5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Sapere è potere.
I sogni sono involontari.
È infelice chi si aspetta troppo dalla felicità.
Si fa tutto per piacere, o per paura del dolore.
Ci sono chiavi che aprono serrature inesistenti.
Io giudico male chi giudica male chi giudica male.
Per alcuni sono una risorsa, per altri una minaccia.
Ogni azione umana ha anche un significato rituale.
Per sentirsi tutti uguali bisogna ignorare le qualità rare.
Nei discorsi, spesso il non detto è più importante del detto.
Siccome (io so che) le cose stanno così, allora facciamo così.
Siccome io ne so più di te, allora facciamo come dico io.
Felicità è poter fare, e fare, ciò che si vuole o che si deve fare.
La seconda guerra mondiale è stata una conseguenza della prima.
Non giudicare l'essere, ma le conseguenze del fare e del non fare.
Essere considerati deficienti da deficienti è nell'ordine delle cose.
A volte sento il bisogno di fare qualcosa che non ho mai fatto prima.
L'uomo è programmato, ma il suo programma si aggiorna continuamente.
La follia potrebbe essere un modo in cui la mente risolve insopportabili conflitti.
La felicità non è la libertà dai bisogni, ma la possibilità di soddisfarli ogni giorno.
La cooperazione tra umani si basa sulla condivisione di modelli di comportamento.
A volte facciamo domande ad una persona solo per il piacere di interagire con essa.
Se fai sentire il tuo interlocutore importante, diventi automaticamente importante per lui.
Un mercato popolare non è solo un luogo di compravendite, ma anche di incontri e di rituali.
Vorremmo che gli altri si preoccupino del nostro benessere, ma noi ci preoccupiamo del loro?
C'è qualcosa di più pericoloso delle armi di distruzione di massa: le armi di distrazione di massa.
Ognuno pensa di saperla più lunga di chi la pensa diversamente. Altrimenti la penserebbe allo stesso modo.
Ognuno giudica gli altri, consciamente o inconsciamente. Non si può non giudicare, dobbiamo cercare di giudicare meglio.
Chi non si fa domande presume di sapere tutto ciò che è importante sapere, o che non vi siano risposte alle domande inevase.
Nessun comportamento è disinteressato. Tuttavia gli interessi possono essere molto diversi, da quelli più materiali a quelli più spirituali.
Ciò che più distingue l'uomo dagli altri animali è la sua spiccata capacità di prevedere il futuro, anche se in modo spesso erroneo e illusorio.
Chi cerca di superare se stesso viene fatalmente percepito, dalla maggioranza delle persone, come uno che cerca di raggiungere o superare gli altri.
Le interazioni spontanee tra due persone A e B dipendono soprattutto dalla configurazione di A nella mappa mentale di B e dalla configurazione di B nella mappa mentale di A.
Un tipo di inganno è farti credere che uno faccia certe cose per il tuo bene, per il tuo piacere, mentre invece mira a influenzarti, a indurti a fare cose che gli piacciono o gli convengono.
Ogni filosofia cerca di descrivere il mondo in qualche libro. Le cattive filosofie hanno la presunzione che la propria descrizione del mondo sia sufficiente, quelle buone ne riconoscono l'insufficienza.
Ogni umano teme di essere maltrattato, ingannato, asservito, sfruttato, oppresso, soppresso, escluso, ignorato da altri. Questi timori sono causa di stress, sofferenze, malattie e disturbi mentali e fisici.
Un modo indiretto per dare dello stupido o del cattivo ad una persona è quello di attribuirgli idee o intenzioni da stupido o da cattivo. Perciò fare processi alle idee o alle intenzioni di una persona può essere offensivo.
Se l'uomo non avesse una coscienza la sua mente sarebbe completamente inconscia. L'inconscio non è solo il nascondiglio freudiano dei cattivi pensieri e dei cattivi ricordi, ma il complesso degli automatismi logici "veloci".
Essere importanti per altre persone, nel bene e/o nel male, costituisce uno dei nostri bisogni più importanti. Maggiore è il numero di persone per cui siamo importanti, meglio ci sentiamo. Essere irrilevanti per tutti è angosciante.
Il bene e il male non esistono come entità a sé stanti. Ciò che esiste è il piacere e il dolore (fisici e mentali) e ciò che li può causare. Infatti gli umani chiamano "bene" ciò che causa loro piacere, e "male" ciò che causa loro dolore.
La vita si svolge a vari livelli di organizzazione: molecolare, cellulare, tessuti, organi, corpi, gruppi, società, ecologia, biosfera. All'interno di ogni livello, e tra diversi livelli, avvengono interazioni determinate da leggi fisiche, da logiche e dal caso.
Vuoi essere felice? Coltiva l'illusione che gli altri ti capiscano, ti rispettino, ti ammirino, ti vogliano bene, desiderino la tua compagnia e la tua cooperazione, e che tu sia libero di cooperare con le persone che ti piacciono, quanto, dove, come e quando ti piace cooperare.
Mi pare molto diffusa la tendenza a dare ai "politici" la responsabilità delle disgrazie della società. Io tendo invece ad assegnare ai cittadini tale responsabilità, anche perché i politici sono i degni rappresentanti dei loro elettori, in quanto rispecchiano la loro mentalità e le loro aspirazioni.
Un problema della morale è che nessuno accetta di essere considerato immorale rispetto agli altri (cioè rispetto ad un impegno preso esplicitamente o implicitamente con altre persone). Alcuni credenti si considerano facilmente immorali rispetto a Dio, ma difficilmente rispetto ad altre persone.
Contraddizioni, incongruenze, delusioni, illusioni, inganni, doppi vincoli e indecisioni ci rendono infelici. Per evitare il dolore che sentiremmo affrontando tali contrasti, le nostre menti perdono la capacità critica, il senso della misura e il senso della realtà, fino a rendere invisibili i contrasti stessi.
Chi sfida il suo super-io deve aspettarsi subdole, ostili e morbose reazioni di questo guardiano, messe in atto "a fin di bene" cioè per proteggere la persona dal rischio di essere espulsa dalla comunità. Perciò lo sfidante dovrà essere vigile per riconoscere e respingere ogni tentativo da parte del super-io di boicottare la sua libertà.
L'analisi dei rischi epidemiologici è materia specialistica complessa e richiede conoscenze e capacità che i non specialisti non possiedono. Inoltre vi sono componenti psicologiche, sociologiche e politiche di cui tener conto. Coloro che pensano di saper calcolare i rischi meglio del governo (con il suo comitato tecnico-scientifico) sono, a mio avviso, pericolosi.
Al "so di non sapere" socratico preferisco un più realistico e smaliziato, meno ingenuo e meno ipocrita "so di essere arrogante". Il problema non è l'arroganza, ma ignorare di essere arroganti o credersi umili. Perché ognuno di noi sa di sapere qualcosa di più e meglio di qualcun altro e, in tal senso, è arrogante. Di conseguenza, ogni insegnamento o consiglio è un atto di arroganza.
In libreria, ogni libro mi dice «Leggimi, ne ricaverai un vantaggio, un piacere, un'appartenenza, uno status, una chiave per aprire porte o per capire cose, qualcosa di cui parlare con altri, una conferma dele tue idee e della tua moralità, un divertimento, una distrazione dai tuoi problemi, ecc.». Ma i libri sono migliaia e non so quali considerare. Inoltre mi viene il sospetto che siano tutti, o quasi, ciarlatani, cioè venditori di illusioni.
Le relazioni di causa-effetto tra fenomeni (naturali, sociali, psicologici ecc.) sono generalmente complesse, nel senso che ogni fenomeno è al tempo stesso causa e conseguenza di un certo numero di altri fenomeni. Tuttavia gli esseri umani hanno molta difficoltà a pensare in modo complesso, col risultato che spesso s'ingannano credendo di vedere, tra certi fenomeni, relazioni di causa-effetto semplici, laddove esse sono molto più complesse.
L'uomo è sempre impegnato in una partita a tre. I giocatori sono il suo io cosciente, il suo sé (inconscio) e gli altri individui, considerati collettivamente e individualmente. Ognuno dei giocatori ha le sue motivazioni, le sue esigenze e la sua logica, spesso contrastanti e in conflitto di interessi. Nessuno può vincere a danno di un altro senza subire una pericolosa rappresaglia. Scopo del gioco è trovare il miglior compromesso per soddisfare tutte e tre le parti. Ne consegue che ogni parte deve in una certa misura adattarsi alle esigenze delle altre due senza rinunciare alla sua natura essenziale e senza mortificarla. Il raggiungimento di tale compromesso è l'oggetto della saggezza e della psicoterapia.
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