5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
Mostra altri 50Mostra come listaRaccolta completa
Il tempo è la causa di ogni causa.
La filosofia è la critica del sapere.
Non si può capire ciò che non si conosce.
È stupido dire a uno stupido che è stupido.
Se Dio esistesse non giocherebbe a nascondino.
Felici o infelici, tutti sembrano esperti di felicità.
Ogni domanda deriva da risposte ad altre domande.
Se non ci fosse la morte, la vita sarebbe impossibile.
Chi sa parlare è politicamente più forte di chi sa fare.
I membri di una coppia solida si supportano e si sopportano.
Ognuno sceglie i maestri più adatti alla propria intelligenza.
Chi gioca a carte scoperte con uno che gioca a carte coperte è perdente.
Ogni umano ha un ricorrente bisogno di intrattenersi in giochi rituali con suoi simili.
Ogni atto umano, ad eccezione di quelli fisiologicamente necessari, è un atto sociale.
Gli eventi non sono predeterminati, ma determinati, ovvero causati da leggi o logiche.
Signore, proteggimi da coloro che pretendono di conoscere la tua storia e le tue intenzioni!
Il pensiero che sarò felice mi rende felice, così come il pensiero che sarò infelice mi rende infelice.
La condanna a morte di Socrate ci dice quanto sia pericoloso mostrarsi più saggi dei propri interlocutori.
La direzione in cui volgiamo lo sguardo è una delle cause e uno degli effetti del nostro comportamento.
Ci sono persone che credono che tutto ciò che non riescono a capire sia irrilevante, stupido o mostruoso.
L'effetto umoristico è provocato dall'ambiguità della percezione di un individuo come temibile e innocuo.
Il motivo per cui l'umiltà è considerata da molti una virtù è che a nessuno piace sentirsti inferiore ad un altro.
I ricchi non conoscono i poveri e i poveri non conoscono i ricchi. Fanno eccezione gli ex poveri e gli ex ricchi.
La coscienza è controllata dall'inconscio, l'inconscio dalla società, la società dalle comuni coscienze di gruppi di individui.
Pensarla diversamente da un altro è intrinsecamente offensivo perché implica che il modo di pensare altrui valga meno del proprio.
Ci sono persone che pensano sia meglio rivolgersi agli sciamani, visto che i medici sono tutti pagati dalle multinazionali del farmaco.
Siamo schiavi di madre natura che ci fa fare ciò che vuole usando le leve del piacere e del dolore, dell'attrazione e della repulsione.
Per molti è meglio una cattiva compagnia che una totale solitudine. Per questo per molti è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli.
Il comportamento umano è determinato da due motivazioni fondamentali: soddisfare i propri bisogni biologici, e ottenere vantaggi e meriti sociali.
La letteratura, l’arte, l’architettura, la moda, sono corrotte quando vengono create e usate come strumenti di competizione e di selezione sociale.
Ognuno vorrebbe (consciamente o inconsciamente) avere un certo dominio su ogni altro, nei limiti del possibile, cioè nei limiti consentiti dall'altro.
Ogni elemento culturale (per esempio una canzone) può costituire un punto di convergenza o divergenza sociale, di comunità o estraneità di gusto e appartenenza.
Le religioni abramitiche sono estremamente ingiuste perché promettono, dopo la morte, premi e castighi sproporzionati rispetto al bene e al male che uno fa in questa vita.
Gli altri desiderano o si aspettano qualcosa da noi, e noi decidiamo chi contentare (o scontentare) e in quale misura. D'altra parte gli altri decidono se e in quale misura contentarci.
Per me cattivo gusto è mescolare il pulito con lo sporco, il bello col brutto, l'elegante con lo sciatto, la saggezza con la stupidità, la verità con la falsità, i tacchi alti con i blue jeans.
Nulla ha senso o valore in sé. Sono gli umani che danno senso e valore alle cose secondo le proprie inclinazioni, e insegna agli altri le loro attribuzioni come se fossero intrinseche e oggettive.
La mente serve a risolvere problemi. Se non ha problemi da risolvere, si atrofizza. Più importanti e complessi sono i problemi che essa affronta, più la mente si sviluppa e più aumenta l'intelligenza.
Nessun essere vivente viene creato. Ognuno nasce come risultato di una riproduzione, cioè come copia (perfetta o con qualche errore) di un altro essere, o come miscuglio casuale delle copie di altri due.
I pensieri e le emozioni di un essere umano sono influenzati dal contenuto della sua memoria, la quale è determinata dalle sue esperienze passate e da quella presente, oltre che da predisposizioni genetiche.
Una mente si forma e si sviluppa sulla base, ed entro i limiti, del corpo che la contiene. Perciò l'io cosciente, che è una parte della mente, è limitato dal corpo che lo contiene e ha difficoltà a comprendere l'io cosciente delle altre persone.
Un problema dei sentimenti è la loro instabilità. Si ama involontariamente una persona per un po' di tempo, poi si smette (sempre involontariamente) di amarla, e questa resta delusa e amareggiata, si sente trattata ingiustamente e reagisce con ostilità.
Ogni umano, per ogni altro umano, può essere causa di piacere e di dolore, di benefici e di danni. La questione è dunque: come fare affinché dalla cooperazione con altri umani ognuna delle parti coinvolte possa ottenere piaceri e benefici e non dolori e danni?
A mio parere, la differenza di metodo tra le scienze della natura e quelle dell'uomo deve essere superata perché danneggia entrambe le scienze. Abbiamo bisogno di più scienza "dura" nello studio dell'uomo e di più filosofia nella ricerca scientifica e tecnologica.
L'arte astratta serve a contrastare l’abitudine a vedere le cose come appaiono abitualmente, e a indurci a vedere il mondo in forme mai viste prima, e senza significati predefiniti. In altre parole, l’arte astratta serve a stimolare la creatività del pensiero e a inventare significati.
L'io cosciente serve soprattutto a conciliare le esigenze del proprio corpo con quelle dei corpi delle persone della cui cooperazione esso ha bisogno. Penso infatti che se l'uomo non fosse un animale sociale la sua coscienza non sarebbe molto diversa da quella di qualsiasi altro animale non sociale.
Ogni discorso è parziale, incompleto, insufficiente. Non si può dire tutto con poche parole, nemmeno con molte, nemmeno con un numero infinito di esse. Perché le parole non bastano per descrivere la realtà, ma possono richiamare solo una piccola parte di essa, solo qualche suo aspetto limitato.
Il lato tragico della vita umana è che ognuno ha bisogno di qualcuno, ma nessuno ha necessariamente bisogno di alcuna persona particolare, perché siamo tutti sostituibili. Perciò ognuno di noi vive col timore (conscio o inconscio) di essere sostituito. Un certo sollievo a tale timore può venire dal poter sostituire qualcuno con cui si è in relazione, nel caso in cui si sia desiderati da più persone.
In base alle mie esperienze, alla fine di ogni discussione dialettica (dove vengono confrontate una tesi e un'antitesi) ognuno rimane della sua idea. Solo alla fine di una discussione basata su domande, in cui uno dei due o entrambi cercano di conoscere cose che non conoscono, cercano insegnanti, è possibile un travaso di conoscenze, o la formazione di una conoscenza, o idea, nuova per entrambi.
Il cosiddetto dialogo interreligioso è una finzione perché le religioni, per definizione, non possono mettere in discussione se stesse, e anche quando tollerano le altre religioni o l'ateismo, lo fanno con un senso di superiorità, in quanto si credono depositarie dell'unica vera verità. Non ho mai sentito un prete (di qualunque religione) dubitare della verità delle sacre scritture della sua confessione. Le religioni sono arroganti per definizione, altrimenti non sarebbero religioni.
Le persone «autosufficienti» o «autosoddisfacenti» in senso lato, cioè quelle che hanno la capacità di procurarsi piacere e sussistenza da soli, senza l'aiuto o il contributo di altre persone, sono viste come asociali e antipatiche da coloro che non possono fare a meno degli altri per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tali «autosufficienti» sono una piccola minoranza della gente e non sono nemmeno sicuro che esistano, in quanto penso che nessuno possa essere sempre autosufficiente.
50 di 5308 aforismi     Mostra come lista