5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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L’inconscio limita la libertà dell’io.
Un inganno è una violenza nascosta.
Le scienze uniscono, le religioni dividono.
La cultura è contagiosa, nel bene e nel male.
La felicità non esiste, ma esistono momenti felici.
L'uomo è un animale bugiardo, che nega di esserlo.
Chi sta male vuol cambiare, chi sta bene mantenere.
Ho un cattivo rapporto con le masse e con coloro che ne fanno parte.
Le parole servono a trasmettere verità e falsità, consigli, ordini e inganni.
Ognuno preferisce le fonti d'informazione che confermano le proprie opinioni.
La storia di una persona comincia dai suoi geni e continua con le sue esperienze.
Chi ha bisogno di una persona cercherà di attrarla, di legarla a sé o di possederla.
La psicologia indaga ciò che non sappiamo e a cui non pensiamo, che tuttavia determina i nostri pensieri.
La sospensione del giudizio morale è pericolosa perché potrebbe indurci a comportarci in modo immorale.
In ogni essere umano convivono, con intensità variabili, quattro vocazioni fondamentali che ci differenziano:
- quella del pastore, o istinto di dominazione;
- quella della pecora, o istinto gregario;
- quella del cane da pastore, o istinto poliziesco;
- quella del cane randagio, o istinto di libertà.
Esiste un grado ottimale di disordine che è il miglior compromesso tra i benefici e gli inconvenienti dell'ordine.
Attribuire ad una persona più intelligenza di quella che ha può condurre a fatali errori di comunicazione e interazione.
Ogni cosa ha un senso, anche se non lo capiamo. Il nonsenso non esiste, è la giustificazione di chi non riesce a comprendere.
Nelle religioni le colpe verso Dio prevalgono sulle colpe verso gli uomini. Nell'ateismo contano solo le colpe verso gli uomini.
Uno spazio esiste solo se contiene oggetti o è delimitato da oggetti. Per oggetto intendo una composizione di massa e/o di energia.
Mentre la coscienza pensa, sente e desidera, l'inconscio prepara i prossimi pensieri, sentimenti e desideri da presentare alla coscienza.
Uno non può stabilire quanto un’azione sia immorale senza tener conto di cosa pensano gli altri a tale riguardo. La morale è convenzionale.
Fare qualcosa insieme a qualcuno è più prudente che farla da soli. Infatti nel primo caso si dispone già dell'approvazione implicita di qualcuno.
È più importante essere stimati da poche persone molto potenti che da tante poco potenti, da poche persone molto sagge che da tante poco sagge.
Chi è più in alto ride di chi è più in basso, e chi è più in basso odia chi è più in alto, tranne quando chi è più in alto aiuta chi è più in basso a salire.
Libertà e competitività sono interdipendenti. Infatti per essere liberi è necessario essere competitivi, e per essere competitivi è necessario essere liberi.
Una mente è un sistema basato su una rete di significati supportata da una rete di neuroni. Pensare, parlare, scrivere è fare un certo percorso in tale rete.
A volte non riusciamo a capire un discorso semplicemente perché è falso. Non comprendere una falsità ci salva dall'essere ingannati e dal propagare l'inganno.
Il tatto è una disattenzione volontaria praticata per non mettere in difficoltà il proprio interlocutore quando questo rivela inavvertitamente qualcosa di inquietante.
Le interazioni spontanee tra due persone A e B dipendono soprattutto dalla configurazione di A nella mappa mentale di B e dalla configurazione di B nella mappa mentale di A.
Il bianco e il nero hanno qualcosa in comune: sono entrambi tonalità di grigio. Qualcuno preferisce il bianco, qualcuno il nero, qualcuno una delle infinite tonalità intermedie.
Se il filosofo x non fosse mai nato, l'umanità sarebbe andata avanti lo stesso, forse peggio o forse meglio. Ciò si può dire di qualunque nome importante della storia della filosofia.
Nessuno è totalmente originale. Ognuno di noi imita (consciamente o inconsciamente) dei modelli di pensiero e di comportamento appresi per imitazione interagendo con gli altri.
Le parole possono avere effetti di enorme portata. Infatti, milioni di persone hanno ucciso o si sono fatte uccidere in nome di libri come la Bibbia, il Corano, Il Capitale, Mein Kampf ecc.
Se non avessimo alcun bisogno o desiderio da soddisfare, alcun problema da risolvere, alcun nemico contro cui combattere, la nostra vita sarebbe vuota, insignificante, insensata, stupida, noiosa, invivibile.
La coscienza, non potendo considerare che poche idee e immagini alla volta, è un grande semplificatore (e quindi falsificatore) della realtà, la quale è molto più complessa di quanto un umano possa capire.
È possibile controllare le proprie risposte emotive? Ovvero trovare il lato positivo in ciò che ci disturba e il lato negativo in ciò che ci attrae? Penso di sì, e credo che sia un esercizio utile per diventare più saggi.
Gli esseri umani si imitano a vicenda involontariamente, automaticamente e inconsapevolmente. Questo è generalmente utile (infatti è una caratteristica genetica) ma può essere disastroso in una società malata.
Ogni essere umano vorrebbe essere un certo tipo di persona perché inconsciamente crede che essere quel tipo umano gli permetterà di fare parte di una comunità a lui favorevole, e il non esserlo glielo impedirà.
Un nome è una chiamata che aspetta una risposta. Infatti si dice: "come si chiama questa cosa?" intendendo: "che nome ha questa cosa?". Un problema è che ad una stessa chiamata ci possono essere risposte diverse.
Per i più, l'inconscio è una piccola parte della coscienza, mentre è vero il contrario. Infatti la coscienza è una piccola parte dell'inconscio e ha poteri molto limitati sulla nostra vita e sulle nostre scelte, anche se si illude di essere la padrona di casa.
Ogni umano, per ogni altro umano, è un potenziale amico e un potenziale nemico. Perciò ognuno si preoccupa (consciamente o inconsciamente) delle intenzioni altrui, specialmente se il comportamento altrui appare "strano", cioè non convenzionale o non prevedibile.
Io credo che "amare se stessi" o "piacere a se stessi" sia solo un'illusione. Credo infatti che noi possiamo amare solo gli altri e desiderare di essere amati da essi, e quando ci sentiamo degni di essere amati, scambiamo tale sentimento per amore per noi stessi o piacere a noi stessi.
Per me morire è tornare dove si era prima di nascere. Una situazione di pace assoluta ed eterna momentaneamente disturbata da una vita infinitamente breve rispetto all'eternità. Per questo non sono preoccupato di dover morire. Spero solo di non soffrire troppo prima del congedo.
Le azioni che scegliamo di fare (o di non fare) in questo momento avranno una certa influenza (più o meno importante) su ciò che succederà (o non succederà) in futuro a noi e agli altri. Per questo è bene chiederci quanto e in che senso le nostre scelte siano convenienti per noi e per gli altri.
La bellezza è la piacevole emozione che si prova osservando lo spettacolo dell'integrità di un insieme di parti (oggetti, forme o eventi), tra cui esistono evidenti relazioni funzionalmente, matematicamente, o logicamente armoniose e coerenti, ovvero dove le parti sono in accordo le une con le altre.
L'uomo è un animale sociale non egualitario e non imparziale. Infatti il comunismo ha fallito perché non ha considerato che l'uomo è per natura incline a privilegiare gli interessi propri e quelli delle persone amate rispetto a quelli della comunità, ovvero delle persone con cui non ha rapporti affettivi diretti e reciproci.
Un crocifisso esposto in un luogo pubblico equivale a un manifesto di un partito politico. Fa pubblicità e proselitismo per una certa visione del mondo (creazionista e antiscientifica), una certa morale e una certa politica. Ti piacerebbe che in un'aula scolastica frequentata dai tuoi bambini fosse affisso alla parete il manifesto di un partito politico a te avverso?
L'autostima di una persona si basa normalmente su certi valori condivisi della cultura della propria comunità di appartenenza, nel senso che quanto più e meglio quei valori sono incarnati nella persona e da essa rappresentati, tanto più alta è la propria autostima. L'autostima di un individuo è dunque sempre relativa a valori altrui fatti propri, vale a dire che è una conseguenza della convivenza civile.
L'io deve salire di livello rispetto al resto della mente, ovvero al resto del software che ci governa. Non deve perciò dire "io voglio x e non voglio y", ma "il mio software vuole x e non vuole y". Non deve dire "io e te non siamo d'accordo, ma i nostri software non sono d'accordo. Non "io amo x", ma "il mio software ama x". Non "io odio y", ma "il mio software odia y". Non "io penso x", ma "il mio software pensa x".
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