5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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La verità non è un fine, ma un mezzo.
La festa è una condivisione comandata.
Dio è bontà assoluta, ma quando si arrabbia....
Beati gli stupidi perché non sanno di essere tali.
Il valore di una persona per gli altri determina il suo status.
La fragilità è spesso causa di timidezza e di introversione.
Nulla è definito in sé. Siamo noi umani che definiamo le cose.
Il problema non è l'ignoranza, ma la presunzione di conoscenza.
Ogni persona è un romanzo vivente, un libro più o meno aperto.
Chi gioca a carte scoperte con uno che gioca a carte coperte è perdente.
Certe persone sentono il dovere e il piacere di umiliare i non abbastanza umili.
Per ottenere qualcosa, non basta volerlo. E comunque la volontà è involontaria.
Ci sono persone a cui, se togli la bellezza fisica, non rimane nulla di interessante.
Verrà il giorno (per alcuni è già venuto) che non sapremo distinguere gli umani dai robot.
L'uomo fa di necessità virtù, e di virtù difetti, specialmente quando le virtù non sono necessarie.
Ogni cultura contiene norme che servono a conservarla, cioè a impedire che possa essere cambiata.
Governare un popolo è più difficile che governare se stessi, e l'uomo è incapace di governare se stesso.
Ogni persona, per ogni altra, è un effettivo o potenziale collaboratore e un effettivo o potenziale competitore.
Cosa si aspettano gli esseri umani gli uni dagli altri? Cosa sono disposti a fare gli uni per gli altri e gli uni agli altri?
Se io decidessi di pensare e di comportarmi in modo diverso da qualsiasi altra persona, mi prenderebbero per pazzo.
Succede a volte che l'amore che uno dà non sia considerato tale da chi lo riceve, ma qualcosa di cui farebbe volentieri a meno.
Il progresso tecnologico ci rende sempre più interdipendenti, e in tal senso più fragili e meno liberi, in quanto meno indipendenti.
Il tempo è fatto di numeri, il numero di rotazioni della terra intorno al suo asse, il numero di rivoluzioni della terra intorno al sole ecc.
La logica di un essere umano è un percorso ad ostacoli: ci sono assiomi, postulati e cognizioni che non possono essere messi in discussione.
Nell'interazione tra due persone ciascuna valuta, consciamente e/o inconsciamente, il comportamento dell'altra rispetto ai propri bisogni e interessi.
Molti media, assecondando i desideri del pubblico, spiegano ciò che la gente fa, ma non perché lo fa, né se ciò che fa sia giusto, né se sia migliorabile.
La grande popolarità della narrativa romantica è dovuto al fatto che, nella maggior parte delle relazioni di coppia, non c'è il tipo di amore narrato nei romanzi.
Il mondo è troppo complesso per poterlo gestire razionalmente senza semplificarlo. Ma ogni semplificazione costituisce un'alterazione, ovvero un allontanamento dalla verità.
Un detto popolare afferma che "chi non piscia in compagnia, o fa il ladro o fa la spia". Per l'uomo comune l'affermazione è valida sostituendo a "pisciare" qualunque altro verbo.
Le folle si formano perché le persone ne sono attratte, desiderano formarle e farne parte. Perché far parte di una folla fa sentire più grandi, più potenti, più giusti e invulnerabili.
L'interazione tra due persone consiste in due interazioni simultanee: una tra i loro inconsci e una tra le loro coscienze. Tali interazioni seguono logiche diverse, ma interconnesse.
Il corpo guarisce da solo, grazie ai propri meccanismi di autoguarigione. La chimica dei farmaci e il pensiero "positivo" servono solo a stimolare e attivare i processi di autoguarigione del corpo.
Il Natale è una promessa di felicità, di fraternità, di comunità, di pace e di regali. A parte i regali ai bambini, normalmente la promessa non viene mantenuta e dal giorno dopo tutto torna come prima.
È molto difficile per un essere umano distinguere il vero dal falso, il reale dall’immaginario, il volontario dall’involontario, il causale dal casuale, il generale dal particolare, il semplice dal complesso.
Un essere umano non può vivere senza seguire dei modelli di pensiero e di comportamento presi da qualche cultura. Perciò ognuno di noi dovrebbe chiedersi quali siano i propri modelli di riferimento.
Un essere vivente vive grazie alle particolari interazioni tra le sue parti, le cui regole sono determinate dal particolare codice genetico e dal particolare codice culturale acquisito attraverso le particolari esperienze.
La realtà oggettiva esiste, ma pochi la conoscono e solo in piccola parte. Ed esiste una realtà soggettiva per ogni essere umano, che corrisponde solo in piccola parte alla realtà oggettiva e alle realtà soggettive altrui.
Una paura è un forte desiderio di evitare un dolore. In tal senso la paura può essere definita come "desiderio negativo", che compete con altri desideri, positivi o negativi, per decidere l'azione o l'inazione del soggetto.
Visti i gravi problemi che ancora affliggono l'umanità dopo millenni di varie culture, dovremmo ripensare radicalmente il concetto di cultura, cominciando col chiederci perché e come parliamo, e perché e come scriviamo.
Non possiamo permetterci di leggere qualsiasi libro, di vedere qualsiasi film, di parlare con qualsiasi persona, di andare in qualsiasi luogo, di credere a qualsiasi cosa. Dobbiamo scegliere ciò che è meglio per noi e per la società.
Tra i motivi per cui molte persone inesperte di informatica hanno paura dell'intelligenza artificiale c'è il fatto che essa aumenta il potere dei tecnici e degli imprenditori informatici (i soli che capiscono come essa funziona), e diminuisce quello degli altri.
Siamo tutti più o meno condizionati dalla paura conscia o inconscia che le nostre falsità, colpe, viltà, meschinità, brutture, sconfitte, asocialità e paure vengano scoperte, e che gli altri si accorgano che l'immagine sociale che mostriamo di noi stessi non è autentica.
Quando non possiamo o non desideriamo interagire con persone reali, interagiamo con persone interiorizzate. Il passaggio dal primo al secondo tipo di interazione è segnato dalla tristezza e dalla frustrazione di non poter interagire con persone che ci piacciono in modi che ci piacciono.
Quando non c'era libertà di pensiero, tutti la pensavano allo stesso modo e perciò la vita era più semplice, anche se più dura. Oggi, grazie alla nostra libertà di pensiero la vita è più facile, ma ognuno la pensa a modo suo, tutti disprezzano coloro che la pensano in modo diverso dal proprio e siamo tutti più divisi.
Una mente superiore è una mente capace di studiare se stessa, ovvero la propria struttura e il proprio funzionamento, e di modificarsi volontariamente e consapevolmente, nei limiti del possibile, per migliorare le proprie interazioni con il mondo esterno e interno, in modo da soddisfare meglio i bisogni della propria persona.
Purtroppo non conviene dire a una persona che è ignorante, stupida, falsa o cattiva, perché si offenderebbe e reagirebbe aggressivamente. Pertanto viviamo nella paura di giudicare, e di conseguenza rispettiamo la cattiveria, l’ignoranza, la stupidità e la falsità, con tutti i disturbi mentali e i problemi sociali che tale rispetto comporta.
Tranne poche eccezioni, gli esseri umani non sanno perché fanno ciò che fanno e perché non fanno ciò che non fanno. Se qualcuno glielo chiede rispondono: perché mi piace o non mi piace, perché devo o non devo. Ma non sanno perché certe cose piacciono loro e non altre, perché sentono il dovere di fare certe cose e non altre, e non si preoccupano di saperlo.
Rinunciare alla competizione significa scegliere di vivere come eremiti o come servi. Io credo che la competizione non debba essere eliminata, ma demimistificata, svelata, regolata, limitata, arbitrata, gestita con intelligenza, lealtà ed empatia, insieme con la cooperazione, la selezione (che implica una certa competizione) e l'imitazione, le quattro motivazioni sociali fondamentali.
I pensieri sono catene di parole colorate, le emozioni sono i colori delle parole, i sentimenti sono i colori del fondo sul quale le parole sono scritte. Sia i colori delle parole sia quelli del fondo sono soggettivi e variabili, ed esprimono piacere o dolore più o meno intensi. Ogni parola richiama certe immagini, certe forme e/o certe altre parole. Anche tali richiami sono soggettivi e variabili.
Il cervello non è un semplice computer, ma un sistema cibernetico ipercomplesso che include parti sconosciute e parti casuali. Anche se non sappiamo nulla dell'essenza della coscienza, dei sentimenti e della volontà, sappiamo però molto, in senso sistemico, delle interazioni tra queste entità e il resto del corpo e della mente, e grazie a tali conoscenze o ipotesi possiamo fare molto per migliorare la condizione umana. Per quanto riguarda tutto ciò che non sappiamo, forse in futuro ne sapremo di più, ma intanto possiamo lavorare su ciò che abbiamo capito, intuito, ipotizzato. Al di fuori dell'approccio sistemico (e quindi cibernetico) non ci resta che quello esoterico, che non mi sembra più affidabile né più promettente.
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