74 di 4685 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Le folle adorano chi le sottomette.
Si può essere fascisti a propria insaputa.
I meno meritevoli temono la meritocrazia.
Ogni scelta non casuale è una scelta politica.
Se i politici fossero sinceri, pochi li voterebbero.
Chi sa parlare è politicamente più forte di chi sa fare.
Per fare una democrazia ci vuole un popolo democratico.
Il peggior nemico della democrazia è la democrazia stessa.
Il problema non è il dittatore, ma coloro che lo accettano.
Una minoranza unita è più forte di una maggioranza disunita.
I voti degli stupidi sono indispensabili per vincere le elezioni.
In politica un incompetente può fare più danni che un disonesto.
In questo mondo comanda chi ha i soldi, e fa i soldi chi comanda.
Protestare senza proporre soluzioni alternative è tipico dei bambini.
Nessun politico dirà mai ai suoi elettori che sono stupidi, anche se lo sono.
Informare e governare sono professioni che richiedono competenze diverse.
In democrazia, se il 50% +1 dei cittadini è idiota, il governo è idiota al 100%.
Mi fanno ridere quei partiti impotenti che annunciano una "opposizione durissima".
I fascisti si sono sempre battuti per la libertà di togliere la libertà ai loro oppositori.
Quando la democrazia non riesce a mantenere l'ordine, la dittatura viene in suo aiuto.
Per governare una nazione, una organizzazione o una famiglia non basta essere onesti.
Una democrazia perfetta è la dittatura della mediocrità. Io sono per una democrazia imperfetta.
Quando un megalomane riesce a conquistare il potere politico assoluto, sono guai per l'umanità.
Siamo alle solite. Politici che per farsi eleggere promettono l'impossibile e tanti che ci credono.
L'estrema destra rivendica la libertà di espressione per poi sopprimerla una volta raggiunto il potere.
Di questo passo la dittatura è inevitabile. Dobbiamo solo scegliere il dittatore, finché siamo in tempo.
Ci sono popoli incapaci di rapporti sociali pacifici senza la sottomissione ad un comune brutale dittatore.
Consciamente o inconsciamente, ognuno di noi vorrebbe essere un dittatore (nel senso di dettare legge).
Elettori stupidi (e in Italia sono la maggioranza) non possono eleggere che politici incompetenti e/o corrotti.
Inutile offrire solo democrazia e giustizia ad un popolo che chiede solo ordine e sicurezza. Così si perdono le elezioni.
I migliori si tengono lontani dalla politica in quanto la ritengono "sporca" (a priori) lasciandola nelle mani dei peggiori.
Il dramma della democrazia è che i voti degli stupidi e dei disonesti contano come gli altri, e sono spesso in maggioranza.
In democrazia la colpa delle disfunzioni sociali è sempre della maggioranza, perché in democrazia la maggioranza prevale.
L'errore dei populisti è credere e far credere che le cose vadano male per colpa dei cattivi politici e non del cattivo popolo.
Non dobbiamo chiedere ai politici di essere onesti, ma agli onesti di occuparsi di politica dopo aver dimostrato di esserne capaci.
Le competenze richieste per arricchire una persona o un gruppo di persone sono diverse da quelle richieste per arricchire un popolo.
In democrazia, una piccola variazione nella percentuale di stolti nella popolazione può determinare la rovina o la salvezza di uno stato.
I politici, per farsi votare, dicono al popolo ciò che al popolo piace sentirsi dire, non importa quanto sia vero, verosimile o realizzabile.
Il Vecchio Testamento è fascista. Il Nuovo comunista. Per non far torto a nessuno dei due, i cristiani, a cominciare da San Paolo, sono democristiani.
La mentalità di coloro che hanno il potere è diversa da quella di coloro che lo subiscono. Infatti, appena una persona ottiene il potere, si trasforma.
Se il popolo vuole la dittatura come mezzo per avere ordine e sicurezza, l'avrà. Nessuno potrà impedirlo, nemmeno la costituzione più democratica.
Finché gli onesti si tengono fuori dalla politica limitandosi ad inveire contro i politici disonesti, questi continueranno indisturbati a fare i loro comodi.
Uno dei grandi problemi della democrazia è che essa permette la propria trasformazione irreversibile in dittatura attreverso un legittimo voto democratico.
Io sarei favorevole ad una democrazia in cui possano votare solo coloro che hanno superato un esame di educazione civica, cultura generale e alfabetismo funzionale.
Quando in democrazia i cittadini si tengono lontani dalla politica attiva e si limitano a scegliere tra i partiti politici il giorno delle elezioni, i politici finiscono per corrompersi.
La storia ci insegna che né il comunismo, né il fascismo sono possibili se non vengono sostenuti da una dittatura, anche se possono avere origine da una democrazia disordinata.
La dittatura è l'inevitabile effetto del disordine sociale, che si instaura quando i cittadini non riescono a trovare un accordo maggioritario su come governare ed essere governati.
Un politico non dovrebbe essere giudicato per la sua arroganza o il suo egocentrismo, ma per la sua capacità di governare per il bene comune, per la qualità dei risultati del suo governo.
Gli imbecilli, i cretini, gli stupidi ci sono sempre stati e sempre ci saranno in ogni società, in una proporzione che varia da cultura a cultura. Certi partiti politici hanno l'abilità di riunirli in forze politiche.
Berlusconi ha avuto successo non tanto per la sua intelligenza e la sua mancanza di scrupoli, quanto per il carattere immorale e servile della maggioranza degli italiani, che lui ha saputo sfruttare abilmente.
Chi ha inventato la democrazia dava per scontato che i votanti avrebbero votato per favorire i propri interessi. In realtà succede spesso che i cittadini votino per politiche i cui risultati sono per loro sfavorevoli.
Il governo attuale mi fa tenerezza. Si è instaurato promettendo l'impossibile e adesso si vanta di essere "responsabile" perché rinuncia a fare l'impossibile. Per mantenere il potere si spinge perfino a fare cose sagge.
Ogni causa è anche una conseguenza. Questo vale anche per il capitalismo. Vederlo solo come causa di mali è miope. Chiediamoci anche da cosa sia causato, ovvero da quali aspetti della natura umana esso emerga.
Le destre sono più unire delle sinistre, perché la loro politica è più semplice. Per la destra vale la legge del più forte, per la sinistra quella del più giusto, ma è molto più facile stabilire chi sia più forte che chi sia più giusto.
Occuparsi di politica in un paese democratico significa affidarsi ai capricci di un datore di lavoro (il popolo) che ha il diritto di licenziarti ad ogni elezione, senza giustificati motivi, senza cognizione di causa e con qualsiasi pretesto.
I populisti sono i grandi semplificatori della politica e dell'economia, che spiegano in termini semplici le cause, i responsabili e le soluzioni dei problemi. In termini così semplici che anche gli stupidi e gli ignoranti sono in grado di capire.
In democrazia non conta l'uomo per tutte le stagioni. Prevale infatti colui la cui visione politica corrisponde meglio agli umori e alle opinioni correnti del popolo, e dice alla gente ciò che essa, in quel particolare momento, vuole sentirsi dire.
Essere conservatori oggi, cioè non battersi per il cambiamento della società, significa assecondare la distruzione della biosfera e l'estinzione della specie umana a causa della crescente sovrappopolazione e dell'aumento dei consumi pro-capite.
Molte persone si lamentano del governo del proprio paese ma sono incapaci di proporre alternative e, ancor meno, di organizzarsi per cambiare qualcosa; lamentarsi insieme non risolve i problemi politici, ma fa sentire piacevolmente uniti i lamentosi.
A mio avviso, il bisogno di ordine e sicurezza prevale sul bisogno di libertà nella maggior parte della gente. Su questo fatto prospera il fascismo, che cade solo quando non riesce più a garantire l'ordine a causa di insuccessi economici o sconfitte militari.
Destra, sinistra, qualunquismo e liberismo.
La mentalità di destra dice: vinca chi ha vinto e perda chi ha perso.
Quella di sinistra: vinca chi ha perso e perda chi ha vinto.
Quella qualunquista: che io non perda.
Quella liberista: che io vinca.
Il mito del buon dittatore ha origini religiose. Il buon dittatore somiglia stranamente al buon Dio, al Buon Pastore. È esecutore e garante della volontà di Dio, che ha fatto gli uomini, i re e i dittatori, a sua immagine e somiglianza, perché l'ordine regni sul caos.
Molti sono così ingenui da non capire che dare il potere ad un dittatore, sia pure attraverso un voto democratico, è una strada senza ritorno, perché poi non sarà più possibile toglierglielo, anche se quello dovesse dare segni di pazzia. È ciò che sta avvenendo oggi in Russia.
Il primo problema di qualsiasi movimento riformatore è quello di sopravvivere nonostante le dinamiche competitive tra i suoi membri. Perciò, prima di insegnare alla gente come cambiare, un movimento dovrebbe dare un esempio di coesione, armonia e solidità organizzativa.
Il problema del capitalismo non è la proprietà privata, ma il fatto che questa può essere incrementata in misura sproporzionata (perfino esponenziale) rispetto al lavoro, allo sforzo e all'impegno profuso per ottenerla. Questa sproporzione rende il capitalismo intrinsecamente ingiusto.
Il capitalismo è caratterizzato da una sproporzione (in certi casi esponenziale) tra il lavoro erogato da una persona (in senso quantitativo e qualitativo) e i redditi che essa può ottenere grazie ad esso. Inoltre, nel capitalismo più si è ricchi e più è facile aumentare la propria ricchezza.
Quanti italiani, specialmente tra gli elettori della Lega, sanno cosa sia lo spread, i meccanismi finanziari e gli inconvenienti ad esso connessi che ricadono anche su di loro? Temo che siano una piccola minoranza, pronta a sostenere provvedimenti demagogici che faranno aumentare lo spread a livelli fallimentari.
La cattiva politica e la cattiva burocrazia non vengono dal cielo. Sono il frutto della cattiva mentalità della maggior parte della gente, specialmente in un sistema democratico. Non è vero che molti soffrono per colpa di pochi; spesso è vero il contrario, ovvero che le minoranze soffrono per colpa delle maggioranze.
L'uomo è un animale sociale non egualitario e non imparziale. Infatti il comunismo ha fallito perché non ha considerato che l'uomo è per natura incline a privilegiare gli interessi propri e quelli delle persone amate rispetto a quelli della comunità, ovvero delle persone con cui non ha rapporti affettivi diretti e reciproci.
Vincono le elezioni i partiti che riescono a far credere alla maggioranza degli elettori di essere i più capaci e disposti a soddisfare i loro bisogni, desideri e aspettative. Ciò è tanto più facile quanto meno istruiti sono gli elettori. La democrazia, pur essendo la forma di governo meno peggio che abbiamo conosciuto, è dunque la dittatura dei manipolati.
Lo scopo della politica è l'ottenimento e il mantenimento del potere, cioè del più alto livello gerarchico. Per raggiungere tale scopo il politico deve far credere al popolo che il suo scopo sia il bene e la difesa degli interessi del popolo stesso. Tuttavia il popolo non può essere ingannato troppo a lungo, per cui il politico, se vuole mantenere il potere, è costretto a fare qualcosa di buono per il popolo.
I peggiori e più pericolosi fascisti sono quelli che non sanno di esserlo di esserlo, mentre i fascisti autentici sono facilmente riconoscibili e perciò più facili da smascherare e da contrastare. L'Italia è piena di fascisti inconsapevoli, che del fascismo vedono solo i lati positivi, i quali si riducono ad uno solo: l'ordine sociale, non importa come venga ottenuto. Tutto il resto, come la libertà di espressione, per loro non è importante.
La democrazia è un sistema di regole che va riempito di contenuti. Se è vuota può essere pericolosa. Non basta votare, si può e si deve fare politica anche senza far parte di un partito, cercando di capire cosa succede mediante approfondimenti e analisi non di parte, che prendono in considerazione vari punti di vista. La gente è per lo più superficiale e semplicista e questo è pericoloso. Una democrazia vuota equivale ad un vuoto di democrazia.
La democrazia perfetta è catastrofica (e ne stiamo facendo l’esperienza con questo “governo del popolo”). Una buona democrazia non deve dare al popolo un potere assoluto, ma mitigato da privilegi concessi alle persone più intelligenti e capaci, anche se non è facile misurare l’intelligenza e la capacità di qualcuno. I titoli accademici e i riconoscimenti della comunità scientifica sono meglio che nessun criterio, come avviene nella democrazia perfetta, dove tutti valgono nella stessa misura.
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