5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Chi non si limita sarà limitato.
Si può essere felici senza accorgersene.
Ognuno si comporta secondo certi modelli.
Credo di avere dei dubbi, ma non ne sono sicuro.
Le appartenenze valgono solo se riconosciute dagli altri.
L'uomo è l'unico animale che si chiede il perché delle cose.
Lo status di una persona è un indicatore del suo potere su certe altre.
Bisogno di condividere. Cosa? Con chi? Qualunque cosa con chiunque.
Non basta ciò che hanno detto i grandi maestri. Bisogna andare oltre.
Meno si è intelligenti, meno si è capaci di valutare la propria intelligenza.
L'effetto umoristico è causato da un improvviso calo di status di qualcuno.
La morte fa paura perché comporta la perdita di ogni appartenenza e di ogni possesso.
Astuzia delle religioni: prima inculcare la paura e poi offrire un rimedio per alleviarla.
Per andare d'accordo con certe persone bisogna fingere di essere stupidi e/o ignoranti.
Le reazioni (o risposte) emotive precedono e influenzano quelle semantiche e cognitive.
Dialogare serve anche a stabilire, confermare o cambiare relazioni, appartenente e status.
Siamo tutti consciamente o inconsciamente preoccupati del valore che gli altri ci attribuiscono.
Le persone più imitate sono quelle più visibili, cioè quelle viste dal maggior numero di persone.
Chi cerca di superare se stesso non è amato perché superando se stesso rischia di superare anche gli altri.
L'intelligenza emotiva è la capacità di comprendere e conciliare i bisogni e i desideri propri e quelli altrui.
Essendo l'uomo un animale fondamentalmente imitatore dei propri simili, egli imita sia il bene che il male.
Un'illusione può causare un piacere reale. Per questo le illusioni sono così diffuse. Come pure gli illusionisti.
Alla maggior parte degli esseri umani non interessa capire cosa sia il bene comune e come si possa ottenere.
Se io decidessi di pensare e di comportarmi in modo diverso da qualsiasi altra persona, mi prenderebbero per pazzo.
Siamo circondati da gente stupida e cattiva che approfitta della democrazia e della libertà per condurci alla dittatura.
Ogni gesto, ogni azione, ogni espressione umana è anche parte di un rituale di appartenenza ad un certo insieme sociale.
Questo è il paradosso dei credenti: Le religioni sono tanto più dannose quanto più esse vengono prese sul serio, e seguite con zelo e alla lettera.
Ogni essere umano è in una certa misura vittima dell'incomprensione, egoismo, ignoranza e stupidità altrui, e a sua volta causa delle altrui sofferenze.
Nel corso della mia vita ho incontrato tante cose e persone che mi hanno aiutato, e che oggi mi sarebbero inutili o persino dannose. Ogni tempo ha i suoi valori.
Non possiamo conoscere la realtà direttamente né completamente. Possiamo solo tentare di indovinare e immaginare alcuni suoi aspetti, cioè alcune sue relazioni.
Ogni umano ha un certo potere, più o meno grande, su altri, anche per il solo fatto che può accusarli di atti illegali o immorali, costringendo gli accusati a difendersi.
Così come chi investe in borsa si informa sui prezzi correnti dei vari titoli finanziari, cosi chi investe in relazioni sociali si informa sul valore corrente delle varie persone per gli altri.
L'uomo ha un bisogno genetico di condividere con gli altri quante più cose possibile, ed è tanto più felice quante più cose riesce a condividere (o quanto più si illude di condividerle).
Siamo continuamente condizionati e influenzati da ciò che vediamo, udiamo e sentiamo, ovvero dall'ambiente esterno e interno in cui viviamo e dalla memoria di quello in cui abbiamo vissuto.
È raro che un essere umano riconosca i propri errori nei confronti degli altri se a causa di tali errori non riceve un danno abbastanza grave. Se li riconoscesse facilmente, li commetterebbe raramente.
Ridiamo quando qualcuno che sembrava stupido si rivela improvvisamente intelligente, o viceversa. Smettiamo di ridere quando quello che sembrava intelligente e si è rivelato improvvisamente stupido siamo noi.
Come le religioni, le filosofie uniscono e dividono, costruiscono e distruggono, consolano e fanno disperare, chiariscono e confondono, assolvono e condannano. Perché sono più di una e diverse. Invece la scienza è una.
Mi sento come uno vissuto in un lontano futuro, trasferito nel 2023 mediante una macchina del tempo. Tutti, con rare eccezioni, mi sembrano tanto presuntuosi, convinti di sapere tutto ciò che è importante sapere per vivere nel modo migliore possibile.
Ci sono persone che nella vita reale non sono amici e non si frequentano a causa di una scarsa affinità o di una scarsa simpatia, ma si qualificano come amici nei social network. Questa contraddizione dovrebbe farci riflettere sulla non autenticità di certe relazioni.
Se capisci che il tuo nemico è dentro la tua mente e non al di fuori, puoi difenderti meglio da lui e avere una disposizione d'animo più amichevole verso gli altri. Alludo al super-io, che ci punisce quando non rispettiamo le forme, le norme e i valori della nostra comunità.
L'eguaglianza è un valore per i meno dotati, nel senso che garantisce loro di non essere penalizzati politicamente ed economicamente per il fatto di essere meno dotati. Ovviamente non è un valore per i più dotati (mi riferisco alle doti intellettuali, economiche, fisiche ecc.).
Quando si dice «la filosofia», spesso si dimentica, o si ignora, che i filosofi dicevano cose spesso contraddittorie e incompatibili. Ad esempio, Platone, Aristotele, Epicuro, dicevano cose contrastanti. E allora, quando diciamo «filosofia», a quale filosofia ci riferiamo? A quella di quale filosofo?
La missione del messia Gesù è fallita definitivamente. Insistere con il vangelo cristiano è ormai solo una perdita di tempo e un'illusione. Abbiamo bisogno di nuove idee, nuove filosofie, nuove ideologie, anzi, abbiamo bisogno di metaidee, metafilosofie, metaideologie e, al limite, metareligioni.
Vorrei parlare con qualcuno di temi che mi interessano, ma non trovo quasi mai persone interessate a parlare con me di tali temi. Trovo invece quasi sempre persone interessate a parlare di temi che interessano a loro e non a me. Credo che anche altri abbiano lo stesso problema. Come risolverlo?
Un’opera d’arte è, a mio avviso, una composizione (cioè una configurazione, un mettere insieme) di forme elementari tale da costituire una forma complessa con un certo stile, cioè rispettando certe regole formali in termini di obblighi, divieti e libertà, per quanto riguarda sia le forme elementari che quella complessa.
In un dato momento possiamo essere coscienti di pochissime cose, cioè di pochissime idee, tra tutte quelle di cui potremmo essere coscienti in momenti diversi. Questo è il grande limite della coscienza rispetto all'inconscio, che invece è capace di elaborare a nostra insaputa tutte le idee che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita.
Il tempo consuma e dissolve ogni cosa. Nulla di ciò che abbiamo ottenuto si mantiene nel tempo, se non agiamo per conservarlo o svilupparlo, e comunque un giorno perirà. Nulla è acquisito per sempre. Ciò è vero specialmente per i rapporti umani, i quali vanno rinnovati o trasformati frequentemente, altrimenti deteriorano fino a dissolversi.
La vita è per lo più una prigione e una schiavitù. Siamo infatti tutti prigionieri e schiavi dei nostri corpi, dei nostri schemi mentali e delle nostre comunità, con pochi margini di libertà, come la possibilità di trasformare o sostituire schemi e comunità. Anche la sensazione di indipendenza che a volte proviamo è un effetto della nostra cattività, come ogni altra illusione.
Ci sono fenomeni sociali per capire i quali è necessario un certo grado di intelligenza e di cultura. Ma se diciamo a una persona che non è abbastanza intelligente e/o colta per capire certi fenomeni, questa si offende. Così, per non offendere nessuno, lasciamo che ognuno si illuda di poter capire tutto ciò che capiscono gli altri per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Ciò di cui non si parla è più importante di ciò di cui si parla. Per esempio, non si parla abbastanza del fatto che inconsciamente ogni umano tende ad ottenere e/o a difendere una posizione più alta possibile nella gerarchia intellettuale e morale della società in cui vive. Ma questa motivazione è rimossa dalla coscienza, e pochi la "confessano". Io la confesso pubblicamente, e cerco di controllarla per quanto posso. Il paradosso è che confessando questa "colpa" mi pongo in una posizione intellettualmente e moralmente superiore nei confronti di chi non la confessa e divento dunque arrogante, come chiunque pensi di saperla più lunga di qualcun altro. Insomma, non si esce da questa maledetta tragicommedia umana, molto umana.
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