5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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La vita è interazione e consumo.
Non si può capire ciò che non si conosce.
Ogni giorno di sopravvivenza in più denota valore.
Sono a disposizione di chi desidera essere criticato.
L'amore coniugale dura finché conviene a entrambi.
Si è tristi perché si è soli, o si è soli perché si è tristi?
Appartenere a certe categorie implica il non appartenere a certe altre.
Un libro è un ponte tra il lettore e l'autore, e tra il lettore e gli altri lettori.
Il mondo vivente è un'ecologia di motivazioni e di strategie di soddisfazione.
Per correggere un proprio difetto bisogna prima di tutto ammettere di averlo.
Nelle logiche dell'inconscio il passato, il presente e il futuro non sono distinti.
Possiamo parlare solo di cose che il nostro interlocutore è disposto ad ascoltare.
Qualcuno chiede perdono per il male che ha fatto. Nessuno per il bene che non ha fatto.
Ogni racconto è una mappa in cui sono indicate cose, persone, i loro valori e il proprio valore.
La contagiosità dello sbadiglio potrebbe essere spiegata mediante la teoria dei neuroni specchio.
Molte discussioni sono gare a cui la sa più lunga, ovvero a chi è più meritevole di onori e di autorità.
Ognuno ha bisogno di sentirsi approvato dal suo Altro generalizzato, che è diverso da quello di ogni altro.
Quando qualcuno dice qualcosa è interessante capire ciò che dice, ma è ancora più interessante capire perché lo dice.
Coloro che sono senza peccato tendono a disprezzare tutti gli altri. Altrimenti non avrebbero motivo di mantenersi puri.
Ogni essere umano ha bisogno di interagire con un certo numero di altri esseri umani disposti ad interagire con lui secondo certe regole.
Un essere umano non può fare a meno di interagire con altri esseri umani, ma i più fortunati possono scegliere con chi e come interagire.
Un testo che parla seriamente del bene e del male fa paura a tutti, perché, leggendolo, ognuno potrebbe trovarsi nella categoria dei malvagi.
Una poesia non si può discutere. Non può essere giusta o sbagliata, solo bella o brutta, commovente o insignificante agli occhi e al cuore di chi la legge.
Cosa diresti di uno che ti punisce se non credi in lui, in ciò che dice o nei suoi poteri? È così che si comportano i dittatori e gli dei, tra cui il Dio della Bibbia.
Per cambiare una cosa bisogna immaginarla diversa nelle sue interazioni con il resto del mondo e chiedersi se le nuove interazioni immaginate sono sostenibili.
La grande popolarità della narrativa romantica è dovuto al fatto che, nella maggior parte delle relazioni di coppia, non c'è il tipo di amore narrato nei romanzi.
Il libero arbitrio consiste nella scelta delle autorità (biologiche, intellettuali, sociali, politiche, morali, estetiche, religiose, ecc.) a cui obbedire, a cui sottomettersi.
La specie umana è una delle più precarie, in quanto intrinsecamente e naturalmente più debole, anche se riesce a dominare quasi tutte le altre grazie ad artifici, cioè a idee.
Tra due opzioni scegliamo sempre quella che, tutto sommato, ci appare al tempo stesso, consciamente o inconsciamente, nel presente e nel futuro, la più piacevole e la meno dolorosa.
Siamo schiavi delle particolari connessioni tra i nostri neuroni, in quanto esse determinano le nostre reazioni cognitive ed emotive, automatiche e involontarie, agli stimoli esterni e interni.
Può un umano cambiare volontariamente e liberamente i propri automatismi mentali? Gli conviene farlo? Perché? Come? Le risposte a queste domande sono influenzate dai nostri automatismi stessi.
Per capire la realtà abbiamo bisogno di modelli astratti di fenomeni. Infatti capire un fenomeno significa associare un certo avvenimento ad un certo modello, cioè ad una certa classe, di fenomeni.
La bellezza, la speranza, la fede, la meditazione, l’illusione, sono droghe informative dell’apparato cognitivo che ci aiutano a sopportare l'assurdità e i dolori della vita. Consistono tutte in promesse di felicità.
È possibile controllare le proprie risposte emotive? Ovvero trovare il lato positivo in ciò che ci disturba e il lato negativo in ciò che ci attrae? Penso di sì, e credo che sia un esercizio utile per diventare più saggi.
La probabilità di incontrare persone molto diverse da quelle che hai già incontrato in passato è quasi nulla. Ti conviene perciò trovare un modo accettabile di convivere e di interagire con le persone che sei abituato a incontrare.
Volendo distinguere in "naturali" e "artificiali" gli atti umani, si potrebbe dire che tutto ciò che facciamo di simile ad altre specie animali sia "naturale" e tutto ciò che è specificamente, esclusivamente umano sia "artificiale" ovvero un prodotto culturale.
Umiltà e tolleranza possono essere deleterie se generalizzate. Bisogna essere umili e tolleranti solo quando è opportuno e con chi è opportuno esserlo. Infatti ci sono persone che non devono essere tollerate e persone di fronte alle quali non bisogna inchinarsi.
Da qualche parte nella mia mente, un agente inconscio ha calcolato che un mio bisogno è insoddisfatto, e ha generato un dolore, un lamento e una richiesta di soddisfazione in tal senso. Tale bisogno potrebbe essere quello di essere abbastanza importante per gli altri.
Ogni umano, per ogni altro umano, è un potenziale amico e un potenziale nemico. Perciò ognuno si preoccupa (consciamente o inconsciamente) delle intenzioni altrui, specialmente se il comportamento altrui appare "strano", cioè non convenzionale o non prevedibile.
È una disgrazia che psicologia, sociologia e filosofia siano discipline separate, dato che studiano la stessa cosa: il comportamento umano. Dovrebbero confluire in un'unica disciplina chiamata, per esempio, "panantropologia", termine coniato dallo psichiatra Luigi Anepeta.
Ognuno vuole essere normale, e a tale scopo cerca di capire cos'è normale per gli altri, i suoi altri, cioè quelli da cui dipende. Infatti solo gli altri, con la frequenza del loro comportamento, possono stabilire cosa sia normale e cosa strano. Nessun individuo da solo ha tale autorità.
Ogni giorno, ogni essere umano deve risolvere questo problema: come ottenere la migliore e più ampia cooperazione da parte degli altri (per soddisfare i propri bisogni) al costo più basso in termini economici, politici, sociali, ecologici, emotivi, biologici e di parziale perdita di libertà.
A differenza degli altri animali, l’uomo si preoccupa di come gli altri lo valutano (intellettualmente, moralmente, esteticamente, politicamente, economicamente ecc.). Questa preoccupazione è costante e impegna l’uomo anche quando è solo. Essa influenza quasi tutti i suoi pensieri e le sue emozioni.
Il libero arbitrio (ammesso che esista) consiste nello scegliere in quale ambiente stare, se interagire o non interagire, con chi interagire o non interagire, e se continuare o smettere di interagire. Durante l'interazione, infatti, prevalgono gli automatismi della nostra mente, e il libero arbitrio non può essere esercitato.
Chi progetta una legge dovrebbe considerare che una parte della popolazione non la rispetterà, o lo farà solo in parte, e che non sarà possibile identificare e punire molti di quelli che non la rispetteranno. Dovrebbe anche considerare gli effetti, per la società e per l’ambiente, del rispetto e del mancato rispetto della legge stessa.
L'uomo, a differenza degli altri animali, non ha istinti che possano guidare il suo comportamento in modo affidabile. Perciò l'uomo ha bisogno di essere guidato da altri. Guidare il comportamento umano (proprio o altrui), è difficilissimo. È così che l'uomo non trova miglior soluzione che imitare gli altri o obbedire ad un capo o ad una guida.
Ci sono fenomeni sociali per capire i quali è necessario un certo grado di intelligenza e di cultura. Ma se diciamo a una persona che non è abbastanza intelligente e/o colta per capire certi fenomeni, questa si offende. Così, per non offendere nessuno, lasciamo che ognuno si illuda di poter capire tutto ciò che capiscono gli altri per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Al "so di non sapere" socratico preferisco un più realistico e smaliziato, meno ingenuo e meno ipocrita "so di essere arrogante". Il problema non è l'arroganza, ma ignorare di essere arroganti o credersi umili. Perché ognuno di noi sa di sapere qualcosa di più e meglio di qualcun altro e, in tal senso, è arrogante. Di conseguenza, ogni insegnamento o consiglio è un atto di arroganza.
Ciò che intendo per inconscio non è solo l'inconscio freudiano, né ciò che abbiamo dimenticato o di cui ci vergogniamo, ma un organismo attivo multi-agente, che comunica col resto del corpo e con l'io cosciente, in ogni momento, e li condiziona. Volendo semplificare molto direi che si tratta di un sistema complesso di automatismi involontari e inconsapevoli, di vario tipo, sia psicomotori che emotivi e cognitivi.
Ogni azione, gesto, comportamento di un essere vivente serve a soddisfare direttamente o indirettamente certe sue necessità, certi suoi bisogni o certi suoi desideri. Sarebbe dunque utile conoscere le necessità, i bisogni e i desideri che motivano le azioni, i gesti e i comportamenti degli esseri viventi che ci interessano. Col termine "valenza motiva" io indico il valore funzionale di un atto (azione, gesto o comportamento), cioè, le necessità, i bisogni e i desideri che quell'atto mira a soddisfare.
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