5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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La filosofia è una gara a chi la sa più lunga.
I difetti altrui sono sempre più gravi dei propri.
Dimmi di cosa ridi e di cosa non ridi e ti dirò chi sei.
La felicità dipende anche dai pensieri che pensiamo.
La morte consiste in un'anestesia totale irreversibile.
Ogni umano è caratterizzato dalle proprie appartenenze.
Conviene decostruire le costruzioni mentali inutili o cattive.
Dovremmo tenere la mente libera da pensieri inutili e cattivi.
Se vogliamo un futuro migliore, dobbiamo criticare il presente.
La ragione serve soprattutto a giustificare le decisioni del cuore.
La solitudine triste è dovuta a una carenza di interazioni soddisfacenti.
La maggior parte delle attività umane consiste in rituali di condivisione.
Siamo nati a caso e a caso moriremo. Il caso dà le carte e noi giochiamo.
Saggezza è conoscere le vere cause dei piaceri e dei dolori propri e altrui.
Il modo in cui siamo valutati dipende dal modo in cui valutiamo, e viceversa.
Solo a ciò che in sé non significa nulla l'uomo può dare il significato che vuole.
Chi crede in un Dio infinitamente buono tende a considerare le disgrazie castighi divini.
L'uomo non ha bisogno di libertà dalle regole, ma di regole che soddisfino i suoi bisogni.
Perché ci chiediamo il perché degli eventi? Per poterli prevedere, promuovere o evitare.
Ogni umano detesta e teme coloro che rivelano, direttamente o indirettamente, le sue inferiorità.
La coscienza serve a conciliare i diversi bisogni della persona e a organizzare la loro soddisfazione.
Quasi tutto ciò che facciamo è cercare di condividere qualcosa (di materiale o di immateriale) con altri.
Molti credono non perché vedono o capiscono, ma perché hanno bisogno di credere e paura di non credere.
La religione ci insegna a ringraziare Dio per ogni sventura evitata e ad assolverlo per ogni sventura avvenuta.
Ci sono tre tipi di persone: 1) Se non mi ami ti odio; 2) Se non mi ami mi odio; 3) Se non mi ami me ne infischio.
Ogni mente contiene modelli, o mappe, dell'ambiente circostante, di se stessa, e dei relativi processi di interazione.
Non fare una cosa perché non si può fare completamente o perfettamente è una scusa tipica dei pigri e degli incapaci.
Con le carte che il caso mi ha dato, avrei forse potuto giocare meglio? Certamente sì col senno di poi, ma col senno di allora?
La libertà è sempre relativa, soggettiva e limitata. Ciò che fa sentire libera una persona, a me può far sentire prigioniero, e vice versa.
Dobbiamo scegliere di quale sofferenza soffrire: quella causata dalla solitudine o quella causata dall'assurdità del comportamento altrui.
L'io serve, tra altre cose, a mediare tra i desideri del proprio corpo e quelli dei corpi altrui, e tra i bisogni attuali e quelli futuri (propri e altrui).
Tutto ciò che non è casuale segue una o più logiche e leggi. Il problema è conoscere tali logiche e tali leggi. A volte è impossibile conoscerle tutte.
Il valore che attribuiamo ad una cosa dipende dal valore che attribuiamo alla struttura alla quale quella cosa appartiene nella nostra visione del mondo.
Ogni umano coltiva, nutre e difende il proprio status (nei confronti di quelli altrui) come meglio può, usando le risorse materiali, sociali, fisiche e mentali di cui dispone.
Certi pensieri possono inquietare, altri possono rassicurare. Se vogliamo essere sereni dovremmo pensare pensieri rasserenanti, ammesso che uno possa scegliere a cosa pensare.
La spontaneità, intesa come comportamento libero, è una illusione. Quando siamo spontanei siamo in realtà guidati da programmi inconsci e involontari, ovvero dalle nostre abitudini mentali.
Se tutti parlano di una certa cosa, è impossibile non parlarne, anche solo per chiedersi perché tutti ne parlano e se sia una cosa reale o immaginaria, vera o falsa, buona o cattiva, bella o brutta.
Nel rapporto tra due umani, ognuno di essi dovrebbe chiedersi: che cosa il mio interlocutore gradirebbe che io gli dicessi o gli facessi? E che cosa io gradirei che il mio interlocutore mi dicesse o mi facesse?
La vita di un essere umano è contrassegnata da dilemmi. Uno di essi, forse il più importante, che si presenta continuamente, ad ogni proposta di condivisione che incontriamo è “condividere o non condividere”?
Partecipare ai riti ed eseguire i rituali tipici di una certa comunità serve a confermare e dimostrare la propria appartenenza ad essa e la necessaria obbedienza alle sue norme, implicite nelle sue tradizioni civili e religiose.
Il disaccordo tra due persone non è quasi mai dovuto alla constatazione di errori di logica nella narrazione altrui, ma nel confronto tra logiche inconfrontabili in quanto partono da presupposti diversi qualitativamente e quantitativamente.
Siamo soliti fare zapping non solo con la televisione, ma con qualsiasi altra percezione e con i pensieri che di volta in volta ci vengono in mente. Quando un pensiero ci fa sentire a disagio, ci ratttrista o ci disgusta, lo sostituiamo rapidamente con qualsiasi altro più sopportabile.
Secondo me i sogni non sono messaggi dotati di senso che l'inconscio invia intenzionalmente al conscio per indurlo a fare o a comprendere qualcosa, ma narrazioni casuali generate a partire da informazioni memorizzate, che ognuno può interpretare liberamente, attribuendo loro significati non dati all'origine.
Una cosa può essere buona ma insufficiente per soddisfare un bisogno o un desiderio. In tal caso non va scartata, ma unita ad altre cose anch'esse buone ma insufficienti, in modo tale che l'insieme divenga sufficiente. In ogni caso è meglio qualcosa di imperfetto ma sufficiente, che qualcosa di perfetto ma insufficiente.
Nel mio inconscio è scritto che se io agisco in un certo modo, una certa persona reagisce in un certo modo, e che se una certa persona agisce in un certo modo io devo reagire in un certo modo. Questa logica può essere cambiata attraverso nuove esperienze o una psicoterapia, D'altra parte una psicoterapia costituisce per il cliente una nuova esperienza.
Mai come nella nostra epoca siamo stati liberi politicamente, moralmente e tecnicamente, ma la maggiore libertà (conquistata o ottenuta gratuitamente) ci ha reso più individualisti e soli, e sta disgregando la società, perché non ci sentiamo più obbligati ad unirci e organizzarci per un fine comune, per combattere uno stesso nemico o semplicemente per sopravvivere.
Avendo un fisico più debole e più fragile rispetto alla media dei maschi della mia specie, nella cooperazione e competizione sociale ho preferito investire e puntare soprattutto sulla mia intelligenza, a differenza di altri che hanno investito principalmente sulla loro forza, la loro salute, la loro bellezza, la loro ricchezza, la loro conformità rispetto ai modelli culturali prevalenti, ecc.
Nei rapporti interpersonali, a ogni quiete segue quasi sempre, dopo un certo tempo più o meno lungo, una tempesta, perché i rapporti interpersonali sono basati su compromessi tra gli interessi propri e quelli altrui. Infatti i compromessi, in quanto implicano dei sacrifici personali, sono spesso fragili e soggetti a incomprensioni, stanchezza, e insoddisfazioni, che inducono alla ricerca di compromessi più soddisfacenti da stabilire con altri partner.
Essere è agire. Una cosa che non agisce, né reagisce, non esiste. Perciò per definire l’essenza di qualsiasi cosa è necessario definire il suo agire e il suo reagire, cioè le sue transazioni, interazioni e relazioni con il resto del mondo. Ogni cosa esistente è dunque necessariamente un agente e/o un reagente. Se di una cosa non siamo in grado di descrivere le sue azioni o le sue reazioni nei confronti del resto del mondo, di essa non sappiamo nulla, e faremmo bene a non parlarne.
Credo che il concetto di "essere" non esista né in matematica né in fisica, dove al suo posto si usa il concetto di "equazione", simboleggiata dal segno "=". Per quanto riguarda, invece, la logica, il concetto di essere mi pare coincida con l'attribuzione di qualità, e in particolare di verità o falsità, realtà o irrealtà, a delle entità o proposizioni. Ritengo dunque che quello di "essere" sia un concetto né scientifico, né logico, ma metafisico, e che pertanto ognuno possa definirlo e intenderlo a suo piacimento, quindi un'idea completamente soggettiva.
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