5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Il potere rende competitivi.
Esistono circa trenta diversi tipi di amore.
L'amore non è un dovere, né un diritto, dato che non è volontario.
Dio, salvaci da quelli che prendono troppo sul serio la loro religione.
Nessun politico dirà mai ai suoi elettori che sono stupidi, anche se lo sono.
Per modificare una mente servono nuove esperienze, reali o immaginarie.
La filosofia serve a giustificazione razionalmente le proprie scelte irrazionali.
Il fatto che la gente abbia bisogno di credere in Dio non prova la sua esistenza.
L’appartenenza sociale richiede una frequente partecipazione a rituali collettivi.
Chi ha bisogno di una persona cercherà di attrarla, di legarla a sé o di possederla.
A ognuno piace giocare ai giochi in cui è vincente e non a quelli in cui è perdente.
Le uniche certezze sono il proprio piacere e il proprio dolore. Tutto il resto è opinabile.
Molti matrimoni sopravvivono solo per la paura, di uno o entrambi i coniugi, di restare soli.
Ogni essere umano ha, da una parte, bisogno dell'aiuto altrui e, dall'altra, la capacità di aiutare gli altri.
Il desiderio e la speranza di far parte di una unanimità sono irresistibili e ci accompagnano per tutta la vita.
La condivisione di sentimenti e valutazioni nei confronti di terzi è un importante fattore di coesione sociale.
Ci sono persone che credono in certe cose perché se non ci credessero perderebbero la stima dei membri della propria comunità.
L'inconscio non vuole essere scoperto, vuole continuare a fare ciò che gli pare, senza essere disturbato da consigli, psicoterapie o altro.
Quando la volontà dell'io cosciente e quella dell'inconscio si combattono, alla fine vince sempre la seconda perché questa manipola la prima.
Tutto ciò che ci viene dato, la morte ce lo toglie. In tal senso, tutto ciò che ci viene dato costituisce un prestito da restituire a data da destinarsi.
Se io fossi in grado di scegliere liberamente, consciamente, razionalmente, volontariamente la mia identità sociale, quale mi converrebbe scegliere?
Le nostre scelte sono il risultato di algoritmi, cioè di logiche, oppure sono casuali. La libertà intesa come non essere soggetti a vincoli è dunque un'illusione.
Non è che la gente non pensi, il fatto è che i più pensano in modo passivo, cioè non controllano i loro pensieri, non scelgono razionalmente a cosa pensare.
Socializzare implica comuni appartenenze, condivisioni, accordi, collaborazioni, partecipazioni, ritualizzazioni, interazioni, scambi, comuni simpatie e comuni antipatie.
Se vogliamo continuare a crescere mentalmente, non dobbiamo mai smettere di chiederci il perché di tutto ciò che avviene, e non dobbiamo mai contentarci delle risposte.
Le feste sono anche esami in cui si misura la conformità delle persone rispetto alle forme, norme e valori della comunità, da cui si evince il grado di appartenenza alla stessa.
Forse il sogno è un tentativo di compromesso tra motivazioni inconsce e consce. Forse, se il compromesso riesce, al risveglio il sogno viene ricordato. Se fallisce, dimenticato.
Per un essere umano la domanda (conscia o inconscia) più importante è: cosa fare, e cosa non fare, per ottenere dagli altri l’atteggiamento più favorevole nei propri confronti?
Nessuno sa perché gli piace ciò che gli piace e gli dispiace ciò che gli dispiace. Tuttavia ognuno trova una giustificazione razionale e morale per i suoi piaceri e i suoi dispiaceri.
L'immaginazione non ha limiti e non è soggetta a critiche. Per molti (me compreso) è una consolazione, un conforto. Tuttavia io cerco di distinguere tra realtà e immaginazione.
Ogni forma di vita ha una forma, e ogni forma è il prodotto di un'informazione, cioè di una formula. Pertanto ogni forma di vita è il prodotto di un'informazione, cioè di una formula.
Chi non è affiliato a qualche fan-club (politico, religioso, filosofico, sportivo, estetico ecc.) non esiste socialmente se non come consumatore ed (eventualmente) fornitore di beni o servizi.
Lo strutturalismo è una scuola di pensiero che ci invita a vedere le cose (forme, gesti, idee ecc.) non come isolate, ma come elementi di strutture più grandi che danno un senso alle cose stesse.
Più che «gettati nel mondo» (espressione di Martin Heidegger), siamo gettati in una società dove circolano persone sospette, come lo stesso Heidegger, che ci parlano in modo inutilmente astruso.
L'arroganza (reale o presunta) di una persona non costituisce prova della sua fallacia. Infatti tutti i filosofi innovativi erano arroganti in quanto pensavano di saperla più lunga dei loro predecessori.
La mente serve a risolvere problemi. Se non ha problemi da risolvere, si atrofizza. Più importanti e complessi sono i problemi che essa affronta, più la mente si sviluppa e più aumenta l'intelligenza.
Per poter interagire con qualcuno non è possibile essere qualsiasi cosa, avere qualsiasi identità e natura, essere se stessi liberamente, ma è indispensabile avere una identità, ovvero un insieme di caratteristiche, compatibile con le aspettative e le esigenze dell'altro.
Nulla ci rende più felici che la sensazione di essere uguali e uniti agli altri. Per questo tendiamo a illuderci e a illudere gli altri che siamo veramente uguali e uniti, e a tale scopo chiudiamo spesso gli occhi di fronte alle evidenti differenze e competizioni tra noi umani.
Nulla è assoluto, tutto è relativo. Relativo alle relazioni. Ogni relazione è circolare. Ciò che è influenzato influenza a sua volta ciò che lo influenza. Ciò che non è in relazione con altre cose, che non influenza altre cose, che non è influenzato da altre cose, non esiste.
Se capisci che il tuo nemico è dentro la tua mente e non al di fuori, puoi difenderti meglio da lui e avere una disposizione d'animo più amichevole verso gli altri. Alludo al super-io, che ci punisce quando non rispettiamo le forme, le norme e i valori della nostra comunità.
L'arte astratta serve a contrastare l’abitudine a vedere le cose come appaiono abitualmente, e a indurci a vedere il mondo in forme mai viste prima, e senza significati predefiniti. In altre parole, l’arte astratta serve a stimolare la creatività del pensiero e a inventare significati.
Per definizione, l'io cosciente non può conoscere l'inconscio direttamente, altrimenti quest'ultimo non sarebbe tale. Tuttavia possiamo inferire, dedurre, intuire, ipotizzare, teorizzare, qualcosa che può aiutarci a migliorare i nostri rapporti con l'inconscio e perfino a modificarlo in una certa misura.
L'intelligenza artificiale è sgradevole e spaventosa per molti perché svilisce la loro intelligenza e istruzione, perché dimostra che una macchina può pensare, scrivere, argomentare, risolvere problemi, programmare meglio di loro. È un affronto alla propria autostima e la paura di divenire sempre più irrilevanti.
Un placebo è una promessa di felicità che rende felice chi ci crede, fino al momento della delusione. La bellezza, la medicina ciarlatana, la propaganda (commerciale, politica, religiosa, ecc.), la fede, sono esempi di placebo. Il placebo genera speranza e fortifica, e in tal modo facilita l'autoguarigione dalle malattie.
Chi sfida il suo super-io deve aspettarsi subdole, ostili e morbose reazioni di questo guardiano, messe in atto "a fin di bene" cioè per proteggere la persona dal rischio di essere espulsa dalla comunità. Perciò lo sfidante dovrà essere vigile per riconoscere e respingere ogni tentativo da parte del super-io di boicottare la sua libertà.
Una cosa che generalmente manca nella nostra cultura è, a mio parere, la motivazione a progettare insieme una nuova società, più soddisfacente di quella attuale. Qualcuno si lamenta debolmente di ciò che non lo soddisfa, mentre la maggioranza accetta come inevitabile la situazione sociale e la competizione di tutti contro tutti.
L'introverso è più lento dell'estroverso perché è meno spontaneo, ovvero perché si chiede più volte, prima di parlare o agire, se ciò che potrebbe dire o fare sia giusto o ingiusto, morale o immorale, appropriato o inappropriato, pertinente o impertinente, bello o brutto, utile o inutile, sicuro o pericoloso, buono o cattivo per sé e per gli altri.
Qualsiasi espressione umana, qualunque messaggio può essere interpretato in modi diversi dal ricevente. Per esempio, come un apprezzamento, un disprezzo, un'accusa, un rimprovero, una derisione, una minaccia, una promessa, una deferenza, una richiesta, una dichiarazione di amicizia o di inimicizia, di fratellanza, di estraneità, di indifferernza, di attrazione, di repulsione, di simpatia, di antipatia ecc.
Tra le varie cose di cui un essere umano può aver paura c'è la paura stessa. Quando si ha paura di una certa cosa si tende ad evitarla sia nel comportamento che nel pensiero; quando si ha paura della paura si finisce per non rendersi conto di aver paura e per vivere evitando tutto ciò che potrebbe risvegliarla. Si cade così nella trappola della negazione della paura, che in realtà è solo una rimozione della stessa, cioè non riconoscerla pur subendone gli effetti inibitori.
Qualunque affermazione che non risponda ad un perché è una risposta senza domanda. Viviamo in un mondo dove i punti esclamativi sono molto più numerosi di quelli interrogativi. Dovremmo porre più domande, perché la sapienza è fondata soprattutto sulle domande, per alcune delle quali non ci può essere risposta. Ecco alcune domande che possiamo (e dovremmo) porre a fronte di qualunque affermazione: "a che e a chi è utile?", "quali sono le sue cause?", "quali sono le sue conseguenze?"
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