5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Conoscere serve a meglio interagire.
Comprare qualcosa è anche un rituale.
La scienza si occupa di causalità, non di finalità.
La felicità dipende anche dai pensieri che pensiamo.
I sentimenti sono il capro espiatorio di ogni immoralità.
La trascendenza si rivela a chi ci crede, come i fantasmi.
Non ci sono per nessuno, disse Dio dopo aver creato il mondo.
Nessuno ha completamente ragione, e ognuno ha le sue ragioni.
Chi teme di contraddirsi non potrà mai scrivere una buona poesia.
La speranza non risolve i problemi, ma aiuta a sopportare le pene.
Felicità è continuare ad avere ciò di cui si continua ad aver bisogno.
Il pensiero è una scansione cosciente della memoria, guidata dai sentimenti.
Nessun discorso è conclusivo, perché ogni risposta solleva una nuova domanda.
È impossibile capire la politica, l'economia e la religione senza capire la psicologia.
Una paura può essere vinta solo da una paura più grande o da un incentivo più potente.
Per stare in pace con gli altri non basta tollerare i loro difetti. È necessario non vederli.
Le reazioni (o risposte) emotive precedono e influenzano quelle semantiche e cognitive.
Per un credente Dio è il punto di partenza, per un ateo è un punto a cui non si può arrivare.
Per liberarsi dall'ansia è necessario conoscerne le vere cause, in modo da evitarle o distruggerle.
Lo spirito è forte ma la carne è debole, e quanto più debole è la carne, tanto più forte è lo spirito.
È quasi impossibile cambiare una mente già formata, a meno che essa non desideri essere cambiata.
Cambiare un dettaglio senza cambiare la struttura portante è a volte impossibile, o di cattivo gusto.
I miei pensieri non sono coerenti e non voglio che lo diventino. Perché la coerenza è una schiavitù.
Il termine «generale» indica l'apice di una gerarchia, sia nel mondo militare che nella logica dei discorsi.
Un modo sicuro per rendersi antipatici a qualcuno è dimostrare di avere un'intelligenza maggiore della sua.
L’uomo fa quel che vuole, ma non sa perché vuole quel che vuole, e probabilmente preferisce non saperlo.
Quando vedo folle di persone entusiasmarsi per eventi che mi lasciano indifferente o mi irritano, mi sento solo e triste.
Per risolvere i quotidiani doppi vincoli della nostra civiltà, molti ricorrono all'autoinibizione (inconscia) della propria capacità critica.
Per essere simpatici bisogna avere il coraggio di mostrare le proprie fragilità, non indossare corazze e non mostrare risentimento per chi è più forte.
Una persona di una certa intelligenza convivere difficilmente con una molto più intelligente perché non tollera di aver sempre torto in caso di disaccordo.
Come ci insegna George Herbert Mead, nella nostra mente vive ed opera l'Altro generalizzato, con cui l'inconscio dialoga continuamente, e da cui prende ordini.
Quando non si riesce ad avere buone relazioni reali, ci si accontenta di buone relazioni virtuali o immaginarie, come quelle offerte dalla letteratura e da internet.
L'uomo è sempre impegnato ad affermare e confermare la propria identità sociale, sia mentre interagisce con altri, sia quando è solo, in attesa dei prossimi incontri.
Quando al buon cristiano capita qualcosa di buono, lui ringrazia Dio per il dono che da Lui ha ricevuto. Quando gli capita una disgrazia, lui dice che Dio è misterioso.
Credere che la propria famiglia, la propria comunità, la propria nazione siano migliori delle altre è l'errore più comune e più stupido in cui incorrono gli esseri umani.
L'immaginazione non ha limiti e non è soggetta a critiche. Per molti (me compreso) è una consolazione, un conforto. Tuttavia io cerco di distinguere tra realtà e immaginazione.
In passato quasi tutte le donne pensavano che fosse meglio essere serve di un uomo che restare nubili. Oggi molte donne non la pensano così, e non tutti gli uomini lo hanno capito.
Nella mente umana c'è un congegno che, alla percezione della bellezza, inietta nel cervello una certa quantità di droga stupefacente che dà piacere, allevia il dolore, e allenta le autocensure consce e quelle inconsce.
Cosa dire, cosa non dire, come dirlo, come non dirlo, cosa fare, cosa non fare, come farlo, come non farlo, come presentarsi, come non presentarsi: sono domande che il nostro inconscio si pone quando interagiamo con altre persone.
Una stampante 3D è una dimostrazione pratica di come certe informazioni possano dare forma alla materia. Un'altro esempio è il DNA. Altri esempi sono le religioni, le ideologie, gli insegnamenti e i costumi, che danno forme alla storia umana.
L'uomo è l'animale più stupido e malvagio, specialmente quando è organizzato in società, in quanto crede nelle cose più assurde e teme le verità che lo riguardano. Oggi in Nigeria un uomo è stato condannato a 24 anni di reclusione per blasfemia.
Se è vero che l'uomo è un animale sociale, esso ha una profonda paura (conscia o inconscia) di essere escluso dalla società. Infatti gran parte del suo comportamento è motivato dalla ricerca della sicurezza contro il rischio dell'esclusione sociale.
Se è vero che abbiamo un assoluto bisogno di interagire con altri umani, siamo motivati a fare qualunque cosa favorisca direttamente o indirettamente tale interazione, e ad evitare di fare qualunque cosa la ostacoli direttamente o indirettamente.
Ci hanno insegnato a non mentire ma poi abbiamo imparato che dire ciò che pensiamo è sconveniente. Molti sono incapaci di gestire questa contraddizione e per questo evitano di pensare, oppure non fanno altro che infastidire gli altri svelando i loro inganni.
La volontà consiste nell'imposizione di un certo progetto a una o più cose e/o persone. Lo stesso soggetto può essere oggetto della volontà. L'esercizio di una volontà è l'effetto di un comando programmato nell'ambito di un sistema cibernetico biologico o tecnologico.
Lo scopo principale di un essere umano è avere successo nei propri rapporti con gli altri. Infatti la mente umana si osserva, si giudica e si corregge in funzione del proprio successo nei rapporti con gli altri, ovvero della propria capacità di ottenere dagli altri ciò di cui ha bisogno.
Una competizione può essere più o meno violenta. In una competizione non violenta si stabiliscono regole (obblighi e divieti) che i contendenti devono rispettare. Tuttavia, ci può essere violenza nello stabilire le regole, nel senso che ognuno vorrebbe stabilire regole a sé più favorevoli.
È l'inconscio che stabilisce per primo cosa sia per noi conveniente o sconveniente, e ce lo dice scatenando le emozioni di attrazione e repulsione sulla base del suo giudizio, che noi subiamo. Per esempio, per l'inconscio è sconveniente qualsiasi comportamento che rischia di isolarci socialmente, di farci escludere dalla comunità, di farci disapprovare.
Un essere umano non può ignorare gli altri, perché dipende da loro. Può scegliere le persone con cui interagire, ma non può fare a meno di interagire con qualcuno, né può ignorare le esigenze delle persone con cui interagisce. Il suo comportamento è dunque un compromesso tra le proprie esigenze e quelle delle persone con cui ha scelto di interagire o con cui è costretto a farlo.
Ogni essere umano ha una certa idea della società in cui vive, dei ruoli che ciascuno vi esercita e di quelli che ciascuno vorrebbe esercitarvi, a cominciare da se stesso. Le differenze tra i presunti ruoli attuali di ciascuno e quelli da lui desiderati costituiscono le dinamiche psicologiche individuali e sociali. Tuttavia le idee sui ruoli attuali e quelli desiderati possono essere ingannevoli e illusorie, ovvero più o meno realistiche.
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