5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Cambiando punto di vista, la vista cambia.
I bambini si possono educare, gli adulti no.
L'inconscio decide cosa può essere cosciente.
Ogni forma di vita è una strategia di riproduzione.
Sono a disposizione di chi desidera essere criticato.
È più facile rendere felice chi ha poco, che chi ha molto.
Con il termine «io» dovremmo intendere «la mia coscienza».
Sulla natura umana c'è ancora tanto da scoprire, da imparare, da capire.
La felicità è anche uno status symbol, ed è desiderata anche per questo.
La selezione sociale consiste nello scegliere con chi e quando interagire.
Qualsiasi cosa facciamo o pensiamo denota qualche nostra appartenenza.
Ognuno di noi è una società [di processi biologici] a responsabilità limitata.
La filosofia serve a giustificazione razionalmente le proprie scelte irrazionali.
Ognuno è il suo corpo, la sua storia e i modi in cui è capito e valutato dagli altri.
Per vivere al meglio bisogna conoscere i propri limiti e i propri margini di libertà.
Per interagire in modo soddisfacente con gli altri dovremmo essere tutti antropologi.
La psicologia è la scienza dell'irrazionale, in quanto cerca le logiche dell'irrazionalità.
Se avete idee originali, abbiate il coraggio di esprimerle. Solo così la società può progredire.
Di ogni persona, compresi noi stessi, dovremmo chiederci: con chi e in quali modi si relaziona?
Se la verità non creasse problemi, nessuno la nasconderebbe o la combatterebbe e nessuno mentirebbe.
La logica razionale (aristotelica) riguarda l'essere, la logica cibernetica (software) riguarda le relazioni e il fare.
Per qualcuno che tutta la vita ha cercato di cambiare, un grande cambiamento sarebbe decidere di non cambiare.
I migliori si tengono lontani dalla politica in quanto la ritengono "sporca" (a priori) lasciandola nelle mani dei peggiori.
Ogni elemento di ogni organismo ha dei bisogni che necessitano di essere soddisfatti pena la morte dell'elemento stesso.
Il mondo è così grande che non possiamo vederlo tutto insieme. Perciò in ogni momento dobbiamo scegliere quale parte guardare.
Una vita «abbastanza» felice è una vita in cui i bisogni che la caratterizzano vengono soddisfatti senza troppo ritardo ogni volta che si acutizzano.
Per far parte di una società (ovvero per appartenere ad essa) è indispensabile dimostrare ad altri la propria appartenenza a certe categorie sociali.
Io (cioè la mia coscienza) sono cosciente di me stesso e degli altri. Gli altri (cioè le coscienze altrui) sono coscienti di se stessi e degli altri, me compreso.
Una delle cose più interessanti che la moderna fisica ci insegna è che non possiamo conoscere nulla delle cose in sé, ma solo qualcosa delle interazioni tra le cose.
La filosofia, mediante argomentazioni razionali, giustifica ciò che ci è simpatico, condanna ciò che ci è antipatico, e convalida e celebra le gerarchie che ci favoriscono.
Quando in democrazia i cittadini si tengono lontani dalla politica attiva e si limitano a scegliere tra i partiti politici il giorno delle elezioni, i politici finiscono per corrompersi.
Certi comportamenti sono valutati come leciti in certi contesti, e come illeciti in altri contesti. Insomma, il contesto è più importante del comportamento, in quanto ne definisce il valore.
Ci sono persone che, non riuscendo a capire né a risolvere i loro problemi e non sopportandone il peso, se ne distraggono frequentemente mediante viaggi, conversazioni, letture e spettacoli divertenti.
Quando il tuo inconscio ti impone di interagire con altri esseri umani reali, in carne ed ossa, non c'è nient'altro, nessuna simulazione, nessuna illusione, nessun surrogato che possa soddisfare tale bisogno.
La libertà fondamentale di un essere umano è quella di scegliere dove guardare e con chi o cosa interagire. Tale libertà è limitata dalle sue paure consce e inconsce che gli sottraggono una quantità di opzioni.
Vi do un consiglio: non fidatevi dei consigli, specialmente di quelli non richiesti, come quello che vi sto dando. Infatti ogni consiglio tende a dare una buona immagine del consigliere ed è coerente con i suoi interessi.
Le parole che udiamo o leggiamo influenzano i nostri pensieri, e questa influenza ci trasforma, nel bene e nel male. Perciò dovremmo esaminare criticamente ogni espressione linguistica che ci capita di udire o di leggere.
A parer mio è molto semplice definire l'inconscio: è tutto ciò di cui non siamo coscienti. Questa definizione, molto più estesa rispetto all'inconscio freudiano, include qualsiasi automatismo cognitivo, emotivo e fisiologico.
Gli esseri umani sono geneticamente quasi identici nelle loro strutture fisiologiche e mentali. Ciò che cambia sono soprattutto i contenuti delle strutture stesse, ovvero ciò che esse hanno "appreso" attraverso le esperienze.
È nelle emergenze e nei disastri che si evidenziano con i fatti le virtù e i difetti degli esseri umani. Siamo infatti tutti buoni, bravi, coraggiosi, altruisti e intelligenti quando la vita sociale si svolge nella norma e ci sono risorse per tutti.
Mi pare che ogni epistemologia, ovvero ogni sistema di conoscenza, sia tautologico perché ogni parola che descrive una realtà, per essere spiegata ha bisogno di altre parole, in una catena più o meno lunga che si chiude su se stessa in uno o più anelli.
Il dramma dell'esistenza umana consiste nell'affrontare continuamente due dilemmi inconciliabili nei rapporti con gli altri e nei rapporti tra la propria coscienza e il proprio inconscio: il dilemma tra appartenenza e libertà, e quello tra collaborazione e competizione.
Una madre non nutre i suoi piccoli perché li ama, ma perché ha bisogno di nutrirli e, come per tutti i bisogni, prova piacere quando lo può soddisfare e dolore quando non può. Dietro ciò che viene chiamato amore c'è sempre un bisogno, innato o acquisito, di dare e/o ricevere.
Da quando nasce a quando muore, l'uomo non fa altro che cercare il modo di soffrire di meno e godere di più, in tutte le possibili forme del dolore e del piacere. Da tale bisogno derivano tutte le sue opere, attività, comportamenti, costumi, filosofie, gusti, arti, narrazioni, ragioni ecc.
Ogni volta che si cambia ambiente geografico il corpo deve adattarsi a nuove condizioni atmosferiche ed ecologiche. Ogni volta che si cambia ambiente sociale, la mente deve adattarsi a nuove condizioni etiche ed estetiche. Il cambiamento può essere stressante o rigenerante, noioso o divertente, difensivo o creativo.
La disgrazia dell'umanità è che, normalmente, l'amore che uno desidera ricevere è maggiore di quello che uno è disposto a dare, per cui i conti non tornano e si finisce per litigare o separarsi. A ciò si aggiunge il fatto che l'amore è selettivo, per cui ci sono persone che ricevono tante offerte d'amore e altre che ne ricevono poche o nessuna.
Il comportamento umano può essere, per certi aspetti, soggetto a critiche in senso etico, estetico e logico. Infatti ognuno sceglie, consciamente o inconsciamente, chi, se, e cosa criticare degli altri e di se stesso, e a chi, e in quale misura esprimere le proprie critiche, sapendo che le sue critiche possono a loro volta essere criticate, e così anche la propria persona, per le critiche che esprime.
Gli eventuali (sempre possibili) errori della "scienza" non si combattono con le dicerie, né con le opinioni, né con "a un mio amico è successo questo, quindi la verità è che...", ma con una migliore scienza, con protocolli di ricerca e con statistiche scientificamente significative, ovvero con grandi numeri. Diffidare della scienza in generale conduce ad una mentalità prescientifica, con tutti gli orrori del caso.
Per me i dèmoni sono una metafora degli agenti mentali inconsci che presidiano i bisogni (sia innati che acquisiti) di una persona, nel senso che la motivano a fare e a pensare certe cose e la premiano e la castigano per mezzo dei sentimenti di piacere e dolore (in varie forme), costringendola a vivere come vogliono loro. Ascoltare la volontà dei propri demoni è intuire, attraverso i propri sentimenti, i loro comandi.
Io suppongo che il desiderio di uccidere altri individui della propria specie, che troviamo nell'homo sapiens e non in altre specie animali, sia dovuto alle superiori capacità cognitive dell'uomo, nel senso che uccidere equivale (per l'inconscio e a volte anche per la coscienza) a cancellare dal proprio mondo vite che disturbano e contrastano l'armonia e la coerenza desiderata. Questo bisogno/desiderio di armonia e di coerenza ambientale e sociale sembra essere esclusivamente umano.
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