5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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I ricordi sono narrazioni.
Non basta conoscere, per capire.
L’inconscio limita la libertà dell’io.
L'uomo è un animale programmabile.
Ogni persona ha la sua idea di felicità.
Esistono circa trenta diversi tipi di amore.
Le crisi di identità sono crisi di appartenenza.
La vita è una metafora del teatro, e viceversa.
Io giudico male chi giudica male chi giudica male.
La più insidiosa delle paure è quella di avere coraggio.
Per sentirsi tutti uguali bisogna ignorare le qualità rare.
La persona superiore non si cura delle proprie inferiorità.
Una massa è un grande gruppo di persone con mentalità simili.
Invece di augurare buongiorno, sarebbe meglio augurare buone relazioni.
La storia della schiavitù dovrebbe farci riflettere sulla natura umana e sulla relatività della morale.
Siamo come gli attori della commedia dell'arte, che improvvisano su un canovaccio scritto dalla Natura.
L'uomo è fondamentalmente infelice perché è una bestia a cui non è consentito comportarsi come tale.
A che servono le virtù e le conoscenze se non comportano vantaggi sociali? Solo a generare frustrazioni.
Affinché due persone possano essere amiche, esse devono appartenere ad una stessa classe di esseri umani.
Conoscere la natura umana significa saper prevedere il comportamento di ogni persona in certe circostanze.
In un paese incivile, la maggioranza della gente è più tollerante verso gli incivili che verso chi critica l'inciviltà.
Non potendo contare sulla mia forza fisica, ho scelto di coltivare la saggezza, ovvero la forza morale e intellettuale.
Non sono le cose in sé che ci piacciono o ci dispiacciono, ma ciò che esse significano, rappresentano, causano, e producono.
Ci sono persone che pensano sia meglio rivolgersi agli sciamani, visto che i medici sono tutti pagati dalle multinazionali del farmaco.
Molti problemi psicologici sono psico-logici, ovvero hanno a che fare con una errata logica che usiamo per valutare noi stessi e gli altri.
La soluzione di un problema provoca un piacere, ma una volta che il problema è risolto, esso svanisce, come pure il piacere della sua soluzione.
Le parole servono a ricordare, a qualificare, a chiedere, a comandare, a giustificare, a raccontare, a collegare, a informare, a confondere, a ingannare.
Agire, subire, informare, informarsi, lasciarsi informare, danno luogo all'appartenere e al possedere, e questi danno luogo all'essere, cioè alle identità.
Gli umani cercano di accrescere non solo la propria potenza (il più possibile e per quanto possibile), ma anche l'apparenza, agli occhi altrui, della propria potenza.
La coscienza nasce da una divisione. Nasce quando una cosa si divide in parti, di cui una è cosciente di se stessa, dell'insieme di cui essa è parte, e del resto del mondo.
Immaginare un farmaco o un apparato elettronico che inibisca ogni sentimento di repulsione rispetto a qualunque cosa si stia vedendo, pensando o immaginando. Spaventoso, vero?
I pensieri non devono essere sprecati, ma usati bene, per scopi buoni, belli, utili. Un pensiero sprecato è nocivo perché sottrae tempo ed energia mentale a pensieri utili o piacevoli.
Ci sono due tipi di pazzie: quelle che tendono a inibire e quelle che tendono a liberare. Per il pazzo "inibito" la società è piena di persone senza freni morali, per il pazzo "liberato" essa è piena di persone represse.
Noi umani abbiamo un assoluto bisogno di interagire, ma non con chiunque e non in qualunque modo. Perciò la nostra mente è sempre occupata a scegliere con chi interagire e in quali modi, e a negoziare i modi preferiti con le persone preferite.
Una delle cause di sofferenza più comuni è il rifiuto da parte degli altri delle nostre proposte di condivisione (materiale o simbolica). Analogamente, una delle cause di piacere più comuni è l'accettazione da parte degli altri delle nostre proposte di condivisione.
Una causa di infelicità è il non essere la persona che si vorrebbe essere. Ma perché un essere umano vorrebbe essere diverso da ciò che è? Forse perché si illude che se fosse diverso (nel senso di una certa diversità) gli altri lo rispetterebbero o lo amerebbero maggiormente.
Se uno dice: il signor x non ha tutti i torti, chi ascolta potrebbe tradurre la frase in: il signor x ha tutte le ragioni. Perché le risposte cognitivo-emotive (automatiche) non hanno il senso della misura. Per misurare, per calcolare, ci vuole consapevolezza, razionalità, riflessione.
"Essere se stessi" non significa nulla. Noi siamo comunque come ci vogliono gli altri, come ci vuole l'Altro generalizzato (per usare un termine di G. H. Mead), l'altro interiorizzato. Senza l'esperienza e l'interazione con gli altri la psiche nemmeno esisterebbe. Il problema è che gli altri non sono tutti uguali.
Abbiano bisogno di Influencer che fungano da modelli etici e intellettuali per il progresso civile. Gli influencer attuali sono solo modelli di mode esteriori, che non richiedono alcun impegno, né materiale, né mentale, né verso gli altri, né verso se stessi. Servono solo a ridurre la paura di sentirsi diversi, anormali.
Dare ragione a qualcuno con cui c'è stata una discussione dialettica significa dichiararsi a lui intellettualmente inferiore, almeno per quanto riguarda il contesto della discussione. Per questo (dato che ognuno teme la propria inferiorità) è così raro che qualcuno ammetta di aver avuto torto nei confronti di un altro.
Conosci te stesso! Ottima cosa, ma per riuscirci non basta volerlo. Chi vuole conoscere se stesso deve fare un percorso complicato e difficile, in cui ci si può anche perdere o ingannarsi. A tale scopo è indispensabile l'aiuto di altre persone (dal vivo o mediante libri), e trovare le persone giuste è una questione di fortuna.
L'io inconscio e l'io cosciente si censurano e si inibiscono reciprocamente. Farebbero bene a mettersi d'accordo per dividersi il potere. L'io cosciente sa leggere, scrivere, contare, prevedere e pianificare, mentre l'io inconscio è analfabeta e irrazionale, ma sa meglio dell'io cosciente cosa causa il piacere e cosa il dolore.
Non abbiamo il dovere di amare, ma se non amiamo nulla e nessuno, la nostra vita è insignificante, arida, e dolorosa, perché in tal caso nessuno ci amerà. Abbiamo infatti bisogno di essere amati, almeno in una certa misura, ma purtroppo essere amati non è un diritto, anche perché siamo liberi (almeno in teoria) di scegliere chi amare e quanto amare.
Un crocifisso esposto in un luogo pubblico equivale a un manifesto di un partito politico. Fa pubblicità e proselitismo per una certa visione del mondo (creazionista e antiscientifica), una certa morale e una certa politica. Ti piacerebbe che in un'aula scolastica frequentata dai tuoi bambini fosse affisso alla parete il manifesto di un partito politico a te avverso?
Al "so di non sapere" socratico preferisco un più realistico e smaliziato, meno ingenuo e meno ipocrita "so di essere arrogante". Il problema non è l'arroganza, ma ignorare di essere arroganti o credersi umili. Perché ognuno di noi sa di sapere qualcosa di più e meglio di qualcun altro e, in tal senso, è arrogante. Di conseguenza, ogni insegnamento o consiglio è un atto di arroganza.
L’uomo è valutato e giudicato dai propri simili anche in merito ai propri bisogni e ai propri desideri. Per questo è indotto ad “aggiustare” i propri bisogni e i propri desideri secondo le aspettative e le esigenze altrui, finendo per non sapere se i suoi bisogni e i suoi desideri sono autentici, innati, originali, oppure finti, copiati, artificiali, costruiti per compiacere gli altri e fare “bella figura”.
Noi siamo i modi in cui rispondiamo agli stimoli esterni e interni, ovvero siamo le nostre risposte cognitive, emotive e motivazionali a ciò che ci capita. Tali risposte dipendono dalla personalità del soggetto, ovvero dal suo temperamento genetico, dalle sue esperienze e dalle sue cognizioni, che insieme costituiscono una specie di programma o strategia di comportamento, modificabile con le esperienze.
Nella perfezione delle forme e delle formule, nella bellezza, l'uomo cerca il suo creatore e lo chiama Dio. Ma Dio non cerca l'uomo. Dio ha creato questo mondo e questo ci ha creati.
Dopo aver creato questo mondo, Dio è andato a crearne altri, inventando nuovi giochi e nuovi esperimenti, incurante delle precedenti creature.
Se vogliamo imitare Dio e continuare la sua opera, dobbiamo giocare, sperimentare, creare, nelle pause dei nostri conflitti e dei nostri dolori.
La vita sociale è regolata da modelli di interazione, di partecipazione e di integrazione, che gli individui assumono per imitazione, e attraverso i quali interagiscono con i loro simili. Ad ogni transazione viene attribuito un significato facendo riferimento a qualche modello sociale. Quando non si trova un modello corrispondente, la transazione viene considerata strana o violenta. I mass media presentano modelli sociali pronti da imitare, da indossare, con ruoli predefiniti da assumere, che promettono una soddisfacente partecipazione sociale.
La mente è una specie di assemblea di agenti mentali che possono essere antagonisti, cioè voler cose opposte. L'io cosciente (l'unico agente cosciente) è uno di essi, e il suo volere puà essere in contrasto con quello di altri agenti. In caso di conflitto ci sono due possibilità: l'immobilismo (quando i due agenti hanno eguale forza) e il prevalere dell'uno sull'altro. Ebbene io credo che l'io cosciente sia il più delle volte soverchiato da uno o più agenti mentali inconsci. Il fatto è che l'io cosciente non può controllare l'inconscio (se non in minima parte e in tempi lunghi), mentre è vero il contrario, cioè l'inconscio controlla l'io consciente in tempi brevi e in grande misura.
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