7 di 5004 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Oltre che agli autori di buoni testi, i meriti vanno a chi li diffonde.
Un libro è un ponte tra il lettore e l'autore, e tra il lettore e gli altri lettori.
Un libro non è solo una fonte di informazioni, ma anche un manifesto di appartenenza sociale.
Ci sono libri che servono solo a rassicurare il lettore circa la propria dignità sociale, specialmente per quanto riguarda le proprie opinioni, in quanto coerenti con quelle dell'autore e della maggioranza degli altri lettori-sostenitori.
Immaginate che vi siano dei libri leggendo i quali si provano sensazioni simili a quelle causate da certe sostanze stupefacenti. La gente leggerebbe molto di più. In effetti ci sono certi libri che in certe persone provocano simili sensazioni, anche se in modo molto più blando.
Scrivere un libro implica sfidare intellettualmente sia coloro che hanno scritto libri che esprimono idee diverse, sia coloro che non ne hanno scritto alcuno. Infatti, chiunque dica o scriva qualcosa che non sia ovvio o scontato si pone come uno che, rispetto a quella cosa, la sa più lunga degli altri. In tal senso ogni autore è arrogante e presuntuoso.
In libreria, ogni libro mi dice «Leggimi, ne ricaverai un vantaggio, un piacere, un'appartenenza, uno status, una chiave per aprire porte o per capire cose, qualcosa di cui parlare con altri, una conferma dele tue idee e della tua moralità, un divertimento, una distrazione dai tuoi problemi, ecc.». Ma i libri sono migliaia e non so quali considerare. Inoltre mi viene il sospetto che siano tutti, o quasi, ciarlatani, cioè venditori di illusioni.
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