5304 aforismi scelti a caso da un totale di 5304, e ordinati per lunghezza
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Scrivo, dunque sono.
Gli aforismi sono distillati di idee.
Ognuno è esperto delle proprie esperienze.
Capire è mettere in relazione le cose sapute.
Non ci sono ladri dove non c'è nulla da rubare.
Siamo tutti schiavi del nostro corpo e del nostro passato.
I comportamenti involontari sono determinati da logiche inconsce.
La vita è bella e brutta, dipende dal punto di vista e dall'inquadratura.
Capire un discorso non implica essere d'accordo con il suo contenuto.
Quando pensiamo narriamo qualcosa a noi stessi, ci raccontiamo qualcosa.
Ogni giorno che passa ci avvicina di un giorno al momento della nostra morte.
Per parlare con una persona bisogna usare linguaggi, parole e significati noti a entrambi.
Ogni volta che sento o vedo un messaggio pubblicitario, perdo un po' di fiducia nell'umanità.
Per la maggior parte degli esseri umani, i grandi della filosofia e della psicologia sono stati inutili.
Ci sono tante cose inutili o dannose eppure piacevoli. E ci sono tante cose utili eppure spiacevoli.
Chi esprime idee originali che sfidano il senso comune passa spesso per saccente, presuntuoso, arrogante.
Le persone che puntano tutto sulla loro bellezza non hanno altro da offrire che la loro bellezza (finché dura).
La tecnologia è troppo importante (nel bene e nel male) per lasciare che venga amministrata da tecnologi e tecnocrati.
Forse la vera autenticità consiste nel riconoscere e accettare l'incoerenza e l'ambivalenza (o ambiguità) delle nostre identità.
L'uomo è l'unico animale che costringe i suoi simili alla schiavitù. Forse, senza il linguaggio simbolico ciò non sarebbe possibile.
Quando si è giovani si cerca un riconoscimento dai propri genitori, quando si è anziani si cerca un riconoscimento dai propri figli.
La cultura si fonda soprattutto sul linguaggio, sulla capacità di astrazione, sul bisogno di compagnia e sulla paura della solitudine.
Per quanto riguarda l'essere e il divenire, suppongo che esista solo il divenire e che l'essere sia solo una costruzione mentale "in divenire".
È difficile esprimere una opinione senza offendere qualcuno (presente o assente). E se nessuno si offende si tratta di una opinione banale.
Fai questo e ti sentirai meglio. A volte funziona, specialmente se la cosa viene fatta insieme ad altri e acquista in tal modo una valenza sociale.
L'uomo ha addomesticato (per usarla) ogni specie animale che si è lasciata addomesticare, compresa quella umana. L'uomo è infatti un animale domestico.
Ognuno si preoccupa di come gli altri lo valutano, ma ognuno ha i suoi propri altri, con i propri valori e i propri criteri di valutazione, diversi da persona a peresona.
Una scelta consapevole è sempre limitata dalla consapevolezza delle opzioni praticabili. Chiediamoci dunque quali siano le nostre opzioni e quanto siano praticabili.
La paura di dissacrare il sacro è uno dei più grandi ostacoli al cambiamento sociale, così come il bisogno di dissacrare è uno dei principali motori dell'evoluzione culturale.
Per paura della guerra, del disordine e della solitudine l'uomo è pronto a rinunciare alla libertà di pensare e di giudicare in modi diversi da quelli della comunità a cui appartiene.
Un metaumano è un essere umano che conosce se stesso, nel senso che sa come funziona un essere umano in generale e se stesso in particolare. Io cerco di diventare un metaumano.
Se il Dio cristiano non è stato creato da un creatore di livello più alto, ma è sempre esistito, perché l'universo non potrebbe essere sempre esistito senza l'intervento di un creatore?
Utile, per un essere vivente, è tutto ciò che facilita la soddisfazione di qualche suo bisogno o desiderio. In tal senso, alcune filosofie possono essere utili per alcuni, inutili o dannose per altri.
È raro che un essere umano riconosca i propri errori nei confronti degli altri se a causa di tali errori non riceve un danno abbastanza grave. Se li riconoscesse facilmente, li commetterebbe raramente.
Possiamo dividere i desideri in due categorie, quelli autentici e quelli identitari. I primi servono a soddisfare motivazioni di origine genetica; i secondi servono a soddisfare il bisogno di appartenere a certi gruppi o categorie.
Ogni umano ha bisogno di interagire con altri, ma molti vogliono ricevere più di quanto l'altro sia disposto a dare, e dare meno di quanto l'altro vorrebbe ricevere, per cui molti restano soli o hanno rapporti insoddisfacenti o violenti.
Che un tal Gesù sia esistito intorno all'anno uno può anche essere vero, ma cosa abbia realmente, effettivamente detto e fatto non lo sa nessuno. I vangeli potrebbero essere solo favole di grande successo. Ognuno crede in ciò che gli conviene.
Ogni essere vivente è soggetto e oggetto di attrazioni e repulsioni nei confronti di altri esseri (viventi e non viventi). Tra due esseri viventi ci possono essere attrazioni e repulsioni più o meno intense, più o meno reciproche e più o meno consapevoli.
Dire che facciamo una cosa per amore è una banalità, una ovvietà, e non significa nulla. Sarebbe invece interessante sapere perché amiamo o odiamo qualcosa. Infatti l'amore e l'odio non sono cause prime, ma conseguenze di altre cause che raramente vengono investigate.
Il paradosso di alcune religioni, specialmente quelle monoteiste, è che esse sono compatibili con il vivere civile e la legalità soltanto se non vengono prese sul serio, cioè se non vengono presi in considerazione e applicati molti dei precetti presenti nelle loro sacre scritture.
Ogni cosa che facciamo o che esprimiamo in ambito sociale serve anche, o soltanto, a indurre negli altri (e nell’Altro generalizzato che è dentro il nostro sé) una certa immagine desiderabile di noi stessi in quanto appartenenti a certe comunità, a certe categorie e a certi livelli gerarchici.
A mio avviso, il Nuovo Testamento è ormai troppo vecchio e inadatto ai nostri tempi. Infatti nessuno (nemmeno il clero) lo prende sul serio e tutti fanno il contrario di ciò che vi è scritto. È ora, a mio parere, che "uno bravo" scriva un nuovissimo Testamento che ci aiuti a vivere nella postmodernità.
A chi sono utile? Chi mi è utile? A chi potrei essere utile? Chi potrebbe essermi utile? Queste sono domande che ogni essere umano dovrebbe farsi, se è vero che, in quanto umani, siamo tutti interdipendenti, ovvero ognuno ha bisogno che qualcuno gli sia utile per soddisfare i propri bisogni e desideri.
Molti pensano che una mente possa essere sana o malata, intendendo "interamente" sana o "interamente" malata. Ma così come il corpo può essere parzialmente malato e in modo più o meno grave, così anche la mente. Tuttavia quasi tutti credono di essere interamente sani o interamente malati di mente.
Quando una cosa ci piace, sappiamo che ci piace, ma non sappiamo perché, anche se ci illudiamo di saperlo. Il vero motivo per cui ci piace ciò che ci piace e ciò spiace ciò che ci spiace è inconscio. Il motivo che crediamo di conoscere è solo una illazione, spesso di comodo, tendenziosa (biased) e politicamente corretta.
Quando la logica sembra soffocarci, il pensiero poetico, magico, spirituale, trascendentale, ebbro di bellezza, viene in nostro aiuto per liberarci dalle catene della razionalità. Che quel pensiero sia illusorio non ha allora alcuna importanza, dato che i suoi effetti ansiolitici ed esaltanti sul nostro umore sono reali e misurabili.
È molto difficile conoscere le vere cause dei nostri piaceri e dolori. Su questo tema è facile ingannarsi e ingannare gli altri, anche per le implicazioni etiche insite nelle cause dei nostri sentimenti. Potremmo infatti godere di situazioni in cui il nostro comportamento è qualificabile come immorale, o soffrire per non poter realizzare obiettivi qualificabili come immorali.
A mio parere, le interazioni sociali sono animate da due motivazioni fondamentali: cooperazione e competizione. Esse possono essere più o meno consce o inconsce e di intensità variabile. A volte prevale la prima, altre volte la seconda. Nella nostra società la prima è normalmente esaltata e palese, la seconda censurata, nascosta o mascherata. La prima può essere del tutto assente, la seconda quasi mai.
L'inganno è un'affermazione totalmente o parzialmente falsa, l'illusione un'aspettativa improbabile o impossibile, ovvero non realistica. Gli esseri umani ingannano e illudono l'un l'altro (consciamente o inconsciamente) per ignoranza, per sfruttarsi reciprocamente, per conformismo o per salvare la faccia; ingannano e illudono se stessi inconsciamente per ignoranza e per soffrire di meno. Infatti la verità può essere disarmante, ridicola, dolorosa, atroce, sconvolgente, insopportabile.
Quando due individui si incontrano, in ciascuno di essi si attiva un automatismo inconscio che mira a stabilire quale atteggiamento assumere verso l'altro. Tale atteggiamento può essere più o meno amichevole o ostile, cooperativo o competitivo, fiducioso o diffidente ecc. L'algoritmo che determina l'atteggiamento da tenere verso l'altro tiene conto simultaneamente di vari fattori che possiamo solo ipotizzare. Tra di essi suppongo vi sia un'interpretazione del modello di comportamento altrui e una stima della compatibilità di tale modello con il proprio.
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