5308 aforismi scelti a caso da un totale di 5308, e ordinati per lunghezza
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Io valuto te, tu valuti me.
Morire è un dovere biologico e sociale.
Ognuno vorrebbe essere favorito da ogni altro.
Il soggetto possiede l'oggetto e/o è posseduto da esso.
Solo ciò che è casuale è illogico. Tutto il resto è logico.
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare.
Dei verbi, il tempo che preferisco è l'infinito, perché è infinito.
Una delle principali differenze umane è il grado di conformismo.
L'inconscio è, per lo più, ex conscio automatizzato e dimenticato.
La morte ci fa paura, o ci attrae, anche perché ci rende tutti uguali.
Dio, salvaci da quelli che prendono troppo sul serio la loro religione.
L'uomo è sempre occupato ad imitare qualcun altro, ma non vuole ammetterlo.
Per star bene bisogna liberare ciò che è troppo legato e legare ciò che è troppo libero.
Sono malate le menti e le società in cui il piacere è disprezzato e il dolore apprezzato.
I sentimenti sono reali ma ciò che sentiamo non corrisponde necessariamente alla realtà.
Ci sono persone che soffrono volontariamente per dimostrare di essere vittime di qualcuno.
Parlare male di qualcuno è un modo per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità.
Non posso apprezzare chi non mi apprezza, e non posso essere apprezzato da chi non apprezzo.
L'uomo è schiavo di se stesso, cioè del proprio corpo, delle proprie memorie, delle proprie logiche.
Certe forme d'arte ci piacciono perché ci mostrano che c'è qualcuno mentalmente più disturbato di noi.
Le energie che i giovani usano verso l'esterno, i vecchi le usano solo per sostenere il proprio corpo cadente.
In ogni momento decidiamo involontariamente quanto farci dirigere dalla coscienza e quanto dall'inconscio.
È evidente che il comportamento degli altri verso di me dipende *anche* dal mio comportamento verso di loro.
Se pensare è come immaginare di vedere un film, le persone più creative tendono a immaginare film sempre diversi.
Vedendo una persona, chiedersi: che bene può farmi? Che male può farmi? Che bene posso farle? Che male posso farle?
Per molte religioni uccidere è un grave peccato, tranne quando lo si fa in nome di Dio, nel qual caso si guadagna il Paradiso.
Arriva un momento, nella vita di ogni essere vivente, in cui non vale più la pena di vivere. Molti muoiono prima di tale momento.
Può una persona capace di libero arbitrio e di autogoverno interagire con una che ne è incapace senza che questa ne sia spaventata o turbata?
Dobbiamo giudicare meglio, non giudicare meno. Astenersi abitualmente dal giudizio è immorale perché la morale si esercita attraverso il giudizio.
L'appartenenza ad un insieme sociale non è un fatto binario (sì/no). Si può appartenere in una certa misura, che varia dallo zero al cento per cento.
Io credo che teologia e filosofia siano incompatibili. Per la prima Dio è il punto di partenza, per la seconda Dio o la sua negazione il punto di arrivo.
Noi umani crediamo in ciò che ci conforta. Che sia vero o falso ci interessa poco. Invece per gli oltreumani la verità è più importante del conforto momentaneo.
A mio parere, la saggezza implica la capacità e l'abitudine di esplorare, sorvegliare e valutare le risposte cognitivo-emotive proprie e altrui agli stimoli esterni e interni.
Considero le religioni organizzate strumenti per limitare l'intelligenza della persone e renderle in tal modo più facilmente governabili, come pecore accudite da pastori.
Data la nostra interdipendenza, ognuno di noi vorrebbe influenzare a proprio favore i sentimenti, i pensieri e i comportamenti altrui, con qualsiasi mezzo a propria disposizione.
La spontaneità, intesa come comportamento libero, è una illusione. Quando siamo spontanei siamo in realtà guidati da programmi inconsci e involontari, ovvero dalle nostre abitudini mentali.
Ogni persona è oggettivamente l'insieme dei modi in cui interagisce con il resto del mondo e con se stessa, e, soggettivamente, come se stessa e le altre persone pensano (ognuna a suo modo) che essa sia.
Noi umani abbiamo un assoluto bisogno di interagire, ma non con chiunque e non in qualunque modo. Perciò la nostra mente è sempre occupata a scegliere con chi interagire e in quali modi, e a negoziare i modi preferiti con le persone preferite.
Ogni essere vivente è soggetto e oggetto di attrazioni e repulsioni nei confronti di altri esseri (viventi e non viventi). Tra due esseri viventi ci possono essere attrazioni e repulsioni più o meno intense, più o meno reciproche e più o meno consapevoli.
Immagina di essere poco intelligente, poco istruito, poco esperto, poco abile, senza capacità critica, gentile, benevolente e in cerca della benevolenza altrui. Questo è l'atteggiamento giusto da tenere in conversazioni generiche con persone qualsiasi.
Noi tendiamo a pensare che se una persona ha detto alcune cose vere e importanti, tutto ciò che quella persona dice sia vero e importante, e viceversa, se una persona ha detto alcune cose false o non importanti, tendiamo a pensare che tutto ciò che essa dice sia falso o non importante.
La gente ha bisogno di partecipare periodicamente ad attività comuni che non richiedano impegni preventivi né successivi, abbiano un costo moderato e compatibile con la propria condizione economica e non mettano a confronto o in discussione le proprie capacità e qualità intellettuali e morali.
Quando facciamo una cosa di un certo tipo, ci qualifichiamo come appartenenti alla categoria di persone che fanno quel tipo di cose, con tutti gli attributi socialmente pregevoli e spregevoli del caso. Per questo siamo indotti consciamente o inconsciamente a fare o a non fare cose di un certo tipo.
Le domande sono più importanti delle risposte. Molti non fanno domande perché sono così arroganti da credere di sapere tutto ciò che occorre sapere per vivere bene, oppure perché hanno paura di essere considerati più sciocchi o ignoranti degli altri. E così molti restano sciocchi e ignoranti per paura di fare domande.
Gli esseri non viventi si scambiano pacchetti contenenti materia ed energia. Gli esseri viventi si scambiano pacchetti contenenti materia, energia e informazione. I pacchetti che gli umani si scambiano possono contenere anche titoli convertibili in materia, energia e informazione, cioè denaro, obbligazioni e partecipazioni.
Le miserie della nostra società non sono il risultato della lotta tra il bene e il male (vinta dal male), ma di lotte tra stupidità e intelligenze, tra diverse stupidità, tra diverse intelligenze e tra diversi egoismi. In questo quadro si formano alleanze e cooperazioni a fini competitivi. Una cooperazione senza fini competitivi è rara e perciò nobile.
La capacità critica è la capacità di rilevare incongruenze, discrepanze, contraddizioni, illogicità, inganni, illusioni, mistificazioni, dissimulazioni, ipocrisie nei discorsi e nei comportamenti di esseri umani. Si tratta di una dote innata legata all'intelligenza, che può essere incentivata o disincentivata, promossa o inibita mediante un'educazione ad hoc.
A mio parere, sin dalla nascita, con i propri comportamenti, ognuno cerca, consciamente o inconsciamente, di influenzare i comportamenti altrui a proprio piacimento, per soddisfare i propri bisogni e desideri. Se faccio o non faccio, dico o non dico certe cose, come reagiranno gli altri versi di me? Questa è la domanda fondamentale su cui la nostra psiche si è costruita.
Oggi se un bambino vede l'immagine di un impiccato forse prova un sentimento di repulsione o di rabbia verso quell'espressione di violenza. Ma se lo stesso bambino fin dalla nascita fosse stato abituato a vedere immagini e statuette di impiccati, rimarrebbe del tutto indifferente di fronte ad un'ulteriore statuetta di impiccato. È ciò che è avvenuto con i crocifissi. L'immagine di un crocifisso dovrebbe farci riflettere, ma prima ancora dovrebbe farci soffrire. Ma questo non è possibile se da sempre vediamo crocifissi dappertutto.
Sia l'Antico che il Nuovo testamento contengono affermazioni sagge e altre stolte, verità e falsità, dolcezze e orrori. L'errore è pensare che questi testi siano completamente buoni o completamente cattivi, completamente veri o completamente falsi, completamente giusti o completamente sbagliati. L'importante è saper distinguere cosa c'è di buono, cosa di cattivo e cosa di irrilevante; cosa di giusto e cosa di sbagliato, ovvero di ingiusto. Ma purtroppo il sacro non si può mettere in discussione, non si può criticare, non si può esaminare razionalmente, richiede la "fede", e allora si prende per buono anche ciò che è cattivo, si finisce per giustificare cose sbagliate, per "interpretare" in senso positivo anche ciò che è negativo.
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