5304 aforismi scelti a caso da un totale di 5304, e ordinati per lunghezza
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La bellezza è un placebo.
La vita è un conflitto di interessi.
La gente ama tanto l’umiltà altrui.
Siamo tutti diversamente intelligenti.
L'ateismo non è una fede, ma una diffidenza.
Qualunque cosa è nociva oltre una certa misura.
Chi sta male vuol cambiare, chi sta bene mantenere.
L'evoluzione delle specie non è finalistica, ma casuale.
Ogni fenomeno è conseguenza e causa di altri fenomeni.
Gli umani non sono abbastanza intelligenti per capire se stessi.
Dio è assoluto, nel senso che di lui non sappiamo assolutamente nulla.
La musica è un rito sociale, come il teatro, il cinema ed ogni altra forma d'arte.
Per ottenere qualcosa, non basta volerlo. E comunque la volontà è involontaria.
Una valutazione positiva non confermata periodicamente equivale ad una svalutazione.
Ci sono persone che sanno molto di cose poco importanti e poco di cose molto importanti.
Noi ci vergogniamo di vergognarci, perciò nascondiamo le nostre vergogne anche a noi stessi.
La mente serve soprattutto a rispondere alla domanda: con chi e come mi conviene interagire?
Noi non vediamo la realtà, ma mappe e raffigurazioni di parti della realtà disegnate dai nostri sensi.
Un progetto può fallire per l'incapacità di chi ci lavora, per carenza di risorse o per carenza di realismo.
Alla fine conta ciò che ho ricevuto e ciò che ho dato, ciò che ho preso e ciò che altri hanno preso da me.
Fatevi delle domande e scrivetele da qualche parte. Forse nei giorni o mesi seguenti troverete le risposte.
Si vive (a tutti i livelli, a cominciare dalle proprie cellule) a causa dei propri bisogni e al fine di soddisfarli.
L'arte, la poesia, la letteratura sono spesso richieste di comprensione più o meno ottimiste, arroganti o disperate.
Invece di chiederti "chi sono?", chiediti "a quali gruppi e a quali categorie appartengo? Cosa/chi mi appartiene?”
La scienza ha i suoi limiti, ma al di fuori di essa si può dire tutto e il contrario di tutto perché ogni verifica è impossibile.
Secondo me non dobbiamo scegliere la teoria della mente migliore, ma la combinazione migliore di varie teorie della mente.
Mentre la coscienza pensa, sente e desidera, l'inconscio prepara i prossimi pensieri, sentimenti e desideri da presentare alla coscienza.
Facciamo ciò che facciamo perché proviamo (o ci aspettiamo) un piacere nel farlo o perché proviamo (o ci aspettiamo) un dolore nel non farlo.
Per me la pazzia consiste nella disconnessione dagli altri, cioè nell'incapacità di comunicare con gli altri in modo comprensibile e credibile da loro.
Ognuno vorrebbe sempre star bene, ma chi decide il proprio stato d’animo è l’inconscio, e lo fa secondo logiche inconsce, diverse da quelle della coscienza.
Ciò che più desidero capire è il senso (cioè la logica) di ogni comportamento umano, anche di quelli che mi sembrano più insensati, più terribili, più repellenti.
Molti non sono disposti a rinunciare alla religione che è stata loro inculcata malgrado le sue assurdità, perché non sanno come sostituirla come fondamento etico.
Colpevoli o innocenti, volontari o involontari, siamo comunque la causa dei mali della società, per tutto ciò che facciamo e ancor più per tutto ciò che non facciamo.
L'uno per cento della popolazione mondiale possiede circa il cinquanta per cento della ricchezza totale. Questo dovrebbe sollevare qualche domanda sulla salute mentale dell'umanità.
La mente serve a risolvere problemi. Se non ha problemi da risolvere, si atrofizza. Più importanti e complessi sono i problemi che essa affronta, più la mente si sviluppa e più aumenta l'intelligenza.
In ogni momento, ogni essere vivente vuole e cerca di ottenere certe cose, e non vuole, e cerca di evitare, certe altre cose, secondo certe logiche consce o inconsce. La psicologia dovrebbe indagare tali logiche e farle conoscere agli interessati.
Se offrissi ad un cane la possibilità di diventare magicamente un essere umano, lui non l'accetterebbe. Lo stesso vale per la maggioranza degli umani a cui offrissimo la possibilità di diventare, magicamente, migliori in senso morale e intellettuale.
Il concetto di «tipo» equivale a quello di «modello». Infatti certi tipi si riconoscono in base a certi modelli, e viceversa. Ciò è dovuto al fatto che i tipi, come i modelli, sono caratterizzati da certi aspetti formali e/o funzionali. Infine, i tipi, come i modelli, si prestano ad imitazioni.
Ci sono tante cose che danno l'illusione di essere in compagnia. Tra queste: l'adorazione di una divinità, la visione di uno spettacolo o di un film, la visita di un museo, l'ascolto di una musica, la lettura di un libro, la pratica di una disciplina o di una filosofia, la masturbazione ecc.
L'amore verso qualcosa potrebbe sussistere per una proprietà transitiva, ovvero, ad esempio, A ama B perché attraverso B può ottenere C che è il vero oggetto del suo amore o desiderio. In tal caso può succedere che A è conscio dell'amore per B ma inconscio del suo amore o desiderio per C.
Le cose sacre non si analizzano, non si dimostrano, non si criticano, non si discutono. Si accettano, si rispettano, e basta. Altrimenti si commette un sacrilegio, con le gravi conseguenze e le punizioni del caso, da parte della cosa sacra stessa e dei suoi sostenitori. Dio, salvaci dai tuoi sostenitori.
Un meccanismo automatico, involontario e inconscio sceglie momento per momento cosa dobbiamo pensare, come dobbiamo agire, e come dobbiamo reagire a ciò che ci succede. Tuttavia il nostro io cosciente si illude di essere stato lui a scegliere il nostro comportamento, e di averlo fatto per certe giuste ragioni.
Quando incontro una persona, le persone che si incontrano sono in realtà almeno otto: (1) io come sono realmente, (2) io come mi vedo,(3) io come l'altro mi vede, (4) l'altro come è realmente, (5) l'altro come si vede, (6) l'altro come lo vedo io, (7) io come credo che l'altro mi veda e (8) l'altro come crede che io lo veda.
La mente è un sistema che ha come input il potere (cioè la libertà), il dovere (cioé la necessità), l'accadere (cioè il caso), il sentire (cioè il dolore e il piacere) e il rievocare (cioè la memoria), e come output il volere (cioè la scelta). Il suo funzionamento dipende da algoritmi innati e appresi, capaci di modificare se stessi entro certi limiti.
Ognuno ha le sue particolari risposte cognitivo-emotivo-motivazionali agli stimoli esterni e interni. Gli umani si differenziano soprattutto per tali risposte. Se volete capire una persona, chiedetevi quali siano le sue particolari risposte a certi stimoli, ovvero a certe immagini, idee, parole, situazioni, eventi, domande, richieste, sensazioni ecc.
Forse ciò che più mi distingue dalla maggioranza degli altri è che io cerco un significato e un valore intrinseco nelle cose (materiali e simboliche) cha la gente condivide, mentre per gli altri ciò che conta non è ciò che si condivide, ma la condivisione stessa, cioè il fatto che si condivida qualcosa, non importa cosa, anche le cose più insensate.
La teologia è anti-scienza, apologia della fede cieca e dell'incoerenza logica, glorificazione dell'irrazionalità e sfida contro il buon senso. Se il Dio studiato dai teologi esistesse veramente, per farsi conoscere non avrebbe bisogno di sedicenti dotti che spiegano le sue intenzioni con argomenti tanto assurdi da richiedere l'inibizione del giudizio critico per essere compresi. Un Dio che prima ci dà l'intelligenza, poi ci chiede di non usarla.
Analizzarsi e valutarsi liberi da ogni pregiudizio, moralismo e autocensura è molto rischioso. Potremmo scoprire di non essere innocenti, di non essere sinceri, di esserci ingannati e di non aver capito le cose più importanti della vita in genere e di quella umana in particolare. Per evitare che la nostra visione del mondo e di noi stessi si riveli infondata e contraddittoria, meglio evitare di guardarci dentro, meglio occuparci solo delle nostre apparenze e di ciò che gli altri pensano o potrebbero pensare di noi.
Ogni tanto abbiano bisogno di sentirci in pace col mondo e con la società, e per questo abbiamo bisogno di sentirci uguali agli altri e di ricevere conferme che anche gli altri si sentano uguali a noi. Perciò ci piace celebrare rituali di comunione religiosi e civili, sacri e profani, formali e informali, pianificati e spontanei, in forma di feste, cerimonie, raduni, convegni ecc. Sono momenti di illusione collettiva di breve durata, dopo i quali tornano a imperare le differenze, le gerarchie, i privilegi, le esclusioni.
La ricerca della Verità (con la v maiuscola, da intendersi come verità assoluta, universale, eterna) è a mio avviso nociva sia quando qualcuno in buona o cattiva fede asserisce di averla trovata e la descrive per manipolare le menti degli ingenui a fini di potere, sia quando distoglie chi la cerca dall'affrontare i problemi pratici, concreti e dolorosi della convivenza, della cooperazione, della competizione tra umani, della morale, dove si possono raggiungere certe verità (con la v minuscola) utili alla soluzione di problemi, e dove si può progredire.
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