5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Il passato non è passato.
Moriremo senza aver capito cos'è la vita.
Certe persone temono il caso, altre lo amano.
Una coscienza superiore è cosciente di se stessa.
Il potere consiste in capacità, libertà, e potenza.
La società è una gabbia da cui è pericoloso uscire.
La razionalità deve tenere conto dell'irrazionalità.
Nessuno ha il diritto di non soffrire e di non morire.
Certe appartenenze implicano certe non appartenenze.
L'uomo riproduce e si riproduce, con variazioni accidentali.
Non c'è cooperazione, né amicizia, né amore, senza condivisione.
L'infelicità è l'insoddisfazione prolungata di bisogni irrinunciabili.
Chi pensa di essere superiore desidera che anche gli altri lo pensino.
Meno si è intelligenti, meno si è capaci di valutare la propria intelligenza.
La psicologia è teoria e analisi; il romanzo è applicazione pratica e sintesi.
Dirigere l'attenzione verso certe cose comporta il distoglierla da tutto il resto.
Il pacifismo rende la gente vulnerabile e facilmente dominabile dai guerrafondai.
Pensare in modo maligno ci aiuta a difenderci dal male che viene dagli altri. L'ingenuità è pericolosa.
La realtà non è comprensibile mediante un'unica disciplina scientifica o umanistica, o un'unica teoria.
Il problema dell'amore è che è libero e involontario, perciò va dove vuole lui, non dove vogliamo noi.
La principale preoccupazione di chi ha conquistato il potere è come evitare che qualcuno glielo tolga.
Non si può dimostrare la verità né la falsità di una proposizione il cui significato non sia chiaro e univoco.
Pubblicare un testo significa esporsi all'ostilità di tutti coloro che non sono d'accordo con il suo contenuto.
Gli eroi, cioè coloro che rischiano la loro vita a favore di quella altrui, sono rari. Alcuni li lodano, pochissimi li imitano.
Ogni cambiamento implica una trasformazione e un aumento o una diminuzione delle proprie capacità, libertà e relazioni.
Se l'uomo s'illude facilmente è perché le illusioni agiscono nel cervello come droghe, in quanto danno piacere e alleviano il dolore.
L'Uomo ha bisogno di bisogni, perché senza bisogni da soddisfare non c'è piacere né dolore, né emozioni né sentimenti, né valori, né motivazioni.
Se fossimo tutti uguali e avessimo tutti gli stessi gusti, la morale sarebbe molto più facile da capire e da applicare, in quanto avremmo tutti la stessa.
La tendenza a schierarsi dalla parte dei vincitori è un tratto molto comune della natura umana. Evidentemente ha una funzione adattiva in senso evoluzionistico.
La filosofia, mediante argomentazioni razionali, giustifica ciò che ci è simpatico, condanna ciò che ci è antipatico, e convalida e celebra le gerarchie che ci favoriscono.
Alcuni dicono che per valutare un libro bisognerebbe prima leggerlo direttamente e per intero. È come raccomandare di accendere un fiammifero per accertarsi che funziona.
Cambiare o non cambiare, questo è il dilemma. Chi dovrebbe cambiare? Quali cose dovrebbe cambiare? Come dovrebbe cambiarle? Come cambierà il mondo se nessuno cambia?
Una delle caratteristiche più importanti della natura umana è la capacità dell'Uomo di essere ammaestrato, in modo spesso irreversibile, a credere, apprezzare o disprezzare certe cose.
La psicoterapia richiede tempi lunghi e molti esercizi, come per apprendere a suonare uno strumento musicale o a parlare una lingua straniera. Più si è avanti negli anni, più è difficile.
Cambiare la mentalità di un essere umano è spesso impossibile. Se essa cambia, non è per volontà dell'interessato o di qualcun altro, ma per una serie di forze incontrollabili e di eventi casuali.
La psicoanalisi delle interazioni sociali indaga ciò che avviene nell'inconscio quando si interagisce con gli altri, e che viene negato, dissimulato o mistificato dalla coscienza perché considerato immorale.
È difficile intendersi con qualcuno la cui formazione e le cui letture sono molto diverse dalle proprie. Infatti quando i presupposti dei ragionamenti sono molto diversi, anche le conclusioni degli stessi lo sono.
Si coopera per competere e si compete per cooperare.
Si offre per chiedere e si chiede per offrire.
Si obbedisce per comandare e si comanda per obbedire.
Tutti con tutti, tutti contro tutti, tutti a tutti.
La precarietà della specie umana sta soprattutto nel fatto che siamo socialmente interdipendenti, ma, a differenza di altri animali sociali, le regole della cooperazione e della convivenza sono volatili, non istintivamente fissate.
Ogni umano è impegnato in tre conflitti strutturali, permanenti, inevitabili: quello tra la sua coscienza e il suo inconscio, quello tra la sua volontà e quelle altrui, e quello tra il bisogno di appartenenza sociale e il bisogno di libertà.
Il cinema è l'arte più avvincente. Infatti non si fa in tempo a reagire cognitivamente ed emotivamente ad un'immagine che subito questa cambia in modo imprevisto, stimolando una nuova reazione. In tutto questo l'io cosciente è disarmato.
Molti pensano che la quantità di denaro che possiedono o che guadagnano sia una misura della propria importanza per gli altri, e cercano di ottenere più denaro non per il valore del denaro in sé, ma per diventare più importanti agli occhi degli altri.
Conviene non fidarsi di soluzioni semplici a problemi complessi e viceversa. E soprattutto, prima di cercare una soluzione, conviene assicurarsi di aver capito la complessità del problema. Un problema è che la semplicità è più attraente della complessità.
In ogni momento possiamo (e dobbiamo) scegliere se lasciare inserito il pilota automatico del nostro comportamento o se passare in modalità manuale, ovvero consapevole e volontaria. In tal senso non si può non scegliere, e ognuno è responsabile delle sue scelte di fronte agli altri.
L'appellativo «contro natura» è insensato, perché tutto ciò che esiste in natura è parte della natura, nel bene e nel male. Una distinzione utile è invece quella tra naturale e artificiale, dove artificiale è tutto ciò che è prodotto solo dall'uomo e che perciò non esisterebbe se l'uomo non esistesse.
Certe domande possono stimolare una mente al punto di modificarne qualche parte. Si potrebbe infatti inventare una psicoterapia basata soprattutto su domande a cui il paziente dovrebbe tentare di rispondere, pur non essendo obbligato a farlo. Due esempi di domande terapeutiche: "Chi posso soddisfare?", "Chi mi può soddisfare?"
L’autocensura è quel meccanismo mediante il quale «gli altri» controllano il comportamento dell’individuo. Infatti l’autocensura ha la funzione di evitare che l’individuo si comporti in modo da dispiacere agli altri “importanti” per lui, mettendo così a rischio la propria appartenenza alla comunità virtuale che quelle persone costituiscono.
Il disaccordo tra due persone non dipende quasi mai da errori di logica o contraddizioni nelle argomentazioni di una delle parti o di entrambe, ma da differenze nei punti di vista, ovvero sentimenti, valori, presupposti, definizioni e paradigmi cognitivi rispetto ai quali vengono sviluppati i ragionamenti. Pertanto si può ben dire che ognuno ha ragione dal suo punto di vista.
Il comportamento umano può essere, per certi aspetti, soggetto a critiche in senso etico, estetico e logico. Infatti ognuno sceglie, consciamente o inconsciamente, chi, se, e cosa criticare degli altri e di se stesso, e a chi, e in quale misura esprimere le proprie critiche, sapendo che le sue critiche possono a loro volta essere criticate, e così anche la propria persona, per le critiche che esprime.
Quelli che vengono ritenuti arroganti e presuntuosi non fanno male a nessuno perché la loro presunta superiorità non viene riconosciuta e perciò non vengono creduti né seguiti. E allora perché i cosiddetti arroganti e presuntuosi, i non "umili", danno tanto fastidio a chi li ritiene tali? La mia risposta è che essi mettono in evidenza le inferiorità di chi li ritiene tali, cosa che li imbarazza. Chi ha una sufficiente e ben fondata autostima non è infastidito dagli arroganti, anzi ne è divertito perché non li considera rivali.
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