5304 aforismi scelti a caso da un totale di 5304, e ordinati per lunghezza
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La filosofia è una gara a chi la sa più lunga.
Cosa dirò e cosa nasconderò alle persone che incontrerò?
La persona superiore non si cura delle proprie inferiorità.
Chi sono? Un essere umano che cerca di capire come funziona.
Essere in una relazione significa farne parte, cioè appartenere ad essa.
Tutti i valori sono negoziabili e negoziati (consciamente o inconsciamente).
Tutto ciò che dico può essere usato contro qualcuno, a cominciare da me stesso.
In un gioco, i giocatori condividono il campo, le regole e lo scopo del gioco stesso.
Sono malate le menti e le società in cui il piacere è disprezzato e il dolore apprezzato.
Quando la democrazia non riesce a dare ordine e prosperità, la dittatura le viene in soccorso.
Apprendere una conoscenza che non sia il risultato di una propria esperienza originale consiste nel copiare certe idee.
Tanti testi di psicologia sono come quei libri che insegnano come guadagnare tanti soldi rapidamente e con poco sforzo.
Un'intelligenza vivace ha sempre bisogno di nuovi stimoli, nuove forme, e mal sopporta le ripetizioni e ciò che è amorfo.
L'uomo è l'unico animale che costringe i suoi simili alla schiavitù. Forse, senza il linguaggio simbolico ciò non sarebbe possibile.
Felicità è interagire con le persone e le cose giuste al momento giusto e nel modo giusto, ovvero soddisfacente per tutti gli interattori.
Facciamo ciò che facciamo perché proviamo (o ci aspettiamo) un piacere nel farlo o perché proviamo (o ci aspettiamo) un dolore nel non farlo.
Rispettare una persona significa anche riconoscere i suoi limiti e le sue incapacità, ovvero non aspettarsi da essa ciò che non può fare né pensare.
Tutto ciò che non è casuale segue una o più logiche e leggi. Il problema è conoscere tali logiche e tali leggi. A volte è impossibile conoscerle tutte.
La malattia mentale, al pari della cultura, è contagiosa. D'altra parte, ogni cultura è morbosa nella misura in cui impone o propone comportamenti malsani o repressivi.
Gli umani non possono cambiare i libri che credono siano stati scritti o ispirati da Dio. Questo divieto intrinseco rende le religioni dogmatiche, conservatrici, retrograde.
Il Dio di Abramo è cattivo, ma i suoi fedeli devono credere e dire che è buono, altrimenti Lui si arrabbia e li punisce crudelmente, come la Bibbia insegna con molte storie.
Purtroppo non siamo, per temperamento ed educazione, tutti ugualmente sensibili e purtroppo chi è meno sensibile non capisce cosa prova chi è più sensibile, e viceversa.
A cosa serve il dolore? A educare. È il modo in cui la natura, ovvero lo spirito della specie, costringe i propri funzionari a fare il loro dovere, punendoli quando non lo fanno.
Per essere felici è necessario che siano soddisfatti vari bisogni primari, per essere infelici è sufficiente che uno di essi sia insoddisfatto. Per esempio, il bisogno di compagnia.
Non solo la maggior parte della gente non mette in discussione il proprio comportamento e non si fa domande sulla propria natura, ma vede con sospetto o ostilità chi fa tali cose.
Le persone avvedute non dicono quello che pensano veramente, solo i pazzi e gli sprovveduti lo fanno. Per questo c'è più realtà in molti romanzi che nelle normali conversazioni.
Chi non crede nell'inconscio pensa che per risolvere i problemi sociali basti volerlo. Non li risolverà, perché la volontà, i sentimenti e la coscienza sono pilotati da logiche inconsce.
La sovrappopolazione umana è dannosa non solo perché depaupera e inquina la biosfera, ma anche perché esaspera la competizione e induce le persone a odiarsi e ad aggredirsi reciprocamente.
Ognuno vorrebbe che gli altri condividano le proprie preferenze, e considera nemici coloro che non le condividono. La condivisione è segno di amicizia, la non condivisione è segno di inimicizia.
Quando un non imbecille incontra un imbecille, è impossibile per il primo ritenersi uguale al secondo; infatti, se si ritenesse tale, sarebbe un imbecille. Tuttavia gli può convenire fingere di ritenersi uguale.
Nella mente umana c'è un congegno che, alla percezione della bellezza, inietta nel cervello una certa quantità di droga stupefacente che dà piacere, allevia il dolore, e allenta le autocensure consce e quelle inconsce.
A mio avviso, l'uomo è diventato stupido quando è diventato uomo, cioè quando ha smesso di comportarsi come gli altri animali, ovvero istintivamente. La ragione è uno strumento pericoloso perché può generare mostri.
Cosa farei, e cosa non farei, se fossi l'ultimo umano rimasto sulla terra, e avessi tutto ciò che mi occorre per sopravvivere? Probabilmente non farei la maggior parte delle cose che faccio, e farei tante cose che non faccio.
Per ogni cosa di cui siamo consapevoli in un dato momento ve ne sono miliardi di cui non siamo consapevoli (e di cui probabilmente non lo saremo mai) che agiscono in noi determinando perfino ciò di cui siamo consapevoli.
Le persone si possono classificare secondo un continuum ai cui estremi ci sono l'intellettuale e il muscolare. Il primo preferisce scommettere sulla capacità e la bellezza dell'intelligenza, il secondo sulla forza e la bellezza fisica.
Le opinioni sono flessibili e variabili, le convinzioni rigide e spesso immutabili. Le opinioni sono più manipolabili delle convinzioni, tuttavia, le convinzioni ostacolano la crescita intellettuale, l’intelligenza e la creatività più delle opinioni.
Il valore di un essere umano è sempre relativo e comparativo. Infatti occorre chiedersi: valore per chi? Che rapporto c'è tra il valore di una certa persona e quello di altre persone? Sono uguali o diversi qualitativamente e quantitativamente?
Una delle principali funzioni della coscienza è quella di prendere decisioni consapevoli riguardanti l'intera persona. Si tratta di rispondere a domande come: con chi/cosa la mia persona dovrebbe interagire? Cosa la mia persona dovrebbe cercare?
A mio avviso, il bisogno di ordine e sicurezza prevale sul bisogno di libertà nella maggior parte della gente. Su questo fatto prospera il fascismo, che cade solo quando non riesce più a garantire l'ordine a causa di insuccessi economici o sconfitte militari.
Una delle cause di sofferenza più comuni è il rifiuto da parte degli altri delle nostre proposte di condivisione (materiale o simbolica). Analogamente, una delle cause di piacere più comuni è l'accettazione da parte degli altri delle nostre proposte di condivisione.
L'uomo desidera sempre più potere perché più ha potere, maggiori e più efficaci sono i propri poteri sugli altri, da usare al momento opportuno per soddisfare i propri bisogni e i propri desideri. Il potere è infatti la capacità di influenzare o controllare altre persone.
Ogni relazione implica benefici e costi per ciascuno dei contraenti. Quando per uno di essi i costi superano i benefici, questo cerca di uscire dalla relazione, a meno che l'uscita non comporti penali non sostenibili. È in base a tale principio che le relazioni umane si formano e si disfano.
L'appellativo «contro natura» è insensato, perché tutto ciò che esiste in natura è parte della natura, nel bene e nel male. Una distinzione utile è invece quella tra naturale e artificiale, dove artificiale è tutto ciò che è prodotto solo dall'uomo e che perciò non esisterebbe se l'uomo non esistesse.
Ogni essere umano ha una responsabilità per quanto riguarda le informazioni che riceve dagli altri. Ha infatti il dovere di selezionare e inoltrare ad altri quelle che ritiene valide e utili, e di respingere e criticare quelle che ritiene errate, inutili o dannose. In tal senso ognuno di noi è un giornalista.
Il sonno inizia quando l’io cosciente confonde i propri pensieri con situazioni reali, cioè quando si perdono i confini e le differenze tra fantasie e realtà, tra mappe e territori, tra astrazioni e cose concrete. In tal senso ci sono persone che dormono ad occhi aperti, anzi, ognuno di noi lo fa più o meno spesso e più o meno a lungo.
Gli esseri umani vengono giudicati da altri umani (e di conseguenza premiati o puniti), non solo per le loro azioni e non azioni, ma anche per certi loro pensieri e sentimenti, e per l’assenza di certi pensieri e sentimenti. Ciò avviene con pensieri e sentimenti, non-pensieri e non-sentimenti, espressi esplicitamente o implicitamente, volontariamente o involontariamente.
L’uomo è valutato e giudicato dai propri simili anche in merito ai propri bisogni e ai propri desideri. Per questo è indotto ad “aggiustare” i propri bisogni e i propri desideri secondo le aspettative e le esigenze altrui, finendo per non sapere se i suoi bisogni e i suoi desideri sono autentici, innati, originali, oppure finti, copiati, artificiali, costruiti per compiacere gli altri e fare “bella figura”.
Il primo rapporto umano che un umano apprende è quello genitore-figlio. Da adulto, egli tende a formare lo stesso tipo di rapporto nei confronti degli altri adulti, scegliendo di preferenza il ruolo paterno (paternalismo) o quello filiale (filialismo), vale a dire il ruolo di dominatore/tutore o quello di dominato/tutelato. Un rapporto paritario è possibile solo sotto il controllo di una autorità terza a cui ambo le parti sono sottomesse.
Quando ti viene in mente di fare una certa cosa, chiediti: ho proprio bisogno di farla? Starò meglio dopo averla fatta? Perché la vorrei o la dovrei fare? Per fare piacere a chi? Chi mi ha chiesto di farla? Che vantaggi o svantaggi, piaceri o dolori potrei avere dopo averla fatta? Ho veramente voglia di farla? È bene che la faccia? Dopo aver tentato di rispondere ad almeno alcune di queste domande, decidi se fare o non fare quella cosa.
La filosofia può essere una professione, un hobby, un passatempo, la giustificazione morale e razionale del proprio comportamento o delle proprie scelte politiche, un mezzo di distinzione sociale, un prerequisito per appartenere ad certi gruppi, un modo per sentirsi o apparire intellettualmente o moralmente superiori agli altri, una risorsa per imparare a ragionare in modo più efficace e facendo meno errori, oppure, come nel mio caso, uno strumento per capire e comprendere meglio la natura umana, per crescere e migliorare sempre di più, ovvero per meglio soddisfare i miei bisogni e quelli altrui.
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