5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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La verità è scandalosa e arrogante.
Gli stupidi non vedono gli inganni, e li propagano.
Se gli altri non ti capiscono, cerca tu di capire loro.
Ognuno ha la sua storia intrecciata con quelle degli altri.
Intelligenza è fare le domande giuste al momento giusto.
Qualsiasi immagine è bella se ben inquadrata e ben incorniciata.
Capire le logiche del proprio inconscio permette di correggerle.
A che serve l'Uomo? A che serve la formica? La risposta è la stessa.
Capire quando e cosa è bene tacere è più importante che saper parlare bene.
L'uomo è l'animale più pericoloso. Per l'ambiente, per gli altri e per se stesso.
Il male è tutta colpa della nostra interdipendenza. Anche tutto il merito del bene.
Con l'aumentare delle nostre conoscenze diminuisce la nostra certezza di giudizio.
Non conviene dire agli altri cose più intelligenti di quanto essi siano in grado di capire.
I bisogni indotti sono mezzi diventati fini. I mezzi sono intercambiabili, i fini sono fissi.
Ogni volta che sento o vedo un messaggio pubblicitario, perdo un po' di fiducia nell'umanità.
Sapere che certe idee sono false è più importante che sapere che certe altre idee sono vere.
Vorrei aver letto tutti i libri del mondo, per capire cosa c'è nella mente di persone di ogni tipo.
Il male è doppiamente male quando è nascosto, triplamente quando viene fatto passare per bene.
Conoscendo gli altri (in termini di somiglianze e di differenze) conosciamo anche noi stessi, e non viceversa.
Collezionare e condividere cose buone, belle e utili è un'ottima soluzione contro l'alienazione e l'isolamento.
Ci sono tre diversi tipi di eroi: gli eroi dell'obbedienza, quelli della ribellione e quelli della creazione di nuove regole.
La gente acquista certi prodotti per la loro utilità pratica e/o perché essi esprimono appartenenze a certi insiemi sociali.
Ciò che percepiamo, sentiamo, vediamo, ricordiamo sono costruzioni della nostra mente più o meno corrispondenti alla realtà.
Per essere felici è necessario sapere (o illudersi) di essere compresi, accettati, assolti, approvati, amati da almeno una persona amata.
Una cosa che ogni umano si chiede (consciamente o inconsciamente) è: Che posso fare per farmi apprezzare maggiormente dagli altri?
Noi umani non sappiamo tutto ciò che facciamo, né perché lo facciamo, né le conseguenze di ciò che facciamo, ma ci illudiamo di saperlo.
Pochi hanno il coraggio di trovare brutte, cose che quasi tutti trovano belle, e, viceversa, di trovare belle, cose che quasi tutti trovano brutte.
Per essere considerato rilevante da una persona devi essere riconosciuto da essa come suo leader, suo seguace, suo compagno, suo cliente o suo fornitore.
Pensare consiste nel leggere la propria memoria e nel reagire ad ogni parola, frase, immagine, ricordo secondo la propria mappa cognitivo-emotivo-motiva.
Quando due persone interagiscono, il risultato dell'interazione dipende soprattutto dalla speciale combinazione delle loro mappe cognitivo-emotivo-motive.
Ogni elemento culturale (per esempio una canzone) può costituire un punto di convergenza o divergenza sociale, di comunità o estraneità di gusto e appartenenza.
Ad ogni cosa che vedo o che sento ho una certa reazione cognitivo-emotiva automatica e involontaria. Posso cambiarla? Voglio cambiarla? Quanto? Quanto? Dove? Come?
Il metodo più facile per non perdere in un conflitto è non competere, ma in certi casi la competizione è imposta dall'avversario, e non competere comporta il soccombere.
Ci sono persone che non riescono a sopportare i disagi e i doppi vincoli della nostra civiltà, e per avere un po' di pace si rifugiano nella follia, nell'illusione, nell'allucinazione ecc.
Così come chi investe in borsa si informa sui prezzi correnti dei vari titoli finanziari, cosi chi investe in relazioni sociali si informa sul valore corrente delle varie persone per gli altri.
L'uomo è l'unico animale capace di creare linguaggi simbolici. Perciò esistono tante lingue umane, mentre gli altri animali parlano una sola lingua e non hanno bisogno di apprenderla.
Tra due opzioni scegliamo sempre quella che, tutto sommato, ci appare al tempo stesso, consciamente o inconsciamente, nel presente e nel futuro, la più piacevole e la meno dolorosa.
Il Natale è una promessa di felicità, di fraternità, di comunità, di pace e di regali. A parte i regali ai bambini, normalmente la promessa non viene mantenuta e dal giorno dopo tutto torna come prima.
Presentarsi, aprirsi agli altri è rischioso, perché gli altri potrebbero non amare ciò che di noi mostriamo. D’altra parte è difficile, se non impossibile, incontrando gli altri, nascondere loro i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
Siamo circondati, sommersi da falsità, a cominciare dalla pubblicità commerciale, dalla propaganda politica, dal proselitismo religioso e dalle opinioni delle masse amplificate dai social media. È difficile difendersi da tali falsità senza isolarsi.
La funzione del giurista (giudice o avvocato) è importante dal punto di vista sociale ma anche esistenziale, perché decide cosa si può e non si può fare, cosa si deve e non si deve fare. Si tratta infatti di restringere o ampliare la nostra libertà.
L'umiltà è considerata una virtù perché ognuno è preoccupato di mantenere più alto possibile il suo rango sociale, Infatti ci rilassiamo quando gli altri si mostrano umili, e ci mettiamo sulla difensiva e/o offensiva quando gli altri ostentano superiorità.
Secondo me l'inconscio non è "strutturato come un linguaggio" (come affermava Lacan), ma è una macchina (o sistema, in senso cibernetico) e in quanto tale usa un linguaggio, anzi, più linguaggi, per le comunicazioni interne (tra le sue parti) e con l'esterno.
Dire che facciamo una cosa per amore è una banalità, una ovvietà, e non significa nulla. Sarebbe invece interessante sapere perché amiamo o odiamo qualcosa. Infatti l'amore e l'odio non sono cause prime, ma conseguenze di altre cause che raramente vengono investigate.
Ognuno sa che non tutti siamo ugualmente intelligenti (in senso cognitivo), ma nessuno accetta l’idea terrificante di avere un’intelligenza inferiore alla media, e di non essere perciò in grado di capire cose che altri capiscono. Infatti la maggior parte della gente sopravvaluta la propria intelligenza.
Ad ogni livello di astrazione si perde qualcosa, si perdono variazioni in quanto si generalizza. Le astrazioni d'altra parte servono proprio a questo, a farci parlare col minor numero di parole possibile. Le astrazioni economizzano i discorsi nell'intenzione (che spesso è una illusione) di dire tanto con poco.
Io cosciente = sentimento + coscienza + volontà. Nessuna di queste tre entità servirebbe a qualcosa, né perciò avrebbe ragione di esistere, senza le altre due. Infatti, ciascuna di esse coopera con le altre per esercitare la sua funzione. L'io cosciente non è qualcosa di diverso o separato dalle altre tre entità, ma la loro somma.
Ciò che intendo per inconscio non è solo l'inconscio freudiano, né ciò che abbiamo dimenticato o di cui ci vergogniamo, ma un organismo attivo multi-agente, che comunica col resto del corpo e con l'io cosciente, in ogni momento, e li condiziona. Volendo semplificare molto direi che si tratta di un sistema complesso di automatismi involontari e inconsapevoli, di vario tipo, sia psicomotori che emotivi e cognitivi.
La grande importanza che gli umani, per identificare una persona, hanno sempre dato ai suoi possedimenti (sin da quando esiste la proprietà privata) è testimoniata dal fatto che i nomi dei nobili venissero comunemente trasformati in quelli dei loro possedimenti, preceduti dalla particella "di", "de", "von" ecc. (a seconda della lingua), spesso anche senza. Per esempio, Camillo Benso, conte di Cavour, è più spesso chiamato semplicemente Cavour.
Ciò di cui non si parla è più importante di ciò di cui si parla. Per esempio, non si parla abbastanza del fatto che inconsciamente ogni umano tende ad ottenere e/o a difendere una posizione più alta possibile nella gerarchia intellettuale e morale della società in cui vive. Ma questa motivazione è rimossa dalla coscienza, e pochi la "confessano". Io la confesso pubblicamente, e cerco di controllarla per quanto posso. Il paradosso è che confessando questa "colpa" mi pongo in una posizione intellettualmente e moralmente superiore nei confronti di chi non la confessa e divento dunque arrogante, come chiunque pensi di saperla più lunga di qualcun altro. Insomma, non si esce da questa maledetta tragicommedia umana, molto umana.
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