5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Ogni azione è una reazione.
Smettere di dare è come togliere.
Ognuno è schiavo e padrone della propria mente.
L'inconscio è, per lo più, ex conscio automatizzato e dimenticato.
Il sole continuerà a sorgere e a tramontare incurante delle mie pene.
Il mio comportamento è influenzato da quello degli altri, e viceversa.
Siamo sistemi che interagiscono secondo programmi che possiamo modificare solo in parte.
Ci sono appartenenze impossibili da cambiare, altre che possono essere cambiate parzialmente.
Per l'inconscio tutto ciò che facilita la socializzazione è buono, tutto ciò che la ostacola cattivo.
Si dovrebbe prendere sul serio solo il dolore e ciò che lo causa. Di ogni altra cosa si dovrebbe ridere.
Governare un popolo è più difficile che governare se stessi, e l'uomo è incapace di governare se stesso.
I nostri organismi interagiscono con i loro ambienti per conservarsi e riprodursi, finché non si disgregano.
Cambiare il software è molto più facile che cambiare l'hardware, a condizione che si conosca il software.
Due persone sono unite nella misura in cui condividono certe gerarchie etiche, estetiche, logiche e politiche.
Quando il più debole non riconosce la superiorità del più forte, il più forte fa la guerra al più debole, e la vince.
La scienza ha i suoi limiti, ma al di fuori di essa si può dire tutto e il contrario di tutto perché ogni verifica è impossibile.
È molto più facile cambiare la mente di un robot che quella di un essere umano. Per questo i robot hanno tanto successo.
In democrazia la colpa delle disfunzioni sociali è sempre della maggioranza, perché in democrazia la maggioranza prevale.
Credere di essere più liberi di quanto realmente si è può avere conseguenze dolorose, come pure credere di esserlo di meno.
Succede a volte che l'amore che uno dà non sia considerato tale da chi lo riceve, ma qualcosa di cui farebbe volentieri a meno.
Per ogni umano è importante sapere cosa gli appartenga e a cosa egli appartenga, e cosa appartenga agli altri e a cosa gli altri appartengano.
Quando la volontà dell'io cosciente e quella dell'inconscio si combattono, alla fine vince sempre la seconda perché questa manipola la prima.
La questione non è se l'anima esista o no, ma se sia mortale o immortale. Per Nietzsche, le anime esistono e sono mortali come lo sono i corpi.
Quel che accade, accade perché può o deve accadere secondo le leggi della fisica e del caso, e secondo le logiche delle menti degli esseri viventi.
L'appartenenza ad un insieme sociale non è un fatto binario (sì/no). Si può appartenere in una certa misura, che varia dallo zero al cento per cento.
Questionario sulle interazioni: con chi/cosa ho interagito, sto interagendo, voglio interagire, in che tipo di interazione, in quali ruoli, a quali scopi?
Ognuno vorrebbe (consciamente o inconsciamente) avere un certo dominio su ogni altro, nei limiti del possibile, cioè nei limiti consentiti dall'altro.
Un individuo può agire, verso gli altri, nei seguenti possibili modi: condividere, cooperare, competere, ignorare, adattarsi, imporsi, isolarsi, emigrare.
Ogni esperienza è estremamente limitata. Infatti non si può fare esperienza di tutta la realtà intorno a noi, ma solo di alcuni aspetti molto piccoli di essa.
Ogni sapere la cui verità non può essere dimostrata con il metodo scientifico è oggetto di filosofia. In altre parole, qualsiasi filosofia consiste in saperi opinabili.
Il massimo della ciarlataneria è la promessa del Paradiso come ricompensa per l'obbedienza alle disposizioni di chi si presenta come intermediario tra Dio e l'uomo.
Un essere umano nel corso di una giornata ha bisogno di diverse cose, e la frustrazione di un bisogno non può essere compensata dalla ipersoddisfazione di un altro.
In ogni momento la mia coscienza e il mio inconscio combattono per il controllo della mia persona. Il mio corpo è un campo di battaglia. Normalmente l'inconscio prevale.
Pragmatismo in sintesi: Non importa ciò che siamo, ma ciò che facciamo, ovvero come interagiamo col resto del mondo, e come soddisfiamo i bisogni della nostra persona e quelli altrui.
Nessuna simulazione, nessuna interazione asincrona, virtuale o immaginaria con una persona non presente fisicamente può sostituire il piacere di un'intima interazione dal vivo con una persona reale congeniale.
È possibile controllare le proprie risposte emotive? Ovvero trovare il lato positivo in ciò che ci disturba e il lato negativo in ciò che ci attrae? Penso di sì, e credo che sia un esercizio utile per diventare più saggi.
Contrariamente a quello che ha detto un personaggio di Dostoevskij, la bellezza non salverà il mondo. Infatti da sempre la bellezza è stata usata come strumento di potere e di manipolazione dell'uomo sull'uomo.
Sempre più persone, per non sentirsi in colpa, affermano che la colpa non esiste, che nessuno è colpevole, che il giudizio morale non ha senso, e che nessuno dovrebbe giudicare moralmente, né gli altri, né se stesso.
Necessità (leggi della fisica), caso (aleatorietà dei fenomeni microscopici) e volontà (intenzionalità delle menti) sono i tre fattori che, in proporzioni variabili, determinano gli avvenimenti che hanno l'uomo come protagonista.
Le persone si possono classificare secondo un continuum ai cui estremi ci sono l'intellettuale e il muscolare. Il primo preferisce scommettere sulla capacità e la bellezza dell'intelligenza, il secondo sulla forza e la bellezza fisica.
Ci ricordiamo facilmente dove abbiamo comprato ciò che possediamo, perché acquisire il possesso di qualcosa è un atto di rilevanza sociale, che cambia, seppur di poco, il nostro status. Perciò ogni acquisto è accompagnato da un certo grado di piacere.
Una cosa (qualsiasi cosa, oggetto, macchina, informazione, idea, persona, meme ecc.) è tanto più importante e valida quanto più è efficace nel facilitare e rendere produttive le interazioni tra le persone che la usano o la condividono, in termini di soddisfazione dei loro bisogni e desideri.
Quanto più noi contribuiamo alla soddisfazione dei bisogni altrui, tanto più gli altri, in teoria, dovrebbero essere disposti a contribuire alla soddisfazione dei bisogni nostri. Tuttavia la contabilità dei contributi è sempre soggettiva, e spesso non c'è equilibrio tra il bene fatto e quello ricevuto.
L'uomo, essendo più forte fisicamente, ha soggiogato la donna e l'ha ridotta a sua schiava. Perché da sempre i forti sottomettono i deboli (anche se molti lo trovano ingiusto o fingono di trovarlo ingiusto). Oggi che la forza fisica è meno importante per il successo, la donna si sta lentamente emancipando.
Il poeta è un giocatore di parole. Il gioco consiste nel mettere insieme parole in modo bello e suggestivo. Parole che da sole avrebbero solo un significato letterale, inserite in un bella composizione evocano emozioni libere dai vincoli della coerenza logica e contribuiscono ad una coerenza estetica.
Se la società è miserabile, non è colpa degli atti criminali (che sono una minoranza degli atti umani), ma dell'idea molto diffusa che la morale debba consistere solo in divieti e non in obblighi. È facile astenersi dal compiere crimini, difficile fare qualcosa di utile per la società al di là dei propri interessi.
Il modo in cui Il filosofo esamina le questioni filosofiche e ne discute dipende dai suoi neuroni, dalla sua psiche, dalla sua forma mentis, dalle informazioni depositate nella sua mente, dai suoi bias ecc. anche se si illude di pensare in modo "assolutamente" vero. Il filosofo che trascura la psicologia è mentalmente zoppo e mezzo cieco.
Ogni conoscenza è tautologica, cioè si riferisce ad altre conoscenze, senza le quali è impossibile. Per esempio, per conoscere il tempo abbiamo bisogno di conoscere lo spazio e viceversa e non credo che 'conosceremo' mai lo spazio/tempo come entità unica. Anche i concetti di finito e infinito sono tautologici, perché l'uno può essere definito solo in relazione (negazione) all'altro.
Condividere il tempo significa fare esperienza delle stesse cose alle stesso momento con altre persone; significa partecipare, cioè far parte, insieme ad altri, di uno stesso accadimento; significa essere in un processo insieme ad altri, non da soli. La solitudine è infatti mancanza di condivisione del tempo. L'evento che viene condiviso può essere più o meno favorevole e più o meno gradito a ciascun partecipante, per questo a volte si preferisce la solitudine nonostante il bisogno di condivisione.
La nostra meta dovrebbe essere il livello meta. Infatti, crescere intellettualmente comporta il salire al livello meta in ogni attività mentale in cui ciò sia possibile. Esempi:
Metapensiero: pensiero sul pensare.
Metaidea: idea sulle idee.
Metadomanda: domanda sul fare domande.
Metalogica: logica sulle logiche.
Metaapprendimento: apprendere ad apprendere.
Metaschema mentale: Uno schema mentale di cui fanno parte degli schemi mentali.
Metainganno: inganno sull'inganno, ad esempio negare l'inganno.
Metaillusione: illusione sull'illusione, ad esempio illudersi di non essere illusi.
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