5304 aforismi scelti a caso da un totale di 5304, e ordinati per lunghezza
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Le parole sono stimoli.
Quanto valgo? Per chi? Perché?
Il paziente impaziente è un cattivo paziente.
L'inconscio decide cosa può essere cosciente.
Io sono un automa consapevole di essere un automa.
Intelligenza è fare le domande giuste al momento giusto.
Per molti, annoiarsi insieme è meglio che divertirsi da soli.
È più onorevole mostrare le proprie carenze che nasconderle.
Ogni volta che usiamo il verbo essere scriviamo un'equazione.
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare.
Sento spesso il bisogno di sbattere la realtà in faccia alla gente.
Le religioni sono le più diffuse forme di manipolazione mentale.
Qualsiasi cosa può essere messa in discussione, e potrebbe essere utile farlo.
Essere amati è una fortuna. Infatti essere amati non è un diritto, né amare un dovere.
Noi siamo i modi in cui interagiamo col nostro ambiente sociale, naturale e mediatico.
Durante il sonno, nel mio cervello si formerà una nuova idea. Al risveglio la conoscerò.
Per star bene bisogna liberare ciò che è troppo legato e legare ciò che è troppo libero.
Ogni disordine è relativo ad un certo ordine, è la differenza rispetto ad un certo ordine.
I sentimenti sono reali ma ciò che sentiamo non corrisponde necessariamente alla realtà.
Verrà il giorno (per alcuni è già venuto) che non sapremo distinguere gli umani dai robot.
Non posso apprezzare chi non mi apprezza, e non posso essere apprezzato da chi non apprezzo.
Io penso che la verità oggettiva esiste, ma che ognuno può vederne solo una minima e diversa parte.
La visione del mondo di una persona timorosa è molto diversa da quella di una persona coraggiosa.
Quando due persone interagiscono, a interagire non sono tanto le loro coscienze, quanto i loro inconsci.
La stupidità non è una spiegazione, dato che anche il comportamento di uno stupido segue delle logiche.
Il particolare è singolare, il generale è plurale. Usare il singolare quando si parla in generale è ingannevole.
Per definizione, l'irrazionale non può tener contro del razionale, ma il razionale può e dovrebbe tener conto dell'irrazionale.
Competizione, disaccordo, non condivisione, non cooperazione, conflitto. Ognuna di queste cose può essere causa e conseguenza delle altre.
Il Vecchio Testamento è fascista. Il Nuovo comunista. Per non far torto a nessuno dei due, i cristiani, a cominciare da San Paolo, sono democristiani.
Leggere un libro è un po' come stare in compagnia del suo autore e dei suoi personaggi. È infatti anche un rimedio contro la solitudine e l'isolamento.
Credere in un dio rivelato equivale a credere nella magia. È una superstizione, e una superstizione resta tale anche se miliardi di persone la considerano verità.
Alcuni dicono che per valutare un libro bisognerebbe prima leggerlo direttamente e per intero. È come raccomandare di accendere un fiammifero per accertarsi che funziona.
Se per essere gradito ad A devo essere sgradito a B, e viceversa, devo fare una scelta dolorosa tra (1) essere sgradito ad A, (2) essere sgradito a B e (3) essere sgradito a entrambi.
L'io cosciente deve continuamente scegliere se (e in quale misura) comandare o obbedire al suo inconscio, e se (e in quale misura) mantenerlo o cambiarlo, per quanto possibile.
Se ciò che dici non dà fastidio a nessuno vuol dire che non stai dicendo nulla di nuovo da un punto di vista etico, ovvero nulla che possa causare qualche cambiamento nei rapporti sociali.
Non esiste un dio unico. Ognuno ha il suo dio. Il mio è la natura fuori e dentro di me, a cui devo sottomettermi. Devo e voglio capire cosa mi obbliga a fare e cosa mi vieta di fare, e cosa mi consente di fare.
Una reazione emotiva negativa (cioè di rigetto) rispetto ad un certo fenomeno (cosa, persona, evento, situazione ecc.), inibisce la possibilità di comprenderlo e di trovare in esso aspetti utili e persino piacevoli.
La società è un mercato di identità, dove ognuno sceglie l'identità, ovvero il ruolo, da assumere come si sceglie un vestito o una maschera da indossare. E ogni identità comporta un prezzo da pagare in divieti e doveri.
A qualcuno dobbiamo piacere o almeno non dispiacere, perché se non piacessimo a nessuno, saremmo in guai seri. Per questo il nostro comportamento è molto influenzato dalla necessità di piacere agli altri, o almeno di non dispiacere loro.
Non abbiamo bisogno di certi oggetti, né di certe situazioni in senso statico, ma di certi processi e delle interazioni che li sostengono. Certi oggetti e certe situazioni sono utili nella misura in cui facilitano le interazioni di cui abbiamo bisogno.
Molti pensano che la quantità di denaro che possiedono o che guadagnano sia una misura della propria importanza per gli altri, e cercano di ottenere più denaro non per il valore del denaro in sé, ma per diventare più importanti agli occhi degli altri.
Capire un'idea significa riuscire a spiegarla usando i propri schemi e le proprie categorie mentali. Un'idea incompatibile con i propri schemi e le proprie categorie mentali risulta incomprensibile finché questi non cambiano fino al punto di comprenderla.
L'identità sociale di un individuo è stabilita non da esso stesso ma dalle persone con cui interagisce. Perciò, un individuo insoddisfatto dell'identità che gli viene attribuita dalle persone che frequenta, farebbe bene a frequentare persone diverse, che possano attribuirgli identità più soddisfacenti.
Domanda da fare all'interlocutore quando una discussione diventa sterile: "secondo te, il mio pensiero e il tuo sul tema in oggetto (1) sono contraddittori e quindi incompatibili,(2) sono entrambi validi e quindi si completano, o (3) si ignorano reciprocamente come se ciascuno ritenesse l'altro irrilevante?"
Forse ciò che più mi distingue dalla maggioranza degli altri è che io cerco un significato e un valore intrinseco nelle cose (materiali e simboliche) cha la gente condivide, mentre per gli altri ciò che conta non è ciò che si condivide, ma la condivisione stessa, cioè il fatto che si condivida qualcosa, non importa cosa, anche le cose più insensate.
Essere umili significa ammettere che vi siano disuguaglianze di valore tra gli esseri umani, e di valere meno di altri. Perciò non ha senso qualificare come umile una persona superdotata che nasconde le sue doti dietro una modestia di maniera. In ogni caso l'umiltà è sempre relativa alle persone con cui ci si paragona, nel senso che si può essere umili verso alcuni e allo stesso tempo presuntuosi verso altri.
Se scienza e religione si contraddicono, una delle due è falsa. Affinché non si contraddicano, la scienza dovrebbe affermare che le leggi della fisica e della biologia (così come le conosciamo) non valgono sempre, ma a volte restano sospese permettendo eventi di tipo divino, esoterico o magico. Per conciliare scienza e religione dobbiamo dunque vedere il mondo e la vita come realtà parzialmente deterministiche e parzialmente non deterministiche, cioè divinamente determinate. Tuttavia, mentre il determinismo scientifico può essere dimostrato mediante esperimenti, quello divino non può esserlo ed è oggetto di fede.
Ciò di cui non si parla è più importante di ciò di cui si parla. Per esempio, non si parla abbastanza del fatto che inconsciamente ogni umano tende ad ottenere e/o a difendere una posizione più alta possibile nella gerarchia intellettuale e morale della società in cui vive. Ma questa motivazione è rimossa dalla coscienza, e pochi la "confessano". Io la confesso pubblicamente, e cerco di controllarla per quanto posso. Il paradosso è che confessando questa "colpa" mi pongo in una posizione intellettualmente e moralmente superiore nei confronti di chi non la confessa e divento dunque arrogante, come chiunque pensi di saperla più lunga di qualcun altro. Insomma, non si esce da questa maledetta tragicommedia umana, molto umana.
Le persone sono "costituzionalmente" più o meno sensibili e attente a non ferire il prossimo, cosa che le differenzia in più o meno "buone" o "cattive". Tuttavia, il ferimento, o l'offesa, che uno percepisce può non essere intenzionale, nel senso che uno può dire qualcosa all'interlocutore non per offenderlo o sminuirlo, ma per "aprirgli gli occhi", cioè per mostrargli qualcosa di reale che quello non vede, mentre il ricevente percepisce il messaggio solo come un'offesa o una umiliazione. In altre parole, un gesto di "generosità intellettuale" può essere frainteso come manifestazione di arroganza e di sopraffazione. Per tale motivo, chi più sa dovrebbe evitare, se possibile, di svelare la sua maggiore sapienza a coloro che non gli chiedono di farlo.
Per spirituale io non intendo ciò che intendono le religioni o i movimenti spiritualisti, ma semplicemente ciò che non è né materiale, né informazione, ma qualcosa di cui non sappiamo nulla se non gli effetti. La questione è dunque se noi ammettiamo o escludiamo che possano esistere cose che non conosciamo e la cui natura sia diversa dalle nature che conosciamo. Io credo che ciò non si possa escludere. Per esempio, come spiegare la coscienza? Come spiegare l'origine del mondo? Possono esistere cose che non possiamo conoscere? Ecco queste cose io chiamo spirito. Quindi un concetto in senso "negativo". Altro esempio, i sentimenti. Di essi sappiamo molto, sappiamo perfino come stimolarli, cosa succede nel cervello quando si provano i sentimenti, ma non sappiamo nulla della loro essenza e origine, ovvero della loro essenza originaria. In altre parole, per me spirito è ciò che non possiamo conoscere (in quanto essenza originaria), ma di cui possiamo vedere e persino misurare gli effetti.
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