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Aforismi su Saggezza

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Chi non si limita sarà limitato.
Solo i saggi amano la saggezza.
A volte il fine coincide con la fine.
La saggezza è al di sopra delle parti.
L'optimum non coincide col maximum.
Chi la sa più lunga cerca di nasconderlo.
Per imparare a vivere non basta una vita.
L'importante è sapere cosa è importante.
La saggezza inquieta chi ne possiede poca.
La saggezza è la capacità di conciliare gli opposti.
Il più saggio è colui che sa vedere più cose insieme.
Riconoscere i propri limiti è il primo passo per superarli.
Il saggio vede il potenziale bene e male in ogni cosa e persona.
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare.
Il saggio sa di non sapere, pur sapendo di sapere più di certi altri.
Saggezza è conoscere le vere cause dei piaceri e dei dolori propri e altrui.
Il vero saggio non è umile, non si sopravvaluta ma nemmeno si sottovaluta.
Il saggio sa quando è il momento di parlare e quando è il momento di tacere.
Il saggio sa cosa aspettarsi e cosa non aspettarsi dagli altri nelle varie circostanze.
Gli ignoranti non amano la sapienza né i sapienti, altrimenti non resterebbero ignoranti.
Accettare serenamente di non possedere alcuna dote richiede un buona dote di saggezza.
Per vivere bene è molto meglio conoscere un poco di tante cose che molto di poche cose.
La saggezza consiste nel non perdere di vista tutto il resto quando si guarda una parte del tutto.
Il saggio sa cosa è opportuno dire e cosa non dire, quando è opportuno parlare e quando tacere.
Il saggio vive la saggezza, non la insegna (se nessuno gli chiede di farlo). Perciò non sono saggio.
Il saggio resta sereno e socievole anche di fronte a persone che non gli piacciono o che lo disturbano.
La condanna a morte di Socrate ci dice quanto sia pericoloso mostrarsi più saggi dei propri interlocutori.
Non potendo contare sulla mia forza fisica, ho scelto di coltivare la saggezza, ovvero la forza morale e intellettuale.
Il vero saggio è tanto felice quanto uno nelle sue condizioni possa essere, perché la saggezza è la scienza della felicità.
Ci sono momenti in cui siamo infastiditi dalla nostra saggezza e cerchiamo di metterla a tacere, come pure la nostra coerenza.
Quasi tutti pensano di sapere quanto basta su come comportarsi con gli altri, e non cercano di imparare qualcosa a tale riguardo.
È segno di saggezza capire che per altre persone ciò che non ci piace potrebbe essere buono, e che ciò che ci piace potrebbe essere cattivo.
È più saggia non la persona che ha più conoscenze, ma quella le cui conoscenze sono più utili al fine della soddisfazione dei bisogni propri e altrui.
A mio parere, la saggezza implica la capacità e l'abitudine di esplorare, sorvegliare e valutare le risposte cognitivo-emotive proprie e altrui agli stimoli esterni e interni.
La vita di un essere umano implica ubbidire e comandare alla natura e agli altri umani. Saggio è colui che capisce quando è opportuno ubbidire e quando comandare, e a chi e come.
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare, quando dominare e quando servire, quando lavorare e quando riposare, quando cercare la compagnia e quando la solitudine.
Immagina che oggi, e ogni giorno da oggi in poi, sia l'ultimo della tua vita. Se accetti serenamente l'idea della tua morte puoi vivere una vita piena, serena e coraggiosa e darle perfino un senso.
Ogni cosa ha un senso, o più di uno, anche quelle che ci sembrano assurde, insensate, inutili, nocive, bestiali, mostruose, spaventose. Capire il senso nascosto e mistificato delle cose, e specialmente del comportamento umano, è la missione del saggio.
Dobbiamo fare di necessità virtù, nel senso che non dobbiamo combattere, ma assecondare ciò che è necessario in quanto imposto dalle leggi della natura. In questo consiste la virtù, anche detta saggezza, e il suo premio è il risparmio di lotte inutili e ancor più dannose dell'inevitabile.
Per gli antichi greci la saggezza consisteva soprattutto nel conoscere i propri limiti e nel non tentare di superarli, pena la punizione divina. Credo che questo principio di saggezza valga anche per chi non crede negli dei. Ci pensano infatti la natura e la società a punire chi oltrepassa i propri limiti.
Una cosa può essere buona ma insufficiente per soddisfare un bisogno o un desiderio. In tal caso non va scartata, ma unita ad altre cose anch'esse buone ma insufficienti, in modo tale che l'insieme divenga sufficiente. In ogni caso è meglio qualcosa di imperfetto ma sufficiente, che qualcosa di perfetto ma insufficiente.
Agli stolti interessa chi ha più successo, ovvero chi è considerato più forte, più bello, più capace, per ammirarlo, imitarlo, screditarlo, invidiarlo o servirlo, trascurando tutti gli altri. Ai saggi interessa ciò che di forte, bello e costruttivo c'è in ogni essere umano, anche in coloro che non hanno ancora avuto successo e quelli che probabilmente non lo avranno mai.
La saggezza consiste nella comprensione, accettazione e gestione delle contraddizioni, delle ambivalenze, dei paradossi, dei conflitti, dei doppi vincoli, degli inganni, delle illusioni ecc. di cui è fatta la vita umana. In altre parole, la saggezza consiste nel sapere che ogni cosa può essere diversa e perfino opposta rispetto a come appare, e che ogni valore può nascondere e comportare un disvalore.
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