5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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La verità è un'opzione.
La festa è una condivisione comandata.
Per limitare l'uso della forza è necessario l'uso della forza.
Ogni cosa che facciamo e che non facciamo ci qualifica socialmente.
Bisogno di condividere. Cosa? Con chi? Qualunque cosa con chiunque.
Il libero arbitrio (se esiste) è stancante, perciò non si può esercitare a lungo.
Quanto più una cosa o una persona ci valorizza, tanto più noi la valorizziamo.
Due persone, per interagire pacificamente, devono usare un linguaggio comune.
L'umanità si divide in pastori, pecore, finte pecore, cani da pastore e cani sciolti.
La solitudine è insopportabile. Per evitarla siamo disposti perfino a farci indottrinare.
Il passato e il caso determinano il futuro, sia nella realtà fisica che in quella mentale.
Se fai sentire il tuo interlocutore importante, diventi automaticamente importante per lui.
Signore, proteggimi da coloro che pretendono di conoscere la tua storia e le tue intenzioni!
Una cooperazione presuppone un'approvazione reciproca e modelli di comportamento condivisi.
Il male è doppiamente male quando è nascosto, triplamente quando viene fatto passare per bene.
Non dovremmo mai dimenticare che siamo interdipendenti, cioè che ognuno ha bisogno di qualcuno.
Ognuno giudica gli altri e se stesso, si sente giudicato dagli altri, e teme di essere oggetto di giudizi negativi.
I ricchi non conoscono i poveri e i poveri non conoscono i ricchi. Fanno eccezione gli ex poveri e gli ex ricchi.
Ogni cultura è un miscuglio di verità e falsità. Il nostro compito è quello di distinguere le prime dalle seconde.
Con le carte che il caso mi ha dato, avrei forse potuto giocare meglio? Certamente sì col senno di poi, ma col senno di allora?
Ogni soluzione semplice ad un problema oggettivamente complesso è sbagliata per definizione e potrebbe aggravare il problema stesso.
Quello che è successo durante il nazismo non è stato capito dai più e per questo potrebbe ripetersi. L'umanità non è ancora vaccinata contro certi mali.
Non possiamo conoscere la realtà direttamente né completamente. Possiamo solo tentare di indovinare e immaginare alcuni suoi aspetti, cioè alcune sue relazioni.
Lo studio dei maestri dovrebbe essere finalizzato al loro superamento o completamento, perché nessun maestro è sufficiente per imparare a vivere nel proprio tempo.
Quella che chiamiamo mente di un individuo è in realtà un insieme di menti, per lo più inconsapevoli, che interagiscono tra loro e col mondo esterno in modi cooperativi e/o conflittuali.
Il "mi piace" nei social network risponde ad un bisogno fondamentale dell'uomo, quello di essere gradito ad altri. Vuoi fare felice una persona? Dille che la gradisci, manifestale gratitudine.
Credo in un Dio non senziente, cioè incosciente e senza sentimenti. Se sbaglio, Lo sfido a punirmi per le mie bestemmie e i miei sacrilegi. Ma che sia Lui a punirmi, non qualcuno dei suoi fan.
Come può uno che crede di aver capito tutto escludere che si tratti di un'illusione o di un'allucinazione? Solo se tale comprensione totale gli dà poteri immensi. Il potere è la misura del sapere.
Se è vero che la cosa più importante per un umano è la qualità dei suoi rapporti con gli altri, allora è della gestione dei suoi rapporti con gli altri che un un umano dovrebbe soprattutto occuparsi.
Prima di rispondere ad una domanda, poniamoci un'altra domanda: cioè se vale la pena di trovare una risposta a quella domanda, ovvero se non vi siano domande più interessanti di quella, a cui cercare di rispondere.
Quando proviamo un piacere "mentale" non possiamo mai sapere con certezza quale sia la sua vera causa, perché ogni causa è conseguenza di un'altra causa e non tutte le cause sono consce. Lo stesso vale per il dolore "mentale".
Ogni nostro oggetto potrebbe essere condiviso o scambiato con qualcuno, e il suo valore sociale coincide con il suo potenziale di condivisibilità, al pari di una moneta, che vale nella misura in cui è riconosciuta e accettata come titolo di credito.
Che ruolo voglio avere nella società? Ho i prerequisiti e le competenze per tale ruolo? Gli altri riconoscono i miei prerequisiti e le mie competenze, e sono disponibili ad accettare che io assuma tale ruolo? Cosa devo fare affinché gli altri mi riconoscano in tale ruolo?
Molti parlano della filosofia come se fosse un corpus di conoscenze integrato, organico e coerente. Invece si tratta di una collezione di diverse idee e ideologie, spesso contrastanti. Il temine filosofia andrebbe usato solo al plurale, oppure seguito da un qualificatore.
Per fare una rivoluzione, o una più semplice rivolta, ci vuole unità di ideali e di intenti, e questa oggi è la cosa che più manca. Siamo tutti fieri della nostra libertà (che non abbiamo conquistato, ma ci è stata regalata dai nostri predecessori) e incapaci di organizzarci politicamente.
Quando non possiamo o non desideriamo interagire con persone reali, interagiamo con persone interiorizzate. Il passaggio dal primo al secondo tipo di interazione è segnato dalla tristezza e dalla frustrazione di non poter interagire con persone che ci piacciono in modi che ci piacciono.
Il libero arbitrio, ammesso che sia realmente possibile, si esercita, nella sua forma più alta, come scelta di ciò a cui pensare, ovvero come scelta di ciò a cui prestare la propria attenzione. Ciò è dovuto al fatto che non possiamo essere attenti a, ovvero coscienti di, più di una o due cose alla volta.
Qual è il limite di sopportabilità reciproca tra esseri umani? Quanti miliardi di umani il pianeta, e la società, possono sopportare prima che le persone comincino a uccidersi reciprocamente per riportare la popolazione a livelli numerici accettabili? Nel poverissimo Niger ogni donna ha in media sette figli!
I conflitti nascono "naturalmente" sia dallo "status game" (a cui nemmeno i santi sono immuni), sia dal fatto che abbiamo idee, priorità, interessi e bisogni diversi. Perciò, in un certo senso ed in una certa misura, la presenza di conflitti è un segno di buona salute, sia dell'individuo che del gruppo in cui interagisce.
Ogni umano è valutato e giudicato da ogni altro non soltanto per ciò che fa e che non fa, ma anche per ciò che pensa e che non pensa, ovvero per la sua visione del mondo. Per questo può essere utile non rivelare agli altri la propria vera visione del mondo, e lasciar loro credere di vedere il mondo come essi lo vedono.
Quando si è bambini, gli sforzi per aumentare la propria sapienza vengono premiati dai genitori. Quando si è adulti, gli stessi sforzi vengono ostacolati, talvolta anche puniti, dai coetanei in quanto considerati come tentativi di superare gli altri, di saperla più lunga degli altri, e quindi di conquistare posizioni dominanti, in una società competitiva.
Per aumentare e mantenere i propri beni (materiali e immateriali) e quelli della propria comunità, occorre investire le proprie risorse (materiali e immateriali) in imprese vincenti e disinvestirle da imprese perdenti (in senso pragmatico). Questo vale per il denaro, i rapporti sociali, le ricerche scientifiche, filosofiche, psicologiche, il bene dell'umanità ecc.
Sei amato da una persona nella misura in cui sei (o le fai credere di essere) ciò che essa desidera che tu sia, pensi (o le fai credere di pensare) ciò che essa desidera che tu pensi, senti (o le fai credere di sentire) ciò che essa desidera che tu senta, vuoi (o le fai credere di volere) ciò che essa desidera che tu voglia, e fai (o le fai credere di fare) ciò che essa desidera che tu faccia.
Si fa presto a dire "migliorare", ma rispetto a cosa? Cos'è il buono? Cos'è il bene al di fuori dei luoghi comuni e religiosi? Io credo che oggi si parli troppo poco e male dei bisogni umani, del piacere e del dolore (in tutte le loro forme), che secondo me sono la misura di ogni etica e pragmatica. Limitarsi a dire che si tratta di cose soggettive non ci aiuta, anzi ci fa smarrire, ci confonde.
Nulla ha senso in sé. Il senso alle cose lo danno gli umani, e ognuno a modo suo. Se la maggior parte della gente accettasse questo principio sarebbe possibile negoziare e mettersi d'accordo su cosa fare per il bene comune. Quando invece si pensa che esistano principi intellettuali, etici ed estetici assoluti e inderogabili, un accordo tra chi crede in verità diverse è praticamente impossibile.
Noi esseri umani abbiamo delle aspettative, cioè ci aspettiamo che in certe circostanze, certe persone si comportino in un certo modo. Quando ciò non succede. siamo sorpresi e confusi, protestiamo, accusiamo chi avrebbe dovuto comportarsi in un certo modo di non averlo fatto per sua colpa. Difficilmente capiamo che la colpa è stata solo nostra in quanto avevamo aspettative non realistiche.
La coscienza è un ascoltatore, scrittore e narratore di storie. Tuttavia la vita non è fatta di storie, bensì di processi simultanei e concorrenti (cause ed effetti di interazioni elementari tra organi e tra organismi) che la nostra coscienza cerca di tradurre in storie. Pertanto, tutte le storie che narriamo agli altri e a noi stessi sono invenzioni più o meno false, più o meno complete e più o meno utili.
Io sarei felicissimo se la maggior parte degli esseri umani seguissero realmente gli insegnamenti di Gesù, specialmente per quanto riguarda l'amore incondizionato verso tutti, compresi i nemici, e auguro a tutti i cristiani di riuscire a raggiungere tale obiettivo. Penso infatti che se questo avvenisse staremmo tutti meglio. Però vorrei avere il diritto di non seguire tali insegnamenti e non vorrei essere giudicato male dai cristiani per questo, né moralmente, né intellettualmente.
Condividere il tempo significa fare esperienza delle stesse cose alle stesso momento con altre persone; significa partecipare, cioè far parte, insieme ad altri, di uno stesso accadimento; significa essere in un processo insieme ad altri, non da soli. La solitudine è infatti mancanza di condivisione del tempo. L'evento che viene condiviso può essere più o meno favorevole e più o meno gradito a ciascun partecipante, per questo a volte si preferisce la solitudine nonostante il bisogno di condivisione.
La gente ha bisogno di unirsi intorno a certe idee (ideologie, credenze, teorie, valori ecc.). Dato che la realtà è troppo complessa per essere comprensibile alle menti comuni, una quantità crescente di persone si unisce intorno a idee tanto semplici quanto false, riduttive e fuorvianti. Tali idee sono tuttavia molto efficaci nel conferire ai loro aderenti un senso di appartenenza ad una comunità di brave persone che resistono o lottano contro i responsabili dei mali della società, identificati in certi individui e gruppi, palesi o nascosti. Il fenomeno QAnon è un esempio di questa tendenza, che ci sta portando rapidamente verso una nuova forma di dittatura, sostenuta dalla democratizzazione dei mezzi di informazione e di comunicazione.
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