5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
Mostra altri 50Mostra come listaRaccolta completa
La verità è un'opzione.
Ogni vita si nutre di altre vite.
La verità è scandalosa e arrogante.
Interagire implica servire e farsi servire.
il sentimentale è il mentale che si sente.
Amiamo i giochi in cui siamo competitivi.
A chi giova e a chi nuoce ciò che sto facendo?
Dividere o non dividere? Questo è il problema.
Se i politici fossero sinceri, pochi li voterebbero.
La mia vita è un esperimento di cui sono la cavia.
Più si è stupidi e meno si è consapevoli di esserlo.
Ognuno è schiavo e padrone della propria mente.
Chi vince ha sempre ragione, chi ha ragione non sempre vince.
Appartenere a certe categorie implica il non appartenere a certe altre.
Una lingua s'impara usandola, ovvero interagendo con altri mediante essa.
Più si è intelligenti, più si è capaci di mentire in modo raffinato, con stile.
Chi rende pubbliche le proprie idee deve aspettarsi l'ostilità di chi non le condivide.
I veri poeti, i veri artisti e i veri filosofi sono coraggiosi perché osano dire cose nuove.
Il mondo cambia (in peggio) perché la gente non cambia il suo modo di pensare e di comportarsi.
L'inconscio non "ragiona" in termini di giusto o ingiusto, vero o falso, ma di piacevole o spiacevole.
La realtà non è comprensibile mediante un'unica disciplina scientifica o umanistica, o un'unica teoria.
Il pragmatismo è un metodo di ricerca capace di andare oltre tanto al positivismo quanto all’idealismo.
La funzione principale dell'inconscio freudiano è quella di favorire i buoni rapporti dell'io con gli altri.
È impossibile non dipendere da qualche persona o gruppo. Semmai possiamo scegliere da chi dipendere.
Alla maggior parte degli esseri umani non interessa capire cosa sia il bene comune e come si possa ottenere.
Chi crede di appartenere a un rango sociale elevato tende a evitare situazioni in cui quel rango non è riconosciuto.
Felicità è il sentimento che provi mentre stai interagendo in un modo che ritieni buono e giusto per te e per gli altri.
I materialisti consigliano di pensare di più, gli spiritualisti di pensare di meno. Io che sono pragmatico preferisco pensare meglio.
La vita, per chi la vive, è fatta di piaceri e dolori, desideri e paure, che la mente (conscia e inconscia) cerca di gestire come meglio può.
Le idee sono "fatti" informatici che avvengono nel cervello, e che possono causare altri "fatti" come il piacere, il dolore e certi comportamenti.
A mio avviso, la meditazione è una forma di masturbazione mentale, e io sono favorevole alla mastrubazione, sia quella fisica che quella mentale.
Se il popolo vuole la dittatura come mezzo per avere ordine e sicurezza, l'avrà. Nessuno potrà impedirlo, nemmeno la costituzione più democratica.
Potrebbe essere che Dio, nell'inconscio del mistico, come in quello della gente comune, sia un sostituto o rappresentante dei genitori e/o della comunità.
Quando proviamo piaceri o dolori non sappiamo quali siano le rispettive cause, ma le attribuiamo alle situazioni nelle quali i piaceri e i dolori si presentano.
Non possiamo conoscere la realtà direttamente né completamente. Possiamo solo tentare di indovinare e immaginare alcuni suoi aspetti, cioè alcune sue relazioni.
"Essere se stessi" non significa nulla. Siamo sempre noi stessi, anche quando imitiamo gli altri, perché è impossibile non imitare, perché sin da bambini apprendiamo e ci formiamo per imitazione.
Se è vero che la cosa più importante per un umano è la qualità dei suoi rapporti con gli altri, allora è della gestione dei suoi rapporti con gli altri che un un umano dovrebbe soprattutto occuparsi.
Non si può pensare a tutto ed essere attenti a tutto allo stesso tempo. Dobbiamo perciò, momento per momento, scegliere (consciamente o inconsciamente) a cosa pensare e verso cosa dirigere la propria attenzione.
Gli altri mi giudicano e mi trattano non solo per come mi comporto verso di loro, ma anche per come mi comporto verso me stesso. Infatti il modo in cui mi comporto verso me stesso può essere più o meno vantaggioso per loro.
Ognuno ha bisogno di essere gradito al maggior numero possibile di altre persone, ma è impossibile essere graditi da coloro che non gradiamo. Per questo molti gradiscono a priori, e perciò evitano di giudicare, qualsiasi essere umano.
Non credo che un’anima possa esistere al di fuori di un corpo, come invece pensava Platone. Per me l’anima è il software del corpo, cioè la sua mente conscia e inconscia, che si forma e si sviluppa nel corpo a partire dal codice genetico, e si dissolve con la sua morte.
Tutto ciò che un essere umano comunica agli altri ha un fine nascosto, spesso inconfessabile, spesso nascosto anche al comunicatore: quello di influenzare, secondo i propri desideri (spesso incofessabili), i pensieri, i sentimenti e i comportamenti dei destinatari della comunicazione.
Ci sono persone belle che presumono di essere brutte, persone brutte che presumono di essere belle, persone sapienti che presumono di essere ignoranti, persone ignoranti che presumono di essere sapienti, persone buone che presumono di essere cattive, persone cattive che presumono di essere buone ecc.
Il fatto che le coscienze siano modificabili e manipolabili (attraverso anestesie, droghe, ipnosi, educazione, propaganda, esperienze in generale, ecc.) dovrebbe farci dubitare dell'affidabilità, del potere e della libertà delle coscienze stesse, a cominciare dalla propria. La coscienza, come il cervello, ha plasticità e rigidità.
Nelle riflessioni e nelle discussioni mi pare che manchi generalmente una cosa per me fondamentale: la consapevolezza del fatto che i nostri pensieri non sono volontari, ma pilotati da meccanismi inconsci. Ci si illude di avere un controllo sulle parole da pensare o dire e sulle immagini mentali da vedere, ma questa è, a mio parere, una illusione.
Credo che il dialogo tra un credente e un non credente sia nel migliore dei casi inutile ed innocuo, nel peggiore dei casi letale. Più che di dialogo (tra sordi) c'è bisogno di reciproca tolleranza. Non intendo il dialogo in generale tra credenti non credenti, che ci deve essere, ma il dialogo specifico su temi religiosi, teologici, ovvero sulla filosofia, psicologia e psicopatologia della religione.
Ogni essere umano, per ogni altro, è una possibile fonte di bene e male, cioè di piacere e dolore, gioia e sofferenza, premura e disturbo, cooperazione e competizione, favore e ostilità, ansia e sicurezza, stress e serenità, accoglienza ed esclusione, dominazione e sottomissione, protezione e violenza, verità e falsità, ecc.. L'arte di vivere consiste nel trovare il modo di ottenere dagli altri il massimo bene e il minimo male possibili.
Condividere il tempo significa fare esperienza delle stesse cose alle stesso momento con altre persone; significa partecipare, cioè far parte, insieme ad altri, di uno stesso accadimento; significa essere in un processo insieme ad altri, non da soli. La solitudine è infatti mancanza di condivisione del tempo. L'evento che viene condiviso può essere più o meno favorevole e più o meno gradito a ciascun partecipante, per questo a volte si preferisce la solitudine nonostante il bisogno di condivisione.
Non tutto ciò che uno scienziato dice è necessariamente scientifico. Un'affermazione ha validità scientifica solo quando è condivisa dalla maggior parte degli scienziati. Non basta avere un titolo accademico per fare scienza, e su certe cose gli scienziati non sono tutti d'accordo. Inoltre ci sono scienziati che da principi "scientificamente" dimostrati traggono conseguenze non scientifiche e tutte da dimostrare, come ad esempio per quanto riguarda la fisica quantistica e l'epigenetica. Infatti, la fisica quantistica non dimostra che la "telepatia" sia possibile, né l'epigenetica che i figli possano ereditare dai genitori nozioni o abilità che questi hanno appreso.
Per spirituale io non intendo ciò che intendono le religioni o i movimenti spiritualisti, ma semplicemente ciò che non è né materiale, né informazione, ma qualcosa di cui non sappiamo nulla se non gli effetti. La questione è dunque se noi ammettiamo o escludiamo che possano esistere cose che non conosciamo e la cui natura sia diversa dalle nature che conosciamo. Io credo che ciò non si possa escludere. Per esempio, come spiegare la coscienza? Come spiegare l'origine del mondo? Possono esistere cose che non possiamo conoscere? Ecco queste cose io chiamo spirito. Quindi un concetto in senso "negativo". Altro esempio, i sentimenti. Di essi sappiamo molto, sappiamo perfino come stimolarli, cosa succede nel cervello quando si provano i sentimenti, ma non sappiamo nulla della loro essenza e origine, ovvero della loro essenza originaria. In altre parole, per me spirito è ciò che non possiamo conoscere (in quanto essenza originaria), ma di cui possiamo vedere e persino misurare gli effetti.
50 di 5308 aforismi     Mostra come lista