23 di 4731 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Un linguaggio è una rete di parole.
Se voglio parlare col mio gatto, devo usare il suo vocabolario, non il mio.
Una lingua s'impara usandola, ovvero interagendo con altri mediante essa.
Due persone, per interagire pacificamente, devono usare un linguaggio comune.
Cos'è una cosa? Credo che la maggior parte della gente non saprebbe rispondere a questa domanda.
Insegnare una certa lingua equivale a insegnare a vivere, cioè a interagire con gli altri, mediante essa.
Cerco di usare il verbo essere il meno possibile, perché è facilissimo usarlo in modo inappropriato. E sottolineo "è".
Senza il linguaggio saremmo meno sapienti e meno intelligenti, ma anche meno stupidi perché non crederemmo a tante falsità.
Attraverso la parola un essere umano può essere formato e trasformato, specialmente per quanto riguarda le sue interazioni sociali.
I neologismi servono a liberarsi da vecchie associazioni mentali ovvero pregiudizi divenuti inutili, improduttivi, fuorvianti, o nocivi.
L'uomo è l'unico animale capace di dare nomi alle cose, ma a volte dà lo stesso nome a cose diverse e altre volte nomi diversi alle stesse cose.
Le parole servono a ricordare, a qualificare, a chiedere, a comandare, a giustificare, a raccontare, a collegare, a informare, a confondere, a ingannare.
L'uomo è l'unico animale capace di creare linguaggi simbolici. Perciò esistono tante lingue umane, mentre gli altri animali parlano una sola lingua e non hanno bisogno di apprenderla.
Un nome è una chiamata che aspetta una risposta. Infatti si dice: "come si chiama questa cosa?" intendendo: "che nome ha questa cosa?". Un problema è che ad una stessa chiamata ci possono essere risposte diverse.
Le parole che udiamo o leggiamo influenzano i nostri pensieri, e questa influenza ci trasforma, nel bene e nel male. Perciò dovremmo esaminare criticamente ogni espressione linguistica che ci capita di udire o di leggere.
Qualsiasi parola può essere usata come punto di partenza per un viaggio infinito, attraverso analogie, affinità, sinonimi, contrari, assonanze, cause ed effetti, conseguenze logiche, provocazioni, stimoli, incanti, ricordi, domande ecc.
Il verbo essere è illusorio e fuorviante. Infatti nessuna cosa o persona “è” qualcosa o qualcuno. L'identità di una persona o di una cosa è data dal suo comportamento particolare e dalle sue particolari relazioni e interazioni con altre cose e/o con altre persone.
Ogni espressione umana, ogni frase, ogni parola, va intesa non come informazione a sé stante, ma come parte di un contesto cognitivo ed emotivo, ovvero di una certa visione del mondo. È tale contesto che dà all'espressione il suo vero e profondo significato.
Per definire il significato di una parola abbiamo bisogno di altre parole, che a loro volta necessitano di altre parole, e così via, senza fine. Questo non significa che dovremmo smettere di parlare, ma che non dovremmo prendere troppo sul serio, né interpretare in modo rigido, ciò che viene detto.
Ogni discorso è parziale, incompleto, insufficiente. Non si può dire tutto con poche parole, nemmeno con molte, nemmeno con un numero infinito di esse. Perché le parole non bastano per descrivere la realtà, ma possono richiamare solo una piccola parte di essa, solo qualche suo aspetto limitato.
Ogni volta che qualcuno dice "problematica" intendendo "problema", o "tipologia" intendendo "tipo", un vocabolario piange. Confondere tipi logici diversi, direbbe Gregory Bateson, è un sintomo di schizofrenia. Infatti "tipologia" significa un insieme di "tipi" e "problematica" un insieme di "problemi".
Una persona ha imparato una lingua straniera quando non si chiede più quale sia il significato delle singole parole e frasi che ode, perché tale significato prende forma automaticamente e senza sforzo nella sua mente. Vale a dire quando la comprensione del linguaggio diventa un processo passivo piuttosto che attivo, involontario piuttosto che volontario.
Quando ero giovane, parole come tipologia, problematica e metodologia erano di uso raro e specialistico. Oggi quasi tutti le usano come sinonimi di tipo, problema e metodo. Suppongo che pochi conoscano le rispettive differenze di significato e che si sia trattato di un fenomeno imitativo a partire da qualcuno che usava certi termini piuttosto che altri per farsi credere più erudito.
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