5268 di 5268 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Se fossi Dio, mi vergognerei.
Ogni mezzo è anche un fine.
L'autostima si deve meritare.
I giudizi qualificano chi li esprime.
La meditazione può essere un rituale.
La filosofia non serve se non viene applicata.
Ogni filosofo dà una versione diversa dei fatti.
Il trionfo della ragione consiste nel riconoscimento dei suoi limiti.
L'uomo è programmato, ma il suo programma si aggiorna continuamente.
Se pensare ci fa star male, non bisogna pensare meno, ma pensare meglio.
Per poter dare bisogna prima ricevere, e ognuno dà in base a ciò che ha ricevuto.
Non si può costringere nessuno a dialogare, a rispondere alle nostre domande, a comprenderci.
Ciò che una cultura ignora, nega o proibisce può essere più importante di ciò che essa afferma.
Sentimento: associazione di una certa idea con l'aspettativa di una certa dose di piacere o dolore.
La varietà delle culture è dovuta a imitazioni mal riuscite, deviazioni e miscugli di culture precedenti.
La psicologia indaga ciò che non sappiamo e a cui non pensiamo, che tuttavia determina i nostri pensieri.
La coscienza (cioè l'io cosciente) è un simulatore più o meno realistico della realtà passata, presente e futura.
Ciò che crediamo di sapere è quasi tutto di seconda mano, cioè è ciò che qualcun altro dice, non la verità in sé.
L'uomo è un animale narratore, l'unico animale capace di inventare e narrare storie, e di credere che siano vere.
Quando moriamo torniamo ad essere ciò che eravamo prima di essere concepiti. Perciò non dovremmo aver paura di morire.
Il successo di un umano si misura con la quantità di umani i cui bisogni e desideri egli è riuscito a soddisfare, incluso se stesso.
Più si è intelligenti, istruiti, liberi, economicamente sicuri e in salute, più si è corresponsabili dello stato della società in cui si vive.
Quanto meno una persona è dotata di cultura scientifica, tanto più tende a dare credito a teorie non scientifiche o anti-scientifiche.
Siamo schiavi di madre natura che ci fa fare ciò che vuole usando le leve del piacere e del dolore, dell'attrazione e della repulsione.
È nelle difficoltà che l'uomo mostra il meglio e il peggio di sé. Quando non ci sono grossi problemi tutti sembrano buoni e intelligenti.
Fare qualcosa insieme a qualcuno è più prudente che farla da soli. Infatti nel primo caso si dispone già dell'approvazione implicita di qualcuno.
La primavera non sarebbe così bella se non fosse preceduta dall'inverno.
E il paradiso non sarebbe così bello se non fosse preceduto dall'inferno.
Ogni umano vorrebbe occupare un certo posto nella società, ma tale desiderio è realizzabile solo se gli altri membri della società glielo permettono.
Non siamo "noi" a decidere cosa vogliamo, ma un insieme di cose dentro di noi che interagiscono automaticamente con un insieme di cose al di fuori di noi.
Per cambiare una cosa bisogna immaginarla diversa nelle sue interazioni con il resto del mondo e chiedersi se le nuove interazioni immaginate sono sostenibili.
Io giudico gli altri e gli altri mi giudicano. Da questi giudizi dipendono le nostre relazioni, e dalla qualità delle nostre relazioni dipendono i nostri piaceri e dolori.
Ognuno si preoccupa di come gli altri lo valutano, ma ognuno ha i suoi propri altri, con i propri valori e i propri criteri di valutazione, diversi da persona a peresona.
Gli imbecilli, i cretini, gli stupidi ci sono sempre stati e sempre ci saranno in ogni società, in una proporzione che varia da cultura a cultura. Certi partiti politici hanno l'abilità di riunirli in forze politiche.
Nel rapporto tra due umani, ognuno di essi dovrebbe chiedersi: che cosa il mio interlocutore gradirebbe che io gli dicessi o gli facessi? E che cosa io gradirei che il mio interlocutore mi dicesse o mi facesse?
I commercianti sono le persone più realiste e pragmatiche che ci siano, perché sono abituati a fornire ai clienti solo ciò che i clienti chiedono, e propongono solo merci e servizi capaci di soddisfare i bisogni dei clienti.
Il corso del nostro pensiero è influenzato dagli stimoli esterni che percepiamo e dai sentimenti più o meno piacevoli o dolorosi suscitati dai luoghi mentali che attraversiamo procedendo in una rete di percorsi predefiniti.
Così come possiamo allenarci con esercizi fisici per migliorare la nostra forma fisica, così possiamo allenarci con esercizi mentali per migliorare la nostra forma mentale, da cui dipende anche la forma mentale della società.
Non fare ad altri ciò che ti renderebbe antipatico ai loro occhi.
Non fare ad altri ciò che non possono capire.
Non fare ad altri ciò che non ti hanno chiesto di fare.
Non fare ad altri ciò che non possono sopportare.
Ciò che oggi è nel cuore, all'inizio era nella testa. Ciò che oggi è inconscio all'inizio era conscio. È l'abitudine che rende spontanee, involontarie, automatiche, acritiche, inconsce cose che inizialmente erano volontarie e consapevoli.
Cosa ci resta nei rapporti umani se smettiamo di fare filosofia, cioè di discutere di cosa sia vero o falso, buono o cattivo, bello o brutto, giusto o sbagliato? Non ci resta che discutere di chi sia vincente o perdente, per diventare seguaci dei vincenti.
L'uomo è costretto a interagire con i suoi simili, ma le sue possibilità di scelta circa le persone con cui interagire e i modi in cui farlo sono molto limitate, perché presuppongono che anche la controparte sia disposta ad interagire con lui e nei modi da lui desiderati.
L'amore verso qualcosa potrebbe sussistere per una proprietà transitiva, ovvero, ad esempio, A ama B perché attraverso B può ottenere C che è il vero oggetto del suo amore o desiderio. In tal caso può succedere che A è conscio dell'amore per B ma inconscio del suo amore o desiderio per C.
A chi sono utile? Chi mi è utile? A chi potrei essere utile? Chi potrebbe essermi utile? Queste sono domande che ogni essere umano dovrebbe farsi, se è vero che, in quanto umani, siamo tutti interdipendenti, ovvero ognuno ha bisogno che qualcuno gli sia utile per soddisfare i propri bisogni e desideri.
Non esistono cause prime: ogni causa è conseguenza di una o più altre cause. L'uovo è prodotto dalla gallina, e la gallina è prodotta dall'uovo. La società è formata dagli individui, e gli individui sono formati dalla società. L'io cosciente è influenzato dall'inconscio, e l'inconscio è influenzato dall'io cosciente. La natura è piena di relazioni causali circolari.
Quando pensiamo dovremmo pensare che il nostro pensiero è estremamente limitato rispetto alla complessità della realtà sia esterna che interna, delle quali il pensiero può afferrare solo pochissimi aspetti. Quindi non solo dobbiamo esercitarci all'autocritica come persone, ma dobbiamo ricordarci di criticare il nostro stesso pensiero in quanto insufficiente per natura.
L'enorme successo della televisione in tutto il mondo è dovuto alla sua capacità di facilitare la condivisione di contenuti culturali e mentali tra grandi quantità di persone. Infatti l'uomo ha un profondo e irresistibile bisogno di condividere i contenuti della sua psiche con altre persone, perché la psiche è una costruzione sociale fondata sulla condivisione di linguaggi e di modelli di pensiero e di comportamento.
L'amore di cui tanti parlano è volontario o involontario? Se è volontario, non amare è una scelta responsabile e quindi una colpa. Se è involontario non è una soluzione di cui siamo responsabili. L'amore è un concetto che ognuno definisce come gli pare, come gli conviene. Infatti non esiste una definizione scientifica, oggettiva dell'amore. Dissertare d'amore è una faccenda da poeti, romanzieri, religiosi e politicanti, non da sociologi o scienziati.
Ho notato che tutte le religioni e le filosofie spiritualiste aspirano ad una collettivizzazione delle proprie credenze, fino al punto che la comunanza della credenza è per i credenti ancora più importante della credenza stessa. Infatti il credente soffre per il fatto che qualcuno non condivida la sua credenza, e cercano di convertirlo se possibile. Quando si rendono conto che una conversione è impossibile, rinunciano ad un ulteriore proselitismo e considerano il non credente un minus habens e un potenziale o effettivo nemico.
Se potessimo controllare volontariamente le nostre reazioni emotive e i nostri sentimenti (nel senso di attivare o inibire a volontà i nostri sentimenti e le nostre emozioni) conquisteremmo il mondo, ma diventeremmo disumani. Tuttavia, suppongo che un minimo autocontrollo emotivo sia possibile per qualcuno, per brevi lassi di tempo. Potrebbe essere molto utile a scopo psicoterapeutico e di automiglioramento in quanto potrebbe farci vedere le cose, le persone, il bene e il male in modo diverso, più reale, più acuto e più profondo, non filtrato né manipolato dai sentimenti e dalle emozioni.
Ciò di cui non si parla è più importante di ciò di cui si parla. Per esempio, non si parla abbastanza del fatto che inconsciamente ogni umano tende ad ottenere e/o a difendere una posizione più alta possibile nella gerarchia intellettuale e morale della società in cui vive. Ma questa motivazione è rimossa dalla coscienza, e pochi la "confessano". Io la confesso pubblicamente, e cerco di controllarla per quanto posso. Il paradosso è che confessando questa "colpa" mi pongo in una posizione intellettualmente e moralmente superiore nei confronti di chi non la confessa e divento dunque arrogante, come chiunque pensi di saperla più lunga di qualcun altro. Insomma, non si esce da questa maledetta tragicommedia umana, molto umana.
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