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La cultura è contagiosa, nel bene e nel male.
La vita è adesso. Il passato e il futuro sono solo idee.
Ognuno giudica ogni altro ed è giudicato da ogni altro.
L'umiltà altrui piace molto a chi ha poco di cui vantarsi.
La morale dei forti è incompatibile con quella dei deboli.
Ognuno valuta ogni altro più o meno rispetto a ogni altro.
Ci sono persone che conoscono solo la legge del più forte.
Omettendo parti della realtà si può dimostrare qualsiasi tesi.
Siamo comandati da ciò che ci attrae e da ciò che ci repelle.
Se il cervello serve a sopravvivere, il mio, finora, ha funzionato bene.
Chi gioca a carte scoperte con uno che gioca a carte coperte è perdente.
La storia di una persona comincia dai suoi geni e continua con le sue esperienze.
Tutto ciò che avviene è naturale e ha senso, anche se appare innaturale e insensato.
Ognuno vede e non vede, nota e non nota, ciò che gli conviene per la propria tranquillità.
Il nostro presente deve essere coerente con il nostro passato, e il nostro futuro con il nostro presente.
Ogni cosa può essere collegata con ogni altra cosa ma non sempre il collegamento è utile o significativo.
Le persone che puntano tutto sulla loro bellezza non hanno altro da offrire che la loro bellezza (finché dura).
Dovremmo chiederci quanto la società in cui viviamo sia malata, perché vivere in una società malata ci ammala.
La mia mente cambia continuamente, perché è il risultato delle mie esperienze e ogni mia nuova esperienza la trasforma.
Nel giudicare la verità e il valore di un discorso siamo normalmente influenzati dalla reputazione dell'oratore e dell'autore.
Per definizione, l'irrazionale non può tener contro del razionale, ma il razionale può e dovrebbe tener conto dell'irrazionale.
I concetti-chiave della natura umana: emozione, appartenenza, interazione, cooperazione, autorità, gerarchia, competizione.
Conosciamo i nostri bisogni attraverso il piacere e il dolore che proviamo quando sono, rispettivamente, soddisfatti e insoddisfatti.
L'uomo entra, la donna ospita. L'uomo sceglie dove entrare, la donna sceglie chi ospitare. È una faccenda genitale, ormonale e sociale.
Un essere umano che non studia la natura umana ritiene di sapere già tutto ciò che è importante sapere su tale argomento, ovvero su di sé e sugli altri.
È interessante la diversità di opinioni sul senso della vita da parte di noti intellettuali e artisti. Non ci preoccupiamo dunque se non abbiamo idee chiare in proposito.
In cosa pensi di essere superiore alla media? In cosa inferiore? Non dirlo, pensalo soltanto, perché dalla risposta dipende gran parte del tuo carattere e del tuo comportamento.
La storia ci insegna che né il comunismo, né il fascismo sono possibili se non vengono sostenuti da una dittatura, anche se possono avere origine da una democrazia disordinata.
La vita è interazione, e la qualità della vita dipende dalla qualità delle interazioni. Perciò è importante che queste siano indagate e studiate. Tale è lo scopo della filosofia sistemica.
Il "mi piace" nei social network risponde ad un bisogno fondamentale dell'uomo, quello di essere gradito ad altri. Vuoi fare felice una persona? Dille che la gradisci, manifestale gratitudine.
Il Natale è una promessa di felicità, di fraternità, di comunità, di pace e di regali. A parte i regali ai bambini, normalmente la promessa non viene mantenuta e dal giorno dopo tutto torna come prima.
Scienziati e filosofi non sono tutti uguali: ognuno di essi è in parte geniale e in parte sciocco, in parte saggio e in parte stolto, in parte onesto e in parte disonesto, in proporzioni diverse da persona a persona.
Se troviamo insensato un certo comportamento è solo perché non siamo abbastanza intelligenti o sapienti per comprenderlo, per vederne il senso, ovvero la causa e/o il fine. Solo ciò che è casuale non ha senso.
Ci sono due tipi di pazzie: quelle che tendono a inibire e quelle che tendono a liberare. Per il pazzo "inibito" la società è piena di persone senza freni morali, per il pazzo "liberato" essa è piena di persone represse.
Ognuno desidera qualcosa dagli altri ed è oggetto di desideri da parte degli altri. I comportamenti degli uni verso gli altri sono orientati alla soddisfazione di tali desideri e dipendono da come e quanto questi vengono soddisfatti.
Libertà è non sottomettersi ad alcuna disciplina e non rispettare alcuna regola, alcun limite, alcuna autorità. Ma è anche la facoltà di scegliere l’autorità o la disciplina a cui sottomettersi, vale a dire la facoltà di rinunciare alla propria libertà.
È impossibile distinguere l'essere dall'apparire, perché l'essere si deduce dall'apparire. Infatti non possiamo conoscere l'essenza delle cose ma solo le loro relazioni e interazioni con il resto del mondo, nella forma e nella misura in cui ci appaiono.
Una causa di infelicità è il non essere la persona che si vorrebbe essere. Ma perché un essere umano vorrebbe essere diverso da ciò che è? Forse perché si illude che se fosse diverso (nel senso di una certa diversità) gli altri lo rispetterebbero o lo amerebbero maggiormente.
Una madre non nutre i suoi piccoli perché li ama, ma perché ha bisogno di nutrirli e, come per tutti i bisogni, prova piacere quando lo può soddisfare e dolore quando non può. Dietro ciò che viene chiamato amore c'è sempre un bisogno, innato o acquisito, di dare e/o ricevere.
Certe idee, certe forme culturali, sono buone non in se stesse, ma nella misura in cui ci aiutano a migliorare i nostri rapporti con gli altri, cioè nella misura in cui possono costituire un ponte e uno strumento per comunicare e interagire efficacemente e costruttivamente con gli altri.
Sentirsi dire «non ti amo» è percepito da molti come offensivo. È per questo che l'assenza di amore è generalmente nascosta. Infatti non siamo liberi di non amare qualcuno senza pagarne le conseguenze. D'altra parte non siamo nemmeno liberi di amare chiunque a nostro piacimento
Quando non possiamo o non desideriamo interagire con persone reali, interagiamo con persone interiorizzate. Il passaggio dal primo al secondo tipo di interazione è segnato dalla tristezza e dalla frustrazione di non poter interagire con persone che ci piacciono in modi che ci piacciono.
Una competizione può essere più o meno violenta. In una competizione non violenta si stabiliscono regole (obblighi e divieti) che i contendenti devono rispettare. Tuttavia, ci può essere violenza nello stabilire le regole, nel senso che ognuno vorrebbe stabilire regole a sé più favorevoli.
Per me ciò che conta non è la dimensione dell'io, ma la sua qualità, e la costante presenza degli "altri". Non amo il concetto di "noi" perché presuppone un conflitto tra "noi" e "loro", e una fusione che annulla l'io. Per me la vita si gioca tra l'io e gli altri, in un sano ed equilibrato rapporto tra l'io e gli altri. Entrambi esigono e meritano rispetto.
In senso assoluto ogni cosa o persona è ugualmente importante o ugualmente non importante. In senso relativo una certa cosa o persona può essere più o meno importante relativamente a un certo scopo. È perciò importante sapere distinguere l'ambito dell'assoluto da quello del relativo. In realtà tutto ciò che un essere umano può conoscere è relativo. Pertanto ogni importanza apprezzabile da un essere umano è relativa.
Ogni essere umano ha una certa idea della società in cui vive, dei ruoli che ciascuno vi esercita e di quelli che ciascuno vorrebbe esercitarvi, a cominciare da se stesso. Le differenze tra i presunti ruoli attuali di ciascuno e quelli da lui desiderati costituiscono le dinamiche psicologiche individuali e sociali. Tuttavia le idee sui ruoli attuali e quelli desiderati possono essere ingannevoli e illusorie, ovvero più o meno realistiche.
La teologia è anti-scienza, apologia della fede cieca e dell'incoerenza logica, glorificazione dell'irrazionalità e sfida contro il buon senso. Se il Dio studiato dai teologi esistesse veramente, per farsi conoscere non avrebbe bisogno di sedicenti dotti che spiegano le sue intenzioni con argomenti tanto assurdi da richiedere l'inibizione del giudizio critico per essere compresi. Un Dio che prima ci dà l'intelligenza, poi ci chiede di non usarla.
E’ difficile mentire agli altri senza mentire anche a se stessi. Per essere convincenti dobbiamo credere in ciò che diciamo agli altri, anche se si tratta di falsità. Infatti, se nella nostra mente coltivassimo due diverse versioni dei fatti, una vera a nostro uso e una falsa per gli altri, finiremmo per fare confusione tra di esse e rivelare inavvertitamente agli altri ciò che vogliamo tener loro nascosto, oppure per credere in alcune delle falsità che diciamo.
Le persone «autosufficienti» o «autosoddisfacenti» in senso lato, cioè quelle che hanno la capacità di procurarsi piacere e sussistenza da soli, senza l'aiuto o il contributo di altre persone, sono viste come asociali e antipatiche da coloro che non possono fare a meno degli altri per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tali «autosufficienti» sono una piccola minoranza della gente e non sono nemmeno sicuro che esistano, in quanto penso che nessuno possa essere sempre autosufficiente.
Le interazioni tra esseri viventi sono regolate dai rispettivi software, i quali determinano il comportamento, cioè cosa cercare (ovvero le motivazioni e gli interessi) e come reagire ai vari stimoli o input. Le motivazioni di due esseri viventi possono essere tra di loro più o meno sinergiche ("win-win") o conflittuali. In caso di conflitti ciascuna parte può cercare di indurre o costringere il software dell'altra ad adattarsi ai propri desideri, oppure indurre o costringere il proprio software ad adattarsi a quelli dell'altra. La condizione umana è caratterizzata infatti da una continua dialettica tra i software delle persone che interagiscono, che può essere più o meno violenta.
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