23 di 5086 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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La paura rende obbedienti.
La gente ha paura di chi non ha paura.
La paura è un importante strumento di dominio.
Una paura divide se è privata, unisce se è comune.
La più insidiosa delle paure è quella di avere coraggio.
Le paure più insidiose sono quelle di cui non siamo consapevoli.
La paura è una malattia mentale quando è troppa o troppo poca.
Certe persone starebbero bene se non avessero paura di star male.
Tra le varie paure ci sono anche la paura della paura e la paura del coraggio.
Una paura può essere vinta solo da una paura più grande o da un incentivo più potente.
La paura di cambiare è più forte della paura del riscaldamento e dell'inquinamento globali.
Per liberarsi dall'ansia è necessario conoscerne le vere cause, in modo da evitarle o distruggerle.
La paura (conscia o inconscia) di essere esclusi dalle proprie comunità di appartenenza rende stupidi.
Le paure ci limitano, specialmente quelle inconscie, specialmente la paura della vergogna, del giudizio, della sofferenza, e della stessa paura.
Il senso di colpa è la paura inconscia di essere esclusi dalla propria comunità interiorizzata a causa di un comportamento non rispettoso delle sue regole.
Abbiamo paura di capire ciò che ci fa paura, perché per capire qualcosa dobbiamo avvicinarci ad essa, ma abbiamo paura di avvicinarci a ciò che ci fa paura.
Siamo servi dei nostri desideri e delle nostre paure. Tuttavia senza di essi e senza di esse saremmo morti. Perciò abbiamo paura di non avere, e desideriamo avere, gli uni e le altre.
Una paura è un forte desiderio di evitare un dolore. In tal senso la paura può essere definita come "desiderio negativo", che compete con altri desideri, positivi o negativi, per decidere l'azione o l'inazione del soggetto.
Siamo tutti più o meno condizionati dalla paura conscia o inconscia che le nostre falsità, colpe, viltà, meschinità, brutture, sconfitte, asocialità e paure vengano scoperte, e che gli altri si accorgano che l'immagine sociale che mostriamo di noi stessi non è autentica.
La paura ci rassicura. La paura e il ribrezzo (che è un derivato della paura) ci rassicurano perché ci confinano in spazi familiari e ci scoraggiano dal vivere avventure (pratiche o intellettuali) potenzialmente pericolose. Infatti non c'è nulla di più rischioso che la libertà, e sfidare la paura richiede una certa dose di follia e di incoscienza.
Quando si ha paura di comportarsi in un certo modo diverso dal solito, bisognerebbe distinguere tra la paura degli altri e la paura di se stessi, laddove la seconda è prodotta, dalla prima durante gli anni della formazione. Inoltre, entrambe le paure si fossilizzano a causa di una generica paura del cambiamento delle proprie strutture mentali.
Tra le varie cose di cui un essere umano può aver paura c'è la paura stessa. Quando si ha paura di una certa cosa si tende ad evitarla sia nel comportamento che nel pensiero; quando si ha paura della paura si finisce per non rendersi conto di aver paura e per vivere evitando tutto ciò che potrebbe risvegliarla. Si cade così nella trappola della negazione della paura, che in realtà è solo una rimozione della stessa, cioè non riconoscerla pur subendone gli effetti inibitori.
Un sentimento paradossale e molto insidioso è, a mio parere, la paura di non aver paura. Infatti, la mia creatività, la mia produttività e la mia soddisfazione sono al massimo quando mi "dimentico" di aver paura di ciò che normalmente mi fa paura, a cominciare dalla paura di non aver paura. Perché siamo stati educati ad avere certe paure, siamo stati premiati quando quelle paure hanno attecchito nel nostro inconscio e castigati quando siamo stati "sfacciati", ovvero quando abbiamo dimostrato di non aver paura del giudizio altrui. Lo stato "estatico" di assenza della paura non dura però a lungo, e quando essa torna è aggravata dal ricordo (con senso di colpa) dei momenti in cui l'abbiamo dimenticata.
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