culturale.
Se tutti si attenessero alla regola di parlare non più dell'interlocutore, ad eccezione del tempo dedicato alle domande e alle risposte, i dialoghi sarebbero molto produttivi.
Ogni vita umana costituisce, tra altre cose, anche un modello di comportamento sociale che altri possono imitare almeno in parte, se lo trovano congeniale, utile o necessario.
Scegliere liberamente, momento per momento, se pensare o non pensare, e a cosa pensare, può costituire una meravigliodsa avventura intellettuale e una conquista di libertà.
Dovremmo avere più rispetto per le masturbazioni mentali e per coloro che le praticano. Una buona masturbazione mentale può dare piaceri che non si possono ottenere da nessuna interazione reale.
La coscienza, non potendo considerare che poche idee e immagini alla volta, è un grande semplificatore (e quindi falsificatore) della realtà, la quale è molto più complessa di quanto un umano possa capire.
Il problema più importante per un umano è trovare un posto sostenibile nella società, cioè un posto che non richieda troppi sacrifici e troppe frustrazioni, ovvero un posto compatibile con i propri bisogni e con la propria personalità.
In pubertà mi trovai a scegliere tra la santità e l'ateismo. Infatti non potevo essere cristiano senza essere un santo, sarebbe stato incoerente, e siccome la santità mi sembrava impossibile da raggiungere, oltre che non interessante, scelsi l'ateismo.
A volte ci convinciamo e crediamo di amare qualcuno che in realtà odiamo, di rispettare qualcuno che in realtà disprezziamo. Infatti il super-io ci impone di rimuovere, ovvero di nascondere a noi stessi, ogni odio e ogni disprezzo politicamente scorretti.
Dubito che a chi crede nell'immortalità dell'anima i piaceri e i dolori della vita mortale siano indifferenti. D'altra parte l'idea di una nuova e migliore vita dopo la morte è per molti causa di piacere e di lenimento del dolore in questa vita. Mortalisti e immortalisti dovrebbero rispettarsi reciprocamente.
Quando si è bambini, gli sforzi per aumentare la propria sapienza vengono premiati dai genitori. Quando si è adulti, gli stessi sforzi vengono ostacolati, talvolta anche puniti, dai coetanei in quanto considerati come tentativi di superare gli altri, di saperla più lunga degli altri, e quindi di conquistare posizioni dominanti, in una società competitiva.
Il piacere è quella sensazione desiderabile che proviamo quando una certa situazione o un certo processo in cui siamo coinvolti soddisfano un nostro bisogno o desiderio. Analogamente, il dolore è quella sensazione indesiderata che proviamo quando una certa situazione o un certo processo in cui siamo coinvolti frustrano un nostro bisogno o desiderio.
Siamo più liberi e meno liberi di quanto crediamo. In altre parole, la nostra reale libertà è diversa da quella che crediamo di avere. Infatti non siamo liberi di necessitare ciò di cui abbiamo bisogno, di volere ciò che vogliamo, di desiderare ciò che desideriamo, di amare ciò che amiamo, di odiare ciò che odiano, ma siamo liberi di raggiungere i nostri scopi in vari modi, più o meno efficaci, utili o dannosi.
L’uomo non è padrone, ma schiavo, dei propri sentimenti. Questi hanno un insieme di padroni (che qualcuno chiama dèmoni), i quali usano i sentimenti per obbligare l’uomo a comportarsi come essi vogliono. All’uomo non resta dunque che conoscere le volontà di questi padroni, per obbedire loro ed essere premiato con sentimenti gradevoli, sapendo che in caso di disobbedienza sarà punito con sentimenti dolorosi.
Sia l'Antico che il Nuovo testamento contengono affermazioni sagge e altre stolte, verità e falsità, dolcezze e orrori. L'errore è pensare che questi testi siano completamente buoni o completamente cattivi, completamente veri o completamente falsi, completamente giusti o completamente sbagliati. L'importante è saper distinguere cosa c'è di buono, cosa di cattivo e cosa di irrilevante; cosa di giusto e cosa di sbagliato, ovvero di ingiusto. Ma purtroppo il sacro non si può mettere in discussione, non si può criticare, non si può esaminare razionalmente, richiede la "fede", e allora si prende per buono anche ciò che è cattivo, si finisce per giustificare cose sbagliate, per "interpretare" in senso positivo anche ciò che è negativo.
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