5004 di 5004 aforismi scelti a caso e ordinati per lunghezza
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Il piacere sta nel fare, non nel fatto.
Abbiamo il diritto di non voler sapere?
Pensare è parlare con persone immaginarie.
Il denaro è il sangue della società industriale.
Cosa posso cambiare? Cosa non posso cambiare?
Illudersi sapendo di illudersi è una vetta della filosofia.
I gusti condivisi sono gioiosi, quelli non condivisi tristi.
Capire il mondo significa capire le logiche che lo animano.
La fragilità è spesso causa di timidezza e di introversione.
Per certe persone libertà significa diritto di imporre agli altri i propri valori.
Più che un'autocritica individuale, dovremmo fare un'autocritica collettiva.
Troppa verità, tutta insieme, fa male a chi non vi è abituato. La verità va presa a piccole dosi.
Io non ho inventato nulla. Ho solo messo in un ordine a me congeniale cose inventate da altri.
L'uomo fa di necessità virtù, e di virtù difetti, specialmente quando le virtù non sono necessarie.
Ogni umano detesta e teme coloro che rivelano, direttamente o indirettamente, le sue inferiorità.
Una volta arte e bellezza andavano sempre insieme. Da quasi un secolo hanno preso strade diverse.
Siamo dominati da piacere e dolore, attrazione e repulsione. Ragione e volontà sono al loro servizio.
Ogni umano è un particolare compromesso tra ciò che vuole il proprio inconscio e ciò che vogliono gli altri.
La maggior parte di ciò che avviene nella nostra mente è involontario, e a volte contrario alla nostra volontà.
La vita di un essere umano è un compromesso tra ciò che lui vuole essere e ciò che gli altri vogliono che lui sia.
L'uomo si abitua a tutto, anche alla bruttezza, all'ignoranza, alla violenza, alla schiavitù, alla solitudine, al dolore.
Gli eroi, cioè coloro che rischiano la loro vita a favore di quella altrui, sono rari. Alcuni li lodano, pochissimi li imitano.
Le persone si differenziano (tra l'altro) nella loro propensione a mettere in discussione la propria visione del mondo e di se stessi.
Le relazioni e le interazioni tra entità (persone, cose, informazioni, algoritmi, luoghi ecc.) sono più importanti delle entità stesse.
Se è vero che il pensare dipende dal linguaggio, la ricchezza dei pensieri di una persona dipende dalla ricchezza del proprio vocabolario.
La logica di un essere umano è un percorso ad ostacoli: ci sono assiomi, postulati e cognizioni che non possono essere messi in discussione.
L'intelligenza è anche la capacità di distinguere tra i fenomeni e tra i concetti, ovvero di percepire le differenze nelle forme e nei contesti.
Capire un fenomeno significa rispondere alla domanda: perché, come, quando, e come parte di quale sistema e di quale processo esso avviene?
Se il popolo vuole la dittatura come mezzo per avere ordine e sicurezza, l'avrà. Nessuno potrà impedirlo, nemmeno la costituzione più democratica.
Molti non sanno distinguere il valore dal prestigio, nel senso che attribuiscono valore solo a ciò che è prestigioso, cioè solo a ciò a cui molti altri attribuiscono valore.
Il nostro bisogno di comunità ci induce ad amare tutto ciò che ci accomuna agli altri, mentre il nostro bisogno di competizione ci induce ad amare tutto ciò che ci avvantaggia rispetto agli altri.
Le differenze più importanti tra gli umani sono costituite dalle rispettive valutazioni, ovvero dalle cose e persone che ciascuno trova attraenti o repellenti, e dalla misura delle valutazioni stesse.
L'uomo definisce oggetti, crea categorie e stabilisce l'appartenenza di certi oggetti a certe categorie. Allo stesso tempo l'uomo prende atto di oggetti, categorie e appartenenze definiti da altri.
Se non avessimo alcun bisogno o desiderio da soddisfare, alcun problema da risolvere, alcun nemico contro cui combattere, la nostra vita sarebbe vuota, insignificante, insensata, stupida, noiosa, invivibile.
Gesù disse: "Chi non è con me è contro di me". Una conseguenza logica di questa prescrizione è: "Chi non è nemico dei miei nemici è mio nemico". Idee di questo genere sono carburante per guerre a tutti i livelli.
Ci sono due tipi di pazzie: quelle che tendono a inibire e quelle che tendono a liberare. Per il pazzo "inibito" la società è piena di persone senza freni morali, per il pazzo "liberato" essa è piena di persone represse.
È istintivo, automatico, involontario disprezzare le idee altrui che contrastano con le proprie e, quel che è peggio, disprezzare gli autori e ripetitori di tali idee. Dobbiamo fare un grande sforzo di volontà per ostacolare tale tendenza.
L'inconscio tiene la contabilità dei debiti e dei crediti sociali, in senso lato, includendo tutto ciò che uno ha ricevuto dagli altri e che ha dato agli altri da quando è nato. Molti sottostimano i propri debiti e sovrastimano i propri crediti.
Perché a certe persone piacciono certe cose e altre no? È una domanda che pochi si fanno e a cui è molto difficile rispondere. Eppure penso che conoscere almeno in parte la risposta a questa domanda potrebbe aiutarci a vivere meglio.
Molti sono così ingenui da non capire che dare il potere ad un dittatore, sia pure attraverso un voto democratico, è una strada senza ritorno, perché poi non sarà più possibile toglierglielo, anche se quello dovesse dare segni di pazzia. È ciò che sta avvenendo oggi in Russia.
"Normale" non significa "sano". Sano è chi non soffre se non in misura occasionale, giustificata e proporzionata rispetto alle cause. Ci sono società, come la nostra, dove è "normale" avere disturbi mentali, soffrire per motivi irrazionali, ovvero cercare ciò che fa male e non cercare ciò che fa bene.
Ad ogni livello di astrazione si perde qualcosa, si perdono variazioni in quanto si generalizza. Le astrazioni d'altra parte servono proprio a questo, a farci parlare col minor numero di parole possibile. Le astrazioni economizzano i discorsi nell'intenzione (che spesso è una illusione) di dire tanto con poco.
Quando vediamo una persona sconosciuta ci chiediamo (consciamente o inconsciamente): cosa abbiamo in comune? Come potremmo cooperare? Cosa mi potrebbe offrire? Cosa le potrei offrire? Di cosa potremmo parlare? Come potremmo interagire? Quanto siamo compatibili? In cosa siamo incompatibili?
Un’opera d’arte è, a mio avviso, una composizione (cioè una configurazione, un mettere insieme) di forme elementari tale da costituire una forma complessa con un certo stile, cioè rispettando certe regole formali in termini di obblighi, divieti e libertà, per quanto riguarda sia le forme elementari che quella complessa.
Il libero arbitrio (ammesso che esista) consiste nello scegliere in quale ambiente stare, se interagire o non interagire, con chi interagire o non interagire, e se continuare o smettere di interagire. Durante l'interazione, infatti, prevalgono gli automatismi della nostra mente, e il libero arbitrio non può essere esercitato.
Il verbo essere dovrebbe essere usato il meno possibile. Al suo posto sarebbe meglio usare verbi come fare, agire, dare, prendere, inviare, ricevere, percepire, copiare, comunicare, rispondere. Il verbo essere non aiuta a capire la realtà. Questa, infatti, consiste in relazioni e interazioni, che il verbo essere non può descrivere.
La follia e la stupidità non sono fenomeni binari (per cui uno sarebbe sano o malato di mente, intelligente o stupido), ma fenomeni quantitativi. Intendo dire che siamo tutti, in misura variabile, pazzi e stupidi, chi più, chi meno, a volte di più, a volte di meno. Lo stesso vale per la consapevolezza di essere parzialmente pazzi e stupidi.
Nessuna cosa è buona sempre. Ciò che oggi è buono, domani sarà noioso o insufficiente, e perciò non sarà ripetuto nella stessa forma o quantità, fatta eccezione per i riti, i comandamenti morali e le tradizioni popolari, in quanto forme imposte dalla comunità. Siamo dunque condannati a cercare continuamente nuove forme o maggiori quantità di bontà e di piacere.
Il primo rapporto umano che un umano apprende è quello genitore-figlio. Da adulto, egli tende a formare lo stesso tipo di rapporto nei confronti degli altri adulti, scegliendo di preferenza il ruolo paterno (paternalismo) o quello filiale (filialismo), vale a dire il ruolo di dominatore/tutore o quello di dominato/tutelato. Un rapporto paritario è possibile solo sotto il controllo di una autorità terza a cui ambo le parti sono sottomesse.
Le persone «autosufficienti» o «autosoddisfacenti» in senso lato, cioè quelle che hanno la capacità di procurarsi piacere e sussistenza da soli, senza l'aiuto o il contributo di altre persone, sono viste come asociali e antipatiche da coloro che non possono fare a meno degli altri per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tali «autosufficienti» sono una piccola minoranza della gente e non sono nemmeno sicuro che esistano, in quanto penso che nessuno possa essere sempre autosufficiente.
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