5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Ognuno si comporta secondo certi modelli.
Nessuno dice tutta la verità e solo la verità.
I bisogni sono i principi e i motori della vita.
Dietro ogni ideale si nasconde una gerarchia.
Potere e volere si influenzano reciprocamente.
È facile odiare il male. Più difficile è amare il bene.
La mente fa progetti mentre il corpo vive alla giornata.
L'io cosciente dice "vorrei", ma l'inconscio dice "voglio".
Spesso, per non offendere, bisogna nascondere la verità.
I pensieri sono cause e conseguenze di processi biologici.
Le uniche persone al riparo dalle critiche sono quelle mai nate.
Ogni persona è un romanzo vivente, un libro più o meno aperto.
Oltre che agli autori di buoni testi, i meriti vanno a chi li diffonde.
È possibile che miliardi di persone credano a cose false? Sì, è normale.
La posizione gerarchica di una persona è relativa ad ogni altra persona.
Io faccio quel che faccio perché sento "automaticamente" il bisogno di farlo.
Quanto più una cosa o una persona ci valorizza, tanto più noi la valorizziamo.
La libertà è un'illusione, sebbene qualcosa ci costringa a credere che non lo sia.
Basta leggere la Bibbia (tutta) e si diventa subito atei. È semplicemente incredibile!
Gli eventi non sono predeterminati, ma determinati, ovvero causati da leggi o logiche.
Ognuno narra il mondo a suo modo, secondo le proprie capacità e le proprie convenienze.
In un certo senso (quello dell'appartenenza) andare ad un concerto è come andare a messa.
Ognuno reca in sé un computer interiore, che decide in ogni momento cosa fare e cosa pensare.
I nostri principali desideri sono appartenenza, status e libertà. Soddisfarli tutti insieme è impossibile.
Molte discussioni sono gare a cui la sa più lunga, ovvero a chi è più meritevole di onori e di autorità.
L'understatement è l'arte di non fare pesare le proprie doti, il proprio valore, le proprie superiorità.
Gli altri non desiderano il nostro cambiamento a meno che non sia in una direzione a loro favorevole.
Ciò che abbiamo in mente quando pensiamo alla realtà non è la realtà, ma la nostra mappa della realtà.
Anche una cosa senza senso, se viene condivisa, acquista un senso in quanto fattore di coesione sociale.
Ogni essere umano è portatore di bisogni e di una certa capacità di soddisfare o frustrare quelli propri e altrui.
Noi facciamo ciò che facciamo per ottenere un piacere (fisico o mentale) o per evitare un dolore (fisico o mentale).
Coloro che sono senza peccato tendono a disprezzare tutti gli altri. Altrimenti non avrebbero motivo di mantenersi puri.
Non esistono valori assoluti. Il valore di una cosa è sempre relativo a qualche fine, ovvero varia a seconda del fine considerato.
Ogni libro sacro ha qualcosa di buono e qualcosa di nefasto. Ognuno fa la cernita della parte "buona" a modo suo, a sua convenienza.
Ogni forma o espressione culturale è un invito all'imitazione, alla conformazione, alla condivisione, all'interazione secondo certe logiche.
Gli esseri umani sono dominati da forze irrazionali e conservatrici, come l'amore, l'istinto del potere e la paura dell'isolamento e del cambiamento.
L'attrazione fisica per persone di sesso opposto non termina quando termina la capacità di riproduzione o la capacità di provare piacere sessuale.
Un artista è una persona capace di conferire bellezza a qualunque idea o progetto, anche a quelli più malvagi e più malsani facendoli apparire desiderabili.
Abbiamo paura di capire ciò che ci fa paura, perché per capire qualcosa dobbiamo avvicinarci ad essa, ma abbiamo paura di avvicinarci a ciò che ci fa paura.
Quando proviamo piaceri o dolori non sappiamo quali siano le rispettive cause, ma le attribuiamo alle situazioni nelle quali i piaceri e i dolori si presentano.
Le parole possono avere effetti di enorme portata. Infatti, milioni di persone hanno ucciso o si sono fatte uccidere in nome di libri come la Bibbia, il Corano, Il Capitale, Mein Kampf ecc.
Per libertà di pensiero non dovremmo intendere l'assenza di divieti di pensare a particolari temi o di credere in particolari cose, ma la facoltà di pensare al di fuori degli schemi condivisi e consueti.
Beati gli animali non umani perché non hanno fini inutili. Il guaio dell'uomo è che confonde fini utili e sani con fini inutili e nocivi, e perde tempo a inseguire fini inutili e nocivi invece di concentrarsi su quelli utili e sani.
La ricerca della verità non è un obiettivo prioritario dell'uomo. Infatti l'uomo cerca la verità non per la verità in sé, ma cerca quelle verità che possono essergli utili per risolvere problemi, per competere, o per ottenere prestigio.
Non abbiamo bisogno di certi oggetti, né di certe situazioni in senso statico, ma di certi processi e delle interazioni che li sostengono. Certi oggetti e certe situazioni sono utili nella misura in cui facilitano le interazioni di cui abbiamo bisogno.
La nostra società ci ammala, perciò dobbiamo difenderci dalla sua tossicità. A tale fine dobbiamo evitare di accettare acriticamente ciò che altri propongo, di credere acriticamente a ciò che altri dicono, e di imitare acriticamente ciò che altri fanno.
Se confrontiamo le informazioni provenienti da un paese dove c'è libertà di espressione con le informazioni provenienti da un paese dove non c'è libertà di espressione e ogni notizia viene censurata dal governo, quali informazioni sono secondo voi più affidabili?
Nulla è assoluto, tutto è relativo. Relativo alle relazioni. Ogni relazione è circolare. Ciò che è influenzato influenza a sua volta ciò che lo influenza. Ciò che non è in relazione con altre cose, che non influenza altre cose, che non è influenzato da altre cose, non esiste.
Pensare è come scandire una memoria, è come il lavoro della puntina di diamante che scorre tra i solchi di un disco che gira su un grammofono. Quella puntina può generare un suono, più o meno semplice, alla volta. Per percepire il contenuto completo del disco completo bisogna aspettare che la puntina lo percorra tutto, e alla fine ci resterà un vago ricordo di ciò che abbiamo ascoltato, filtrato dalla nostra sensibilità e dalle nostre preferenze.
Radio, televisione e giornali ci manipolano perché decidono cosa udiamo, vediamo e leggiamo, ci addestrano alla passività sensoriale e culturale, ci guidano e orientano, ci danno una visione della realtà semplicistica, riduttiva e tendenziosa e godono di prestigio, autorità e credibilità pari alla dimensioni delle loro audience.Non ho citato il web perché è uno strumento attivo, che ci costringe a scegliere cosa vogliamo leggere, udire, vedere. Anche se gli irriducibili trovano il modo di usarlo passivamente e, una volta scelto il canale, si prendono ciò che passa il convento.
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