5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Meglio perdere tempo che usarlo male.
La razionalità è un terreno di competizione.
L'uomo è l'unico animale che piange e ride.
Se i politici fossero sinceri, pochi li voterebbero.
Produzione e consumo si adattano reciprocamente.
Il passato e il caso determinano il presente e il futuro.
Per fare una democrazia ci vuole un popolo democratico.
Abbiamo bisogno di qualcuno peggiore di noi per sentirci migliori.
Sulla questione del libero arbitrio ognuno dovrebbe parlare per sé.
La storia di ciascuno ha avuto inizio da un miscuglio casuale di geni.
Capire un discorso non implica essere d'accordo con il suo contenuto.
Tendiamo a considerare vero ciò che ci piace, e falso ciò che non ci piace.
Dietro le forme si nascondono le formule e gli algoritmi che le hanno generate.
Sulla causa del mondo non sappiamo nulla. Su di essa possiamo solo fantasticare.
In ogni momento il nostro inconscio decide di cosa (non) dobbiamo essere coscienti.
Noi siamo i modi in cui interagiamo col nostro ambiente sociale, naturale e mediatico.
Ognuno, per ogni altro, può essere utile, dannoso, gradevole, sgradevole, indifferente ecc.
Tutto ciò che interessa gli altri è per me interessante, anche solo perché interessa gli altri.
Le relazioni e le interazioni tra esseri viventi sono relazioni e interazioni tra algoritmi adattivi.
C'è un limite alla quantità di cambiamento interno ed esterno che un essere umano possa tollerare.
Siamo come gli attori della commedia dell'arte, che improvvisano su un canovaccio scritto dalla Natura.
L'umorismo di un personaggio è una tensione e un'oscillazione tra la sua rispettabilità e la sua irrispettabilità.
Nuove interessanti forme o idee possono nascere da nuovi incontri e nuove connessioni tra vecchie forme o idee.
Se l'evoluzione ha reso l'uomo sensibile alla bellezza forse essa comporta un vantaggio adattivo per la nostra specie.
Non ci sarà pace nel mondo finché ci saranno persone che credono di avere certi diritti e privilegi per volontà di Dio.
Si può credere in qualche dio anche senza essere religiosi, così come si può essere religiosi senza credere in qualche dio.
Ogni umano può favorire od ostacolare la soddisfazione dei bisogni di altri umani, contribuendo così alla loro felicità o infelicità.
Il pensiero è intrinsecamente limitato, insufficiente, e in quanto tale ingannevole, dato che possiamo pensare solo poche cose simultaneamente.
L'autoinganno è normale. Tutti ci autoinganniamo perché è l'inconscio che decide di cosa dobbiamo essere consapevoli e di cosa non dobbiamo esserlo.
Ogni umano chiede e offre qualcosa agli altri, ma lo fa in modo per lo più confuso, nascosto e inconsapevole, rendendo difficili le interazioni cooperative.
Quando sento qualcuno parlare io so che ciò che dice non è la verità, ma la razionalizzazione di una verità.
Lo stesso vale per ciò che penso e che dico.
La vita umana oggi: otto miliardi di portatori di bisogni e desideri. Bisogni e desideri da comprendere, conciliare, regolare e soddisfare per quanto possibile.
Sapere in ogni momento cosa ci manca e cosa ci è di troppo, ovvero di cosa abbiamo bisogno e cosa abbiamo in eccesso, è essenziale per una vita soddisfacente.
Siamo tutti marionette guidate dai meccanismi neurologici del piacere e del dolore e dalla previsione del piacere e del dolore, ognuno con le sue particolari mappe sentimentali.
Immaginare un farmaco o un apparato elettronico che inibisca ogni sentimento di repulsione rispetto a qualunque cosa si stia vedendo, pensando o immaginando. Spaventoso, vero?
Ė inutile e insensato discutere su ciò che una cosa è o non è. Si dovrebbe invece discutere su come una cosa si comporta, cioe sui modi in cui essa interagisce con il resto del mondo.
Ognuno definisce l'amore come gli pare, per cui è inutile discuterne. Amore è una parola che andrebbe vietata per la confusione che genera, ma io stesso mi dimentico di non usarla.
Per l'inconscio, qualsiasi evento che implica un aumento dello status della propria persona rispetto alle altre è fonte di gioia in quanto provoca un aumento della secrezione di dopamina.
Chi non è affiliato a qualche fan-club (politico, religioso, filosofico, sportivo, estetico ecc.) non esiste socialmente se non come consumatore ed (eventualmente) fornitore di beni o servizi.
Da quando ho letto la "Semantica generale" di Alfred Korzybski, uso la logica non aristotelica, in cui il principio di non contraddizione ("tertium non datur") non solo non vale, ma è una iattura.
Ogni entità va posta in un certo spazio, in un certo tempo, e in relazione con certe altre entità, vale a dire in un certo contesto. Un'entità senza contesto non significa nulla, non produce nulla, e non serve a nulla.
I commercianti sono le persone più realiste e pragmatiche che ci siano, perché sono abituati a fornire ai clienti solo ciò che i clienti chiedono, e propongono solo merci e servizi capaci di soddisfare i bisogni dei clienti.
Un giornale, un libro, un messaggio pubblicitario, un discorso, consistono in insiemi di parole (con o senza immagini) interconnesse, che mirano a interconnettere i corrispondenti concetti nel sistema nervoso del lettore.
Ci sono almeno due modi di leggere una notizia: (1) acquisire le informazioni che essa contiene ritenendole vere e utili, e (2) farsi domande sull'attendibilità e sull'utilità delle informazioni, e sugli interessi che esse favoriscono.
Possiamo essere consapevoli delle nostre attrazioni, repulsioni, piaceri e dolori, ma non dei motivi per cui certe cose ci attraggono e certe altre ci repellono, e dei motivi per cui certe cose ci fanno godere e certe altre ci fanno soffrire.
Per me morire è tornare dove si era prima di nascere. Una situazione di pace assoluta ed eterna momentaneamente disturbata da una vita infinitamente breve rispetto all'eternità. Per questo non sono preoccupato di dover morire. Spero solo di non soffrire troppo prima del congedo.
La missione del messia Gesù è fallita definitivamente. Insistere con il vangelo cristiano è ormai solo una perdita di tempo e un'illusione. Abbiamo bisogno di nuove idee, nuove filosofie, nuove ideologie, anzi, abbiamo bisogno di metaidee, metafilosofie, metaideologie e, al limite, metareligioni.
Se l'inconscio di una persona è mal formato, spesso lo è anche il suo conscio. Penso infatti che l'io cosciente e l'inconscio si influenzino reciprocamente nel bene e nel male. D'altra parte, a mio avviso, la maggior parte della gente non sa pensare in modo efficace ed efficiente per soddisfare al meglio i propri bisogni, dato che questi, quando sono politicamente scorretti, sono spesso rimossi nell'inconscio.
La differenza tra piacere e gioia è che il primo è causato dall'assunzione fisica di qualche sostanza o da un contatto fisico, mentre la seconda è causata dalla percezione di informazioni simboliche che promettono o anticipano un piacere. Tuttavia piacere e gioia spesso si confondono, nel senso che un piacere può essere causa di gioia per il suo significato simbolico, e una gioia può essere causa di piacere in quanto anticipazione o promessa di piacere fisico.
Secondo me non abbiamo bisogno della verità oggettiva (altrimenti la società sarebbe perfetta) ma di una verità che soddisfi i nostri bisogni, una verità "aggiustata", a noi favorevole, coerente con i nostri schemi mentali. Amiamo la verità solo nella misura in cui ci aiuta a sopravvivere, a vincere i nostri nemici e a soddisfare i nostri bisogni, in particolare quello di essere accettati, rispettati e amati dagli altri. Tutto ciò che va in direzione opposta, che ci fa star male, lo neghiamo, non lo vediamo, lo mistifichiamo.
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